Una delle cose più fresche e interessanti che ho visto in questo inverno gelido è il DVD della serie Director’s Label dedicato a Michel Gondry. I lungometraggi realizzati da Gondry sono sicuramente sorprendenti (come può testimoniare chiunque li ha visti). Ma i corti, i videoclip, i commercial, i deliri visivi animati e non compresi in questo disco double-sided sono veramente una gioia per gli occhi. Sorvolando sugli ovvi video di Bjork, che tutti conoscono, ci sono un paio di esperimenti con i White Stripes niente male, poi ci sono i Chemical Brothers, Beck, e soprattutto il tormentone Around the World dei Daft Punk, in pieno stile Gondry (uno stile che, vedendo tutto il suo lavoro in un colpo solo, emerge chiarissimo in qualsiasi video su commissione)! Poi ci sono i corti, tra cui La lettre, capolavoro che ha vinto anche un paio di premi, e un ottimo documentario. Da collezionare, come ha fatto Marco, che si è comprato anche il disco dedicato a Chris Cunningham (più cupo e industrial) e quello di Spike Jonze (più "neorealista" e street-style).
SUPERMERCATI E OSPEDALI (UNA BELLA BOMBA…)
Lo dico sempre, che per me i luoghi più devastanti sono i supermercati e gli ospedali. I luoghi dove si trova l’umanità al suo peggio. Fortunatamente di solito mi capita di dovermi manifestare al massimo nei supermercati. Purtroppo sabato mi è toccato l’ospedale. In ospedale c’è mio padre, manco a dirlo per una qualche cazzata che i simpatici medici di Ivrea gli hanno combinato mentre gli esploravano lo stomaco con le loro sondine. Per fortuna pare non sia nulla di grave, una ferita che si può rimarginare in due o tre giorni di degenza. Eppure… Ogni volta che entro in un ospedale e mi prende alla gola quel puzzo soffocante di puré di patate misto a odore di merda e vapori balsamici non posso fare a meno di inebetirmi. Mi considero un tipo quantomeno positivo, abbastanza realista, se non altro. Però evidentemente ho paura della malattia. Ho paura della fragilità che si nasconde dietro ai letti d’ospedale, dietro ai riti dell’ospedale, soprattutto. Oppure può darsi che abbia paura di vedere il mio genitore inserito in un contesto di fragilità. Lui, che ovviamente non dovrebbe mai morire e che invece è lì con la sua flebo semovente. Non posso nemmeno dire che non sono abituato a vederlo in ospedale, anzi direi che qualche anno fa ho fatto veramente un’overdose di ospedali. Che spero sempre di non dover ripetere. Ma infine, mio padre è sempre mio padre. Anche da lì telefona con il suo tipico tono da generale dell’impero galattico per farsi portare lettore CD, radio, cuffiette e libri, perché si rompe le palle. Quanto li odio, gli ospedali… Spero esca presto.
LADY MACBETH DELL’ELETTRONICA
Odio essere ripetitivo, ma mi vedo costretto a riportare su questo blog che negli ultimi giorni anche il televisore è partito. Ha