QUANDO VOGLIO, DI FILM NE GUARDO A PACCHI

Vai con il post a punti su quanto di buono ho visto in DVD nelle ultime settimane… Al cinema purtropo ultimamente ci sto andando meno, e al massimo vi posso dire cosa ho intenzione di non perdermi nei prossimi giorni/settimane/mesi: Volver, Il codice Da Vinci, Marie Antoinette, X-Men 3, Babel, La casa del diavolo, Il presagio (remake), Cars, Sin City 2).
A HISTORY OF VIOLENCE
L’ultimo Cronenberg con Viggo Mortensen, tratto da un fumetto serio, geniale. Genere noir ultra-classico, assolutamente atipico per Cronenberg, però incisivo, secco. Una storia magari anche poco originale (il protagonista sarà chi dice di essere o sarà veramente un assassino?), ma risolta filmicamente in modo originale. Geniale il finale, nel silenzio familiare. Esplosioni di violenza trucidissima collegate ad una storia per certi versi anche molto tenera. Nudi (di Maria Bello) a go go che rendono il film appetibile anche per gli appassionati del pilu… 
ME YOU AND EVERYONE WE KNOW
Spinto dall’entusiasmo di Léaud, non posso che certificare: un film geniale. Una regista (Miranda July, anche stralunata protagonista) che propone un’ottica femminile sull’amore, sul sesso e sulla ricerca di un partner. Il tutto risolto in modo surreale e anche un po’ malato (vedi gli accenni pedofili che fanno pensare ad un’altra commedia acida come Happiness di Solondz) ma sempre con ironia. Le storie e gli accoppiamenti sono sensazionali. Irritante in molti punti ma di quell’irritazione che fa sorridere. Assurdo. Fantastico. 
DEMONI
Il cult anni 80 con Natasha Hovey (meravigliosa donna bambina), rivisto in questi giorni, assolutamente fantastico. Lo splatter è a mille, e del resto quello era il periodo d’oro. Ogni volta che si vede un démone parte a palla la musica di Saxon, Motley Crue, Iron Maiden, AC/DC (sapete no, quando c’era la mania che i film horror dovevano per forza avere la musica heavy metal). Recitato di merda, in più di un passaggio suscita una sana risata involontaria. Ma gli effetti speciali, l’idea di base, la regia e il montaggio sono da applauso. E del resto il buon Lamberto Bava è figlio di tanto padre… 
GOONIES
Dio santo, ma ve li ricordate i Goonies? Presi a prezzo stracciato in un Blockbuster e mai visti se non al cinema quando avevo 14 anni….! Bisogna superare il fatto che i maledetti mocciosi urlano in continuazione per tutto il film, ma a parte questo è tutto assolutamente fantasmagorico! Che figata… i cunicoli, le gallerie, la ricerca del tesoro, i "tipi" della serie "il ciccione con la r moscia", "l’orientale inventore", "il ragazzino tamarro stile elvis", "quello con l’inalatore per l’asma" (che poi è il mitico Sam Gamgee del Signore degli Anelli)… Non ne fanno più di film così. Questi sono i film che ti fanno stare bene. E non dimentichiamo il pezzo di quella gran gnocca di Cindy Lauper!
MR. E MRS. SMITH
Delirante blockbuster con Brangelina (ormai sono una persona sola) assolutamente inverosimile e sopra le righe, come piace al box office globalizzato. Non posso certo negare, però, che tra un’esplosione e l’altra ci sia la scena "calda" che ti fa capire perché il bel Brad abbia deciso di ingravidare la sexy Angelina. Se le danno di santa ragione in cucina in salotto e persino nel ripostiglio, scardinando tutti i mobili di casa e ovviamente dopo il pestaggio si rendono conto che in realtà si amano ancora e trombano sanguinosi e sudati: imperdibile!
SAW 2
Doveva essere più splatter del primo, ma alla fine ti mette tristezza. Sfrutta per un’ora e mezza una singola idea, per di più non originale (dato che è la stessa del primo film) e mette tutte le vittime nella stessa casa blindata in un gioco al massacro un po’ troppo The Cube. Psicologia zero (o, se c’è, è da quattro soldi), splatter molto all’acqua di rose (quanto era meglio la scena della sega nel primo Saw?), estetica da videoclip che fa venire mal di testa dopo 5 minuti. Colpo di scena finale da far rotolare le palle sotto il subwoofer.
IN HER SHOES
Temevo il lacrima-movie, e invece no. Cioè, è chiaro che un film basato su due sorelle diverse tra loro che si allontanano e poi si riavvicinano grazie all’aiuto della nonna mai conosciuta è un classico film da donne. Ma Curtis Hanson non ha perso la mano santa (ricordiamoci sempre di Wonder Boys), e il film è divertente, ben scritto, ben recitato e la lacrima c’è solo nei momenti giusti (eticamente giusti). Il plus che comunque batte tutto: plurime visioni di scorci delle natiche di Cameron Diaz.
FURORE
Poi mi accusano di prediligere il cinema di papà. Ma alla fine è così. Ti devi disintossicare dall’estetica clip/game unidimensionale del 90% del cinema odierno e rifugiarti in John Ford. Proprio io, che non l’ho mai amato molto (a parte il mitico Sentieri Selvaggi), mi ritrovo a piangere sulla storia di Tom Joad e della sua famiglia al tempo in cui l’America per qualche anno era diventata il terzo mondo. Potente, giusto, vibrante, moderno più di qualsiasi film del 2006. Con il mitico finale tagliato nell’edizione italiana "We’re the people that live. They can’t wipe us out, they can’t lick us. We’ll go on forever, Pa, ‘cause we’re the people". Immenso.

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LO SCOIATTOLO OSSESSIVO COMPULSIVO

Ci sono quei film che promettono grasse risate e poi lasciano sostanzialmente indifferenti. Ice Age 2 no. Mantiene tutto quanto promesso. Premetto che non sono un fan del primo film (mi piaceva alla follia solo Scrat, lo scoiattolino ossessivo compulsivo). A mio parere quindi questo sequel è di gran lunga superiore al capostipite (troppo melenso e disneyano nella storia del cucciolo d’uomo, la protezione del bambino, la famiglia perduta etc). Qui invece siamo nell’helzapoppin più estremo, ci sono nuovi personaggi decisamente deliranti, scene da urlo (il "dio fuoco" e il "paradiso delle ghiande" tanto per citare le più eclatanti) e una sceneggiatura che dà in modo efficace un colpo al cerchio e uno alla botte. Anche il numero da musical (in certi casi inevitabile) è risolto in modo spiritoso. Blue Sky torna quindi nel mondo dei ghiacci, con il suo peculiare "tratto digitale". Nessuno come loro riesce ad essere così antirealistico quando si hanno a disposizione tutti i mezzi per essere iper-realistici. E di questo va dato merito ai disegnatori. Alcuni spettatori uscenti mormoravano "però gli effetti speciali erano fatti male". Appunto. Ice Age 2 punta sulla storia e sulle gag. Gli effetti fini a sé stessi non sono contemplati. Le risate, invece, almeno quando c’è di mezzo Scrat, sono assolutamente garantite (e lui è praticamente sempre in mezzo).

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KING KONG: SENSE OF WONDER ANNACQUATO

Va beh, dai… Parliamo d’altro. Tanto per gradire, c’è un sopruso cinematografico / tecnologico in atto di cui ormai ci si è dimenticati dato che la notizia è di 7 giorni fa, ma che è bene approfondire. Si tratta della chimera del film visto sul proprio PC. Se volete, ne parlo su Apogeo Online. Poi c’è il fatto che, con le gambe che facevano giacomo giacomo, sono andato a prenotare il mio futuro mezzo di locomozione cittadino e non. Sull’Euro 3 pochi sconti, ma diciamo che mi era simpatico il concessionario: alla fine l’ho preso in provincia di Cuneo, sicuro che ci sarà da ridere a fare il primo viaggetto per riportarlo a casa (comunque non sono più di 50 km). E poi, e poi… Ho visto King Kong. Dovevo. Giusto per dovere di cronaca, è un film molto ben confezionato, ma Jackson si imbarca nella sfida impossibile di ricreare un senso del meraviglioso proprio degli anni ’30. E va bene che siamo in grande depressione, ma queste velleità sono sconfitte in partenza. Il film risulta lungo, pomposo e inutile. Salvo il finale con Kong sull’Empire State Building, che mi ricorda tantissimo un certo Cavaliere intento a scacciare con le mani scimmiesche i biplani dell’Unione… Basta, sempre di quello si finisce a parlare! Boh, speriamo che il mortadellone salvifico cominci a pedalare. E che faccia qualcosa di sinistra.

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