TELEFAX

L’altra sera mentre cenavo passava in televisione una vecchia puntata di Colombo.
Io detesto cordialmente Colombo e tutti gli ispettori rassicuranti del mondo come Barnaby, la Fletcher & C. Naturalmente Stefi li adora, quindi vince lei.

Il punto non è questo, però. Nella puntata di Colombo in questione, l’ineffabile tenente si stupiva per l’ultimissimo ritrovato della tecnologia moderna: il telefax.
Con il telefax, viene spiegato ad un incredulo Colombo, una lettera può arrivare da Los Angeles a New York in soli 14 secondi.

Tra un rapporto di consegna e l’altro, Colombo risolve il caso e io penso “curioso come le tecnologie moderne di una volta oggi sembrino roba da preistoria“.

E poi.
Mi trovo a dover acquistare per forza una stampante multifunzione Copy/Scanner/Fax a causa del fatto che determinate situazioni burocratiche in cui mi trovo ad agire non ammettono l’uso dell’e-mail per comunicare.

L’e-mail. Vorrei ricordare a tutti che l’e-mail su protocollo SMTP è diffusa dal 1982. La prima e-mail inviata da ARPANET è del 1973. Il fax è quantomeno contemporaneo. Allora spiegatemi perché non posso mandare una e-mail alla mia banca / alle poste / al ministero di ‘sta cippa per esprimere un mio pensiero ufficiale.

Non sarà che il profumo inconfondibile e la consistenza liscia e setosa del fax lo rendono uno strumento di comunicazione più caldo?

IL POST DELLA FINE

Volevo, giuro, non esprimermi più fino al 2011.
Ma son giornate così fredde, così grigie, così vuote che un bel post di fine anno ci sta, per distrarsi un po’ e impegnare la mente. Per mettere in moto il cervello con qualcosa che non sia per forza la scelta tra un cappuccio con brioche alla crema e un cappuccio con brioche integrale al miele. Una scelta peraltro estremamente complicata, che mi causa ogni mattina una notevole emicrania.

A me alla fine dell’anno mi viene di far degli elenchi.
E quindi ve li propongo in scioltezza, con una formattazione inedita che non dovrebbe occuparvi più di tanto la finestra del browser.

La lista dei migliori film del 2010
1. Inception | 2. Il Profeta | 3. Scott Pilgrim vs. The World | 4. Shutter Island | 5. L’illusionista | 6. Avatar | 7. L’uomo nell’ombra | 8. Fantastic Mr. Fox | 9. Toy Story 3 | 10. The Hole | 11. Cella 211 | 12. A single man | 13. Happy Family | 14. Splice | 15. Tra le nuvole (restano esclusi film che non ho visto ma che tutti reputano bellissimi e che io tenterò di recuperare tra capodanno e l’epifania, come The Social Network, Vendicami, Agorà, Animal Kingdom, My Son My Son What Have You Done, Panique au Village e Dogtooth).

La lista dei migliori dischi del 2010
1. The Suburbs | 2. Contra | 3. Write About Love | 4. The ArchAndroid | 5. Le Noise | 6. I’m New Here | 7. Mondo Cane | 8. My Beautiful Dark Twisted Fantasy | 9. I mistici dell’occidente | 10. Swanlights | 11. Rise Up | 12. Penny Sparkle | 13. The Promise | 14. Trans-Continental Hustle | 15. Plastic Beach (da recuperare, visto che tutti li citano e io non me li sono mai cagati, This Is Happening, Teen Dream, The Age of Adz).

La lista delle persone che mi hanno colpito di più nel 2010
1. Julian Assange | 2. Lady Gaga | 3. Mia madre | 4. Mario Monicelli | 5. Susanna Camusso | 6. Dilma Rousseff | 7. Steve Jobs | 8. Stewie Griffin | 9. Giulio Cesare Giacobbe | 10. J.D. Salinger

La lista delle serie TV da non perdere nel 2011
1. Boardwalk Empire | 2. The Misfits | 3. Raising Hope | 4. Nurse Jackie | 5. Breaking Bad (questo solo per dire le serie più “nuove”, almeno qui da noi, poi è ovvio che continuano le stagioni dei beniamini Glee, Dexter, The Big Bang Theory, How I Met Your Mother, e bla bla bla che alle volte la sera c’è spazio giusto per una puntata e poi dormi).

