LA CAPSULA DEL TEMPO (ALLA RICERCA DI A.B.)

Immaginate tre ragazzi che dieci anni fa seppelliscono in un posto improbabile una "capsula del tempo" (un barattolone di vetro contenente alcuni oggetti personali, foto, disegni, scritti e via dicendo) ed esattamente dieci anni dopo, complice una "mappa del tesoro" persa e ritrovata, fanno un sopralluogo nella zona di scavo per valutare come e quando estrarre il prezioso oggetto. Guardateli mentre ondeggiano nella notte e si dirigono incerti verso quella collinetta, attraversando una barriera umana di tossici, spacciatori ed altri simpatici abitanti della notte. Mentre verificano l’esatto punto in base alla mappa. Mentre realizzano che dopo dieci anni la terra è in effetti parecchio dura, e che gli ci vorrà ben altro che un raschietto per scavare… Merda! Ma non demorderemo.

IL MISTERO DI JT LEROY

Sono scarso come scattista ma infaticabile come maratoneta della lettura. Sarà più di un anno che volevo leggere Ingannevole è il cuore più di ogni cosa di JT Leroy, e finalmente ci sono riuscito (comprato e divorato nel giro di 48 ore). L’ultimo capitolo l’ho letto sul cesso stamattina e devo dire che mi ha sistemato a dovere per la giornata, lasciandomi quella nausea che fa tanto mal di vivere occidentale. Comunque, ho scoperto solo dopo che JT Leroy è visto come il "fenomeno della nuova letteratura americana", che è amico di Gus Van Sant, di Asia Argento (vabbè questo lo sapevo, dato che lei ha tratto il suo ultimo film proprio da questo libro), di Courtney Love, di Tom Waits, di Suzanne Vega, di Bono, di Chuck Palahniuk, insomma è amico di tutti. In effetti ti viene in mente che una storia così acida di pedofilia, S/M estremo, automutilazioni, prostituzione, transgender e tutte le droghe possibili e immaginabili sia un po’, come dire, costruita. Poi invece pare che il tapino sia realmente un ragazzo di vita dall’età di cinque anni, violentato e brutalizzato da tutti i fidanzati della mamma tossica. E la cosa imbarazzante è che il libro ti fa star male (è indubbio) ma è scritto con uno stile assurdo, bellissimo, molto aggraziato e assolutamente immaginifico. Insomma, la storia di uno che si è fatto un bel giro di 8 anni all’inferno e ne è uscito con lo stesso candore con cui ci è entrato. Per curiosità mi sono iscritto alla mailing list dell’autore, tanto per conoscerlo un po’ di più. Sicuramente Fazi Editore ha avuto l’occhio lungo a pubblicare Leroy. La sensazione che mi ha dato è un po’ la stessa di quando ho letto per la prima volta Altri libertini di Pier Vittorio Tondelli. E ho detto tutto.

LACRIME E VOMITO, NON RIESCO A RESISTERE

Un mio difetto inquietante è che non riesco a controllare la mia empatia. Mi spiego: se qualcuno piange davanti a me, io piango quasi subito. Se qualcuno vomita di fronte a me, è matematico che mi metto a vomitare anche io. Ammetterete che è imbarazzante. Penso che dipenda dalla forza emotiva che il "buttare fuori da sé" sottintende. La mia razionalità non è così forte da fronteggiare queste situazioni. D’altra parte, piangere con qualcuno che piange potrebbe anche essere preso come un modo per "essere vicini". Vomitare quando uno vomita, temo di no. Quando sono stanco e le mie difese si abbassano, poi, ho verificato che sono facilissimo al pianto e al conato di vomito.
Alcune cose che scatenano in me la lacrima (in ordine sparso):
Mary Poppins;
Elvis quando era grasso e solo prima di morire;
Le commedie romantiche anni ’50;
Qualsiasi canzone abbia campanellini, violini o toni acuti;
Gli agnellini;
Billie Holiday;
Janis Joplin;
Qualsiasi cosa sia costruita apposta per far piangere (quando sono parecchio stanco);
Qualsiasi complimento o dimostrazione di affetto (idem);
Quando muore un personaggio di un libro/film cui mi ero affezionato.
Alcune cose che scatenano in me l’impulso a vomitare (in ordine sparso):
L’odore di ammoniaca;
Le unghie quando si piegano all’indietro;
L’odore di peli o pelle bruciata;
Il fegato;
Le palle di pelo vomitate da Maya;
Trovarmi in un ipermercato o centro commerciale;
Trovarmi in un ospedale;
Litigare con un amico/a;
I brufoli troppo "carichi";
Un forte dolore fisico;
Le boy band;
Bruno Vespa, Maurizio Costanzo, Emilio Fede;
La classe politica e il nano malefico in primis;
Svegliarmi la mattina (solo quando devo lavorare);
Iniziare un nuovo progetto (ma poi passa, se il progetto è interessante).