CAMBIAMENTO NERO

OK, confesso: ho intitolato il post con le due parole più abusate di questa campagna elettorale ormai felicemente conclusa. Anche io, come tutti, ho passato un bel po’ di tempo a spulciare blog, prime pagine di giornali on line, twitter, friendfeed, etc. al solo scopo di bearmi della vittoria di Obama. Una vittoria in cui, confesso, non credevo (ma si sa, è il pessimismo della ragione vs. l’ottimismo della volontà). Adesso c’è da incrociare le dita per vedere che non ce lo sparino subito, questo nuovo re del mondo, ma insomma… Il mio cuore è un po’ più grande stamattina.

Poi leggo questo, che è esattamente quello che penso anche io messo nero su bianco da un’altra persona e salacemente commentato da altre persone. E come sempre rido amaro. Nei miei sogni più sfrenati, Obama sputtana Berlusconi ignorandolo o magari scambiandolo per un cameriere a un pranzo di gala, cose così. Ma la realtà è diversa. Posso rallegrarmi finché voglio, ma quello che succederà qui da noi è che da un lato il nano salterà subito sul carro del vincitore con uno dei suoi proverbiali e clamorosi voltafaccia, e dall’altro il moscio si esalterà sperando di avere anche lui un po’ di quel “cambiamento” con cui giocare.

La tristezza infinita e desolante del panorama italiano, insomma.
Che almeno prima potevo pensare “sì, ma quelli stan messi peggio“. Adesso no.

SONO UN RAGAZZO FORTUNATO

Sì lo so che c’ho quasi quarant’anni. Ma lasciatemi dire. Si sono rarefatti i post per via del lavoro, dei progetti, del privilegio che sto dando, nel tempo libero, a cose diverse e interessanti. E niente, volevo dire questo. Sono passato atraverso periodi brutti. Tuttora vivo una routine quotidiana spesso non soddisfacente. Ho una madre anziana, nevrotica e depressa da gestire. Ho difficoltà a riprodurmi a causa della pigrizia dei miei spermatozoi. Devo costringermi a fare attività fisica per evitare il rischio infarto.

Ma mi considero fortunato.

Fortunato ad avere l’amore delle persone che mi sono più vicine e la stima di quelle che frequento anche solo sporadicamente. Fortunato ad avere avuto (e ad avere ancora, in certa misura) la possibilità di dedicarmi alle cose che mi piacciono. Fortunato ad avere quel poco di possibilità economiche che mi permettono di viaggiare, anche se non quanto vorrei. A riuscire ancora a spremere un po’ di creatività. A mantenere uno sguardo pulito. Ad avere gli strumenti per interpretare la realtà (anche se poi non li uso, ma… ogni tanto li lucido).

Ne approfitto, di questa sensazione. Perché è vero che spesso in un blog ci si sfoga delle proprie sfighe, ma… La prossima volta che arriverà quel peso addosso, voglio avere qualcosa di positivo da rileggere.

BAMBOO STRIKES BACK

Ci sono due motivi per cui ultimamente scrivo poco sul blog. Uno è che la dispersione della mia attenzione è sempre più pronunciata. Diciamo che non arrivo ai livelli di chi non riesce più a leggere un libro o un articolo lungo perché vorrebbe cliccare da qualche parte. Ma per quanto riguarda lo scrivere… Quello sì, si è un po’ frammentato. Sono i mille tranelli della socialsfera, e quando mi stuferò un po’ (mi stufo sempre di tutto prima o dopo) ricomincerò ad essere un po’ più articolato. Perché la vita è fatta di corsi e ricorsi.

La stessa cosa vale per Bamboo Productions. Molti leggeranno questo post senza sapere nulla della Bamboo, quando in realtà basterebbe scendere un po’ più in profondità per sapere tutto ciò che c’è da sapere (vi devo sempre dire tutto, eh? Mai che facciate un clic di vostra sponte). Ebbene, per due lunghi anni, la Bamboo è stata (come amava dire nel suo blog) in letargo. Finito Souvenir, io ho subito due pesanti lutti in famiglia, da cui possiamo dire che ci stiamo riprendendo solo ora. Un altro BambooBimbo è stato prima preso dal superlavoro, poi dal trasloco in altra città e dal pendolarismo. Un terzo BambooBimbo è rimasto solo, a realizzare videotutorial con After Effects in attesa del risveglio – ma nel frattempo ha dato vita ad una creatura tutta nuova.

Son le cose della vita, insomma. Ma non abbiamo mai smesso di vederci, di confrontarci, di cazzeggiare e di buttar giù idee. I miei due compari sono rimaste come sempre le persone da guardare negli occhi, per trovare il riflesso deformato dei miei pensieri. Fantasie che si riversano in copioni improbabili, ambiziosi, a volte un po’ barocchi. E che – per stanchezza – da troppo tempo non mettiamo in pratica.

Adesso non so, mi sembra che tutti e tre ci stiamo scrollando la scimmia dalle spalle, mi sembra che qualcosa di nuovo possa venir fuori, a piccoli passi. Non che la vita ci lasci tregua. Forse siamo noi che stiamo imparando a sfruttare gli interstizi. Ripartiamo così, dall’acquisto di una nuova videocamera (si sa che noi geek, ci piace di aver qualcosa di hi-tech tra le mani) e da un gruppo su Facebook che raccolga i nostri fan che non demordono mai (e poi vogliamo dimostrare di essere gggiovani e up to date, anche se abbiamo 113 anni in tre).

Tutto questo per dire, anche se non sapete nulla di Bamboo Productions, iscrivetevi comunque al gruppo. A noi farà piacere. A voi darà un ottimo materiale per i vostri incubi.