JARMUSH E IL MICROSONNO

La serata è stanca, molto stanca. Affitto Coffee and Cigarettes di Jim Jarmush. Per me vedere un film di Jarmush è sempre come passare una serata in piacevole compagnia di un amico di vecchia data. A bere caffé e fumare, ovviamente. Che è poi quello che fanno tutti i protagonisti dei vari episodi di cui è composto questo piccolo film. La struttura è sempre la stessa: due personaggi e una coffee house. Ambientazione minimale: la scenografia è protagonista al pari degli attori. Bianco e nero fulminante e contrastato (dice niente Robbie Muller?) e dialoghi tipici di Jarmush (dal nonsense al dimesso/quotidiano/didascalico). Essendo la serata, come ho detto, stanca, devo ammettere che il film favorisce in alcuni punti una certa facilità al microsonno. Ma alcuni episodi (quello di Iggy Pop e Tom Waits, quello con i White Stripes, quello con RZA, GZA e Bill Murray, quello con la doppia versione di Cate Blanchett) sono veramente dei piccoli capolavori. Si vede che Jarmush ha capito di essere molto più bravo nel corto, e ha applicato furbescamente questa consapevolezza assemblando un lungometraggio molto ruffiano e molto apprezzabile dai suoi fan…!

LA VERA KILLER APPLICATION

A volte accadono momenti come questo: te ne stai tranquillo nel tuo ufficio, confidando nel fatto che anche i tuoi degni compari, dopo una notte di deliri e discussioni produttive, siano tranquilli nel proprio ufficio. Che grande strumento, la mail… E’ l’unica vera killer application del web: ti permette di scambiarti le ultime idee in tempo reale con gli amici, quelle idee che faranno progredire la bozza del prossimo cortometraggio. Eccitazione! Aspettativa! Cominci a mandare una, due mail. Nessuna risposta. Dopo qualche ora vedi che gli amici cominciano a scriverti sull’indirizzo di casa, che tu dall’ufficio vedi solo con una webmail di fortuna. Mah. Evidentemente pensano che io sia in vacanza? No. Semplicemente, non hanno ricevuto nessuna mail da me (gli sono arrivate tutte in un colpo alle 16.30). Lo stesso accade a me. A sprazzi, verso le 16.00, cominciano ad arrivarmi brandelli di conversazione, ovviamente incomprensibili, che gli altri due hanno portato avanti senza di me nelle ultime quattro ore. Ci si risincronizza perciò alle 16.40, con la sensazione che ognuno abbia parlato con un muro per quasi tutta la giornata. La mail è uno strumento perfetto di comunicazione… finché non si guastano i mail server, e allora ti accorgi di quanto sei diventato maildipendente…!

QUATTRO BESTEMMIE IN UN GIORNO SOLO

Idiota (dal greco idiotès, s. m. e f.). In medicina: individuo affetto da idiozia. Com.: persona di corta intelligenza, tardo di mente. Agg.: di persona o cosa stupida. La definizione del dizionario si applica pienamente alla mia condizione di stamattina. Mi sveglio (tardi) e mi rendo conto che puzzo, che non si può uscire in questo stato. Opto per una bella doccia rinfrancante, che ovviamente causa una certa perdita di tempo. Non sono menneno uscito dal bagno che chiama Stefi: "I film di Blockbuster li devi riportare tu adesso, io li ho dimenticati!". Panico. I film? Ah, già. Raccatto tutto, apro il frigo e arraffo i contenitori con il pranzo della giornata. Scendo. Ritardissimo. Mentre mi appropinquo allo scooter mi rendo conto che forse ho dimenticato le chiavi in casa. Prima bestemmia. Eppure non ricordo di averle portate su… La seconda bestemmia viene interrotta dalla visione dello scooter placidamente parcheggiato con le chiavi nel quadro di accensione: era rimasto così tutta la notte nel cortile. Subito si affaccia alla mente una terza bestemmia ancora più enorme, ma dentro di me non posso che essere sollevato. Se non me lo hanno inculato stanotte…! Ma… c’è sempre un ma. Lasciare le chiavi nel quadro provoca l’esaurimento della batteria. E quando la batteria è esaurita non resta che perdere 15 minuti tentando di avviare lo scooter a colpi di pedale. La terza bestemmia esplode in una nube di ansimi e goccioline di sudore. Per di più non ho fatto colazione. La perfetta mattinata idiota. Il tempo di "rilassarsi" concentrandosi sul lavoro e si fa l’ora di pranzo. Estraggo i contenitori e mi rendo conto che, nella fretta, invece di prendere un contenitore di zucchini e uno di prosciutto crudo, ho preso due contenitori di zucchini. Quattro bestemmie in un giorno sono troppe? Perdonatemi, padre