La lista dei film più attesi (da me) del 2011
1. Kick-Ass | 2. Sucker Punch | 3. Let Me In | 4. Black Swan | 5. Thor |  6. Green Hornet | 7. Rango | 8. The Invention of Hugo Cabret | 9. The Rite | 10. Le avventure di TinTin | 11. Immortals | 12. Green Lantern | 13. Super 8 | 14. Il Grinta | 15. Battle: Los Angeles (e qui lascio da parte una pletora di remake, prequel, reboot e soprattutto sequel di saghe varie che comunque so già che non riuscirò a fare a meno di vedere ma che in sostanza lasceranno il tempo che trovano).

La lista delle migliori applicazioni iPhone
1. RjDj | 2. Instagram | 3. Muybridgeizer | 4. Dragon Dictation | 5. Internazionale | 6. Lonely Planet | 7. Jamie Oliver Recipes | 8. Inception | 9. Cut The Rope | 10. iSlash | 11. Catapult Madness | 12. Frotz | 13. iPasta | 14. Book of the Dead | 15. IMDB (lascio da parte le usatissime applicazioni “social”, che sarebbero anche un po’ scontate… scaricate e mi direte: tutto gratis, ovviamente).

La lista dei propositi per il 2011
1. Maggior concentrazione | 2. Maggior forma fisica | 3. Evitare incidenti stradali | 4. Muoversi un po’ di più, magari anche in treno | 5. Traslocare e buttar via un po’ di roba | 6. Leggere almeno 5 classici | 7. Andare a vedere un’opera lirica | 8. Fare un gran viaggione | 9. Lavorare meno | 10. Sognare di più (e forse sono già troppi)…

Basta, mi son distratto abbastanza. Fate voi, commentatemi, datemi un segno di vita.
Siate la causa dell’accensione di una mia sinapsi.
Svegliatemi dalla mia trance.

A BOCCA APERTA

Io ve lo dico, ma tanto mi sa che arriverete tardi. Non per colpa vostra, sia chiaro: è che non c’è abbastanza diffusione… Anyway, ci sono questi due film in giro per i quali vale la pena sbattersi. Sono film che ti lasciano a bocca aperta.
Sul serio. Potete fidarvi.

E mentre siete lì, con la bocca spalancata e la mascella penzoloni, potreste emettere dei sospiri malinconici o dei gorgoglii estasiati. A seconda di quale dei due film siete andati a vedere.
Dicevo della diffusione. L’illusionniste di Sylvain Chomet a Torino sta in una sala soltanto e lo potete vedere solo all’ultimo spettacolo. Scott Pilgrim vs. The World di Edgar Wright a sua volta lo danno forse in tre sale, ma soltanto al primo spettacolo – tipo alle 14.30, quando alla gente normale non può passare per l’anticamera del cervello di andare al cinema. Ma io non sono la gente normale.

Ad ogni buon conto, partiamo da Chomet. Non potete non conoscere Chomet. Ha spaccato i culi ai pesi massimi dell’animazione mondiale con Appuntamento a Belleville (il film strambo col ciclista sghembo e la nonnina tremenda, per chi facesse fatica a ricordare). Bene, sono passati sette anni e lui è tornato. Ma non è che si sia grattato le palle, nel frattempo. Ha sempre lavorato. A questo film, per l’appunto. L’Illusionniste. Tratto da una sceneggiatura originale e mai realizzata di Jacques Tati. No, dico: Tati. Il più grande – anzi, azzardo: l’unico – genio del comico europeo. Mi viene la curiosità di pensare come mai Tati non abbia girato lui questo film, preferendogli il comunque sublime Playtime. Probabilmente il tema troppo personale.

In scena, infatti, c’è il grande mago Tatischeff (che poi è il vero cognome di Tati): un tipo un po’ allampanato, fuori moda, reso obsoleto dalle prime band di brit-pop (siamo nel 1959). Tatischeff è uno che è capace di prendere il traghetto, attraversare la manica, passare una notte in treno per andarsi ad esibire in uno sperduto pub scozzese. Dove tra l’altro incontra Alice, ragazzina timida e inquieta con la quale si trasferisce ad Edimburgo allacciando un rapporto in equilibrio sul filo sottile tra il genitoriale e il lolitesco. Il film, ve lo dico subito, ha un finale amaro. Va beh, dolceamaro. O agrodolce, vedete voi. I maghi non esistono, insomma, ma Chomet la magia la fa eccome.

Animazione straordinariamente citazionista, dialoghi inesistenti (una caratteristica di Chomet ma anche di Tati) che ci risparmiano la tortura del doppiaggio, colori e luci meravigliosi, poesia pura. Una comicità delicata, surreale e decisamente fuori dal tempo, come piace tanto al vostro affezionatissimo. Vi assicuro che per la maggior parte del film sono stato a bocca aperta, anche perché dal naso non respiravo proprio benissimo.

Per quanto riguarda il film di Wright… Beh, uno dovrebbe essere eccitato già solo perché va a vedere un film di Wright. È il cazzo di maestro assoluto della parodia intelligente degli anni 2000. Lui ha diretto due film che venero, Shaun of the Dead e Hot Fuzz: usa i cliché dell’horror e del cop movie piegandoli alla risata ma realizzando al contempo film che funzionano perfettamente nel genere che stanno prendendo per il culo. Per cui mi aspetto qualcosa di simile, e poi che razza di titolo. Parto sapendo solo che Scott Pilgrim eccetera è in origine un fumetto canadese. Canadese. Merda.

Poi il film parte con quell’aria da Juno, conferitagli probabilmente dalla presenza dell’ineffabile Michael Cera nel ruolo principale. Che poi a me Michael Cera piace, anche così storto com’è. È il suo bello. Poi quell’aria da Juno si perde un po’ quando cominci a notare che il film è strutturato come una narrazione crossmediale che pesca a piene mani dai manga giapponesi e dai videogames dei primi anni ’80 (avrei dovuto capirlo subito dalla musica a 8 bit che accompagnava il logo Universal tutto spixellato). Insomma: shonen manga + estetica atari + musica 8 bit (e mettiamoci anche una colonna sonora indie punk fichissima) = a bocca aperta, anche qui.

Scott Pilgrim è uno sfigatello-ma-non-troppo (sì, ha la faccia di Michael Cera ma suona in una band con una batterista donna, e insomma, ha avuto un tot di ragazze) che cade innamorato di Ramona Flowers (ci può essere un nome più cool?), una coi capelli blu che imprime subito al film quell’aria da Eternal Sunshine of the Spotless Mind. Beh, non sarà Gondry ma la follia è analoga. Per stare con Ramona, Scott dovrà battere in combattimenti stile Tekken i di lei sette terribili ex boyfriend, uno più assurdo dell’altro, fino ad arrivare al boss del livello finale che è nientepopodimeno che Jason Schwartzman. Che io adoro perché ha quell’aria così fottutamente coppoliana. Sì, comunque non è un film facile da descrivere, ma se non siete dei tristanzuoli batterete il piedino quando suonano i Sex Bob-Omb, cacciando urletti di approvazione ad ogni livello passato e ad ogni vita guadagnata.

Insomma, io lo so che voi guardate la lista dei film in città e ci trovate solo Harry Potter, ma tanto quello lo terranno almeno due mesi.
Andate a vedere L’Illusionniste e Scott Pilgrim vs. The World, invece.
Mi ringrazierete.