Sul fastidio che alcuni provano nei confronti di Harry Potter come fenomeno culturale. La maggior parte delle persone anti HP che conosco sono anti HP "perché ha troppo successo popolare". C’è sospetto verso ciò che ha troppo successo. Anche io a volte provo un po’ di fastidio per questi fenomeni – poi però mi dico che o siamo tutti deficienti o se una cosa ha questo enorme successo un motivo ci sarà e va verificato! Abatantuono, per fare un altro esempio. Tanto denigrato dalla cultura ufficiale al tempo di Attila, trovava la sua giustificazione nella farsa atellana. HP ha le sue radici nel viaggio dell’eroe e nell’antropologia culturale. I modelli dietro la produzione culturale sono sempre gli stessi – non c’è mai nulla di nuovo – la creatività è al 90% un arte combinatoria. Non mi fido di chi liquida un fenomeno dicendo "sono cose già viste, non c’è nulla di nuovo".
SE TELEFONANDO
S – …e stavolta dovrò chiederle di mettermene 10 di aghi nelle orecchie!
P – Vabbè, dai, l’importante è che stimolino le endorfine correttamente… adesso ti devo salutare…
S – Ah! Dimenticavo: ma l’hai poi vista la lettera di Sissi?
P – Ma dove, nella mail?
S – Ma no, qui, una lettera, imbustata, sotto lo specchio in ingresso —
P – Assolutamente no, quando è arrivata?
S – Ieri, credevo l’avessi vista…
P – No…
S – …
P – Beh, allora, dimmi che dice!
S – Ma è chiusa, è indirizzata a te. Dice dottor Pietro Izzo e il mittente è Silvia Samory.
P – E allora? Io e Sissi non abbiamo segreti con te.
S – Sicuro?
P – Credi che ti direi di aprirla se sapessi che dentro c’è qualcosa di compromettente?
S – Hai ragione.
P – E poi non è meglio sapere invece di rimanere nell’incertezza?
S – Su questo ci sarebbe da discutere…
P – Non adesso, però. La apri?
S – [rumore di carta che si strappa] Sì…. scusa, ho rovinato un po’ la busta…
P – Fa niente.
S – Dice caro dottor Peter Potter, etc etc…
P – Che tesssoro!
S – C’è la foto di lei con Irma delle W.I.T.C.H.!
P – Ma dddddaiiiiiiii [imitando Viola di Un posto al sole]
S – Ah ah ah!
P – Me lo aveva detto che voleva mandarmela!
S – C’è anche un adesivo di Monster Allergy!
P – MITTTICCCOOO!!!!!!!!!
S – Lo attacco subito!
P – Senti, tra l’altro, prima di farti perforare passi mica in edicola a vedere se è uscito il numero due?
S – Il numero due di che?
P – Di Monster Allergy, no? Ma sei veramente stordita!
S – Lo so, è la pressione bassa.
P – Va bè, ci vediamo stasera…
S – Ma allora veramente mi porti a vedere Love Actually?
P – Seeeh, seehh… te l’ho promesso, vuoi non vedere Colin Firth? Tra l’altro nella lista di After the End dicono tutti che c’è una sottotrama simile alla storia tra Harry e Ginny…
S – Hai rotto i coglioni con Harry Potter.
P – Vabbè a stasera allora, eh? Ti devo lasciare, arriva il direttore…
S – Ti amo…
P – Anche io, cogliona…!
S – Ehi! …………………. [linea libera]
DAL PAISLEY UNDERGROUND AI WHITE STRIPES
Ma quanto mi piacciono i White Stripes? Tanto! Da quando ho ascoltato Seven Nation Army la prima volta il desiderio di ascoltare tutto l’album è stato molto forte… finalmente eccolo qua. Per quanto non possa sentirlo a pieno volume (le Note Stampa delle nuove, e già vecchie, vetture Fiat incombono su di me) posso dire cosa mi sembra. Mi sembra che dalle mie casse escano ancora una volta gli Stooges. OK, magari esagero… ma il concetto è quello. Ball and Biscuit rende l’idea. In un pezzo mi ricordano anche i Dream Syndacate, indimenticata meteora musicale che ha attraversato i miei anni ’80 (assieme agli Opal di Kendra Smith, i Green on Red e quel paisley underground che faceva tanto loner verso la fine del liceo). Un ascolto tira l’altro, insomma. Poi questo fatto di fare tutte le copertine rosse bianche e nere… mi intrigano, mi incuriosisce questo progetto stilistico che si protrae nel tempo. Almeno mi aiutano a passare il tempo che mi separa dal Motorshow di Bologna.
