MAN WITH A MOVIE CAMERA

Devo ricordare di prostrarmi innanzi a Marco, la prossima volta che lo vedo, per avermi passato un ottimo CD con la produzione completa dei Cinematic Orchestra (Everyday, Motion e Man with a Movie Camera). Prima non li conoscevo. Ora, dopo averli ascoltati in diverse occasioni durante i nostri brainstorming creativi che in genere scivolano sempre nel cazzeggio più delirante, non ne posso più fare a meno. Ottimi per lavorare, per pensare, per leggere, per guardare un film muto, per guardare fuori dalla finestra il mondo che si affanna a salire e scendere dal cavalcavia.

SCONTRO TRA TITANI DELL’HIP HOP

Frankie Hi-NRG vs. Caparezza… è lo scontro di titani che anima il sottobosco web degli amanti dell’hip-hop. Ora, posto che da smodato amante del genere, quando si parla di hip-hop preferisco decisamente guardare al passato (Sangue Misto) e a qualcosa del presente (DJ Gruff), non posso negare che gli ultimi lavori dei due rapper siano di livello abbastanza alto. Mi spiego: Frankie continua con Ero un autarchico a fare il sapientone un po’ girotondista un po’ cabarettista sonoro che riesce a intrugliare in un solo album Antonio Rezza (geniale), Paola Cortellesi e Franca Valeri. Il suo obiettivo è spingere un groove con qualcuno che semplicemente reciti un testo pregnante (o non pregnante, a seconda dei casi) in sovrapposizione. Ti dà il contentino funky con Chiedi chiedi (niente male ma poteva risparmiarsi l’ennesimo rifacimento del video delle Vibrazioni) e poi fondamentalmente ripete sé stesso, seppure in modo piacevole e intelligente. Capa, invece, è Capa. Spero di vederlo dal vivo venerdì sera, pare sia trascinante. Il suo problema è che è divertente. Anche lui parte con Nessuna razza e prende la via del sociale, ma poi è ovvio che uno che definisce i suoi pezzi "suppomusica" non ha grandi ambizioni di cambiare il mondo. Benissimo. Musicalmente è decisamente migliore e più trascinante di Frankie, ma il tormentone di Fuori dal tunnel lo sta uccidendo. Finire sulle suonerie dei cellulari è pur sempre un’arma a doppio taglio. Non dimentichiamo che quello che Caparezza fa oggi lo faceva già qualcuno altrettanto bene dieci anni fa. Tolte le riserve, comunque, due album simpa (come direbbe il mio caro Lorenzo) che sto facendo girare un tot…

DOWN ON CYPRUS AVENUE…

Ci sono dei momenti in cui non c’è nulla da fare: senti l’esigenza di dedicare un po’ di tempo a te stesso. Per me questi momenti si risolvono in genere in un bagno bollente attrezzato con palle aromaterapiche a base di bicarbonato e candele disseminate intorno alla vasca. Di fondamentale importanza è l’avere almeno 45-60 minuti a disposizione per stare a mollo. Condizione opportuna, anche se non necessaria, l’assenza di persone in casa e il silenzio generale. Può entrare in bagno soltanto la gatta, che al limite fa le fusa e gioca con la schiuma. Una volta a mollo diventa imperativo diffondere una musica che metta dell’umore giusto. Io di solito uso Satie, a volte mi spingo su Mingus, Parker o Coltrane (ma devo ammettere che il jazz non è sempre così rilassante, a quel punto sarebbe meglio la bossa nova o una qualsiasi compilation stile Café del Mar). Ieri ho ascoltato Van Morrison. Ammetto che ho dormito in vasca da bagno, il che è anche pericoloso. Ma nel dormiveglia cosa ti può cullare di più di Astral Weeks o Moondance? Il soul appena appena ad alta voce di Morrison, le piccole incursioni jazzate, i fraseggi musicali da proletario raffinato del rock… un ossimoro che difficilmente si trova in altri autori. Potevo anche ascoltare Elvis Costello o Leonard Cohen, ma no. Uno è troppo intellettuale per la vasca da bagno e l’altro potrebbe far venire strane idee contemplanti un rasoio e l’acqua calda. Dopo un’oretta di sognante galleggiamento, da Van Morrison sono passato agli WhoWho’s Next è da sempre in cima alla mia classifica dei migliori dischi di ogni tempo. Alla partenza squillante di Baba O’Riley risorgo dalle acque, mi sciaquo con doccia bollente a getto mirato con Behind Blue Eyes e quando arriva il momento di Won’t Get Fooled Again ho già alzato il volume a palla, ed è tornato il momento di agire nel mondo.