LE FRASI PIU’ USATE DELLA STEFI

Avete mai notato che le donne hanno dei modi di dire molto particolari, di quelli che (per intenderci) provocano negli uomini un vuoto improvviso allo stomaco, la riduzione dei testicoli del 70%, un doloroso stringimento dello sfintere anale e un’espressione del viso analoga a quelle imperscrutabili dei volti di Modigliani? Stefi ha diversi modi di dire di questo tipo. Lei ha inoltre una particolare tempistica, un innato sesto senso che le permette di scegliere sempre il momento giusto per dire una di queste frasi (in genere subito prima di un incontro intimo, o nel momento in cui mi sbatto sul divano o sul letto per riposarmi, o nel momento in cui apro un giornale o un fumetto, o nel momento in cui mi siedo al computer, o la mattina del sabato prima delle 11). Potrei provare a stilare una classifica delle frasi più usate.
– "Basta!"
[Con le varianti "Lasciami stare!" o, più semplicemente "AAAAAAGGGHHH!" costituisce il 90% del vocabolario di Stefi, che – come i gatti – odia essere smuccinata e cincischiata se non è lei a volerlo per prima].
– "Vado a dormire!"
[Pronunciata con la frequenza di almeno due volte per sera, la prima volta allo scoccare delle 22.30, la seconda volta (più impastata) risorgendo dal divano a seguito di un russare troppo sonoro].
– "Pensavo…"
[Stefi può pensare molte cose, ma state sicuri che se esordisce in questo modo si tratterà di qualcosa che implica un grande dispendio di energia mentale o fisica da parte del sottoscritto].
– "Hai [verbo] + [compl. ogg.]?"
[Se consideriamo tutte le varianti, si tratta della seconda locuzione più usata in Casa Izzo: in genere viene completata dagli elementi "controllare, pulire, fare, preparare…" e "la pappa di Maya, i pavimenti, la roba da stirare…"]
– "Ho mal di testa"
[Un classico senza tempo, che contrariamente alle aspettative non è quasi mai usato in vista di un rapporto amoroso ma è solitamente enunciato in forma preventiva al momento dell’incontro (della serie: io sto così, se mi rompi i coglioni sono tutti cazzi tuoi)…]
– "Non c’è più un cazzo in frigo!"
[Temibilissima frase che implica nemmeno troppo sottilmente che Stefi sta concependo l’idea di recarci (mai "recarsi") a fare la spesa in un grosso supermercato]
– "Tu sbagli approccio"
[E’ la frase più usata per stroncare sul nascere un momento di intimità che Stefi giudica inopportuno. La specialità è quella di far sentire in colpa l’uomo giudicando eccessive o enfatiche le sue avances sessuali].
– "Dobbiamo andare in piscina"
[Questa viene pronunciata ogniqualvolta il partner ha in mano una tavoletta di cioccolata o un pacchetto di patatine. Con grande misericordia ed empatia, viene usato il plurale. Questa frase in genere non ha alcun seguito fattuale, ma cade nel vuoto per entrambi].
– "Gratta qui!"
[E’ il preludio ad un’ora o più di grattamenti e massaggi, il vizio principale di Stefi, che obbliga il partner (cioè me) a sudare sette camicie per soddisfare i suoi pruriti. In genere è seguita da "Vado a dormire!"]
Per adesso non me vengono in mente altri, ma sono sicuro che ne avrete diversi anche voi

SI E’ ROTTO IL TELECOMANDO

[h 01.15]
M – Pronto?
P – Ciao ma’, ho sentito il tuo messaggio, ero fuori… tutto a posto?
M – Oh, ciao…! Sì, ecco, mi si è rotto il telecomando… mi è caduto dal grembo, no? E si è aperto, sono uscite le batterie, sono rotolate via…
P – Sì, ma’, lo so… ho sentito il tuo messaggio…
M – Allora ho passato mezz’ora a spostare le poltrone per vedere se trovavo le pile, ma ne ho trovata solo una, e allora mi sono agitata perché non potevo spegnere, abbassare il volume o cambiare canale…
P – Ma’ ho capito, ho sentito il tuo messaggio, volevo solo sapere se adesso va tutto bene!
M – Ho spostato anche il divano, ma sai, da sola non ce la faccio molto… Ah… Hai sentito il mio messaggio?
P – Sì, l’ho sentito, ti ho chiamato per questo.
M – Ah, ecco
P – Allora, tutto a posto?
M – Eh sono stati qui fino ad un’oretta fa il signore del primo piano e la signora del secondo piano…
P – A fare che, scusa?
M – Ma niente, quando ho visto che non trovavo la pila mi è venuto in mente di chiamare il signore del primo piano
P – Alle 11 di sera?!?
M – Ma infatti, mi è venuto lo scrupolo. Allora ho chiamato quella del secondo, che tanto va a dormir tardi, e le ho chiesto se secondo lei potevo telefonare a quello del primo.
P – Ah…
M – Lo ha chiamato subito lei, e poi sono venuti su insieme, sono stati fino a mezzanotte
P – Ci avete messo un’ora a trovare la pila?
M – Ma no, la pila l’hanno trovata subito, era sotto il divano un po’ nascosta. Solo che poi si sono fermati a guardare un po’ di televisione con me. Gli ho anche offerto qualcosa, ma non hanno voluto nulla…
P – Ah, bene… Gentili!
M – Sì, solo che il signore del primo piano è un po’ tachis, mi mette sempre le mani in faccia
P – In che senso, scusa?
M – Mi tocca mentre parla, poi vuole sempre baciarmi sulle guance!
P – Eh, beh… è affettuoso! Ma tanto c’era anche la signora del secondo con voi, no?
M – Sì sì, ma tanto lui non si fa mica problemi
P – Va beh, comunque ma’… dovresti invitarli a prendere un caffè ogni tanto, non solo chiamarli quando hai problemi.
M – Sì ma quello del primo piano da solo no, però… Ho un po’ paura a star da sola con lui.
P – Ha ha ha… dai, allora tutto a posto, vado a dormire che è quasi l’una e mezza.
M – Sì, senti… l’altra sera al ristorante cinese, avete mica preso il pollo? Perché sai, l’influenza dei polli…
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(Per la cronaca, la telefonata si è conclusa dopo 18 minuti).