Natale per me è un periodo di merda, l’ho già detto? Va bè, scusate… Va a finire che mi ammalo, e infatti sono sulla buona strada dato il raffreddore cosmico e la voce ridotta ad un sibilo gracchiante (ma non cavernoso… quello mai)! Però ieri sera il Caso ha voluto che accendessi la TV ad un ora imprecisata tra le 9 e le 10, così, tanto per. E ho visto loro. I Fantastici 5. Non mi sarei mai aspettato che un format come quello di Queer Eye for the Straight Guy prendesse piede anche da noi. Immense lodi a La 7 che ha inserito un cavallo di troia metrosessuale nel trogolo della televisione italica! Ho già detto metrosessuale o metrosexual in questo blog? Perché poi se no Lorenzo mi accusa di dover cercare i termini più ostici sul dizionario… Allora per metrosexual si intende un individuo di sesso maschile che vive in ambiente urbano, ha un forte senso estetico e spende tempo e denaro per curare il suo aspetto e il suo stile di vita. Il metrosexual non è necessariamente gay (anzi quasi mai lo è) ma non ha paura di abbracciare il suo lato femminile (Beckham, noto metrosexual, ad esempio si dipinge le unghie con lo smalto). In pratica, si definisce metrosexual un uomo che usa almeno tre prodotti diversi per la cura dei capelli, adora comprarsi vestiti e si definisce romantico e sensibile. Sembra un gay in tutto e per tutto eccetto quando si arriva al dunque, sotto le lenzuola. Ma torniamo ai Fantastici 5. Esperti in categorie trendyssime come "food and wine", "fashion", "interior design", "lifestyle" e "beauty", i Fantastici (molto gay e simpaticissimi) irrompono nella vita di un buzzurro qualsiasi (etero) e gliela stravolgono. Nell’episodio di ieri sera dovevano aiutare un tizio a fare bella figura preparando una cena a casa propria per cinque amiche. Manco a dirlo, lo hanno ripulito, vestito, gli hanno riarredato tutta casa, gli hanno spiegato la fondue bourguignonne e come apparecchiare la tavola e scegliere il vino giusto. Il tutto in stile reality commentato dai Fantastici come se ci si trovasse in un programma della Gialappa’s. Eccezionale. Sono rimasto folgorato. Ora so come spendere il credito del mio telefonino 3.
COME NON CAPIRE UN CAZZO DI DONNIE DARKO E VIVERE FELICI
Non mi sono voluto risparmiare il fenomeno cult di rimbalzo e sono andato a vedere Donnie Darko, rimanendo però un po’ deluso. Dal 2001 in avanti guardavo l’inquietante sito di Hi-Res (la web agency preferita mia e di Marco) e pregustavo il momento in cui avrei potuto vedere questo meraviglioso e allucinante film. Momento che è arrivato forse troppo tardi, e dopo un carico di aspettative troppo ingombrante. Forse Donnie Darko va visto a 17 anni, per apprezzare maggiormente quell’aura di schizofrenia, noir, fantascienza e teen movie tutto nello stesso film. A me è sembrato un mix non troppo riuscito. Ammetto che è un film intrigante, e capisco perché abbia spinto tante persone ad interpretarlo. E non sarò certo io a dire che al pubblico va preparata la pappa pronta. Però un film che ha bisogno di così tante spiegazioni per essere compreso… non è un film riuscito. Per altro Jake Gyllenhaal è bravo, l’alone di maledettismo adolescenziale c’è e la colonna sonora è eccezionale. Donnie Darko può essere visto anche come un film storico sugli anni ’80 girato con lo stile degli anni ’80 (in questo bisogna dire che qualche momento registico buono c’è). Ma se prendiamo Le regole dell’attrazione (paragonabile a Donnie Darko per via dell’ambientazione teen/80s) siamo su tutto un altro piano. E non sarà perché lì la storia è di Bret Easton Ellis? Se poi prendiamo Schegge di follia, un classico degli anni ’80 (l’originale, quindi, e non la citazione) direi che il confronto va a scapito di Donnie… Comunque sia, non mi è dispiaciuto. Le storie involute e cristologiche però le lascerei perdere. Se voglio vedere una mente malata magari mi rivolgo ai film di Darren Aronofsky…!
PRINCIPE MEZZO SANGUE: LE BOZZE
Grazie a Clio ora so che Harry Potter and the Half Blood Prince è previsto per il 16 luglio 2005! JK Rowling ha terminato da poco la stesura del romanzo. Ce ne vuole di tempo per correggere le bozze alla Bloomsbury, eh? ;-))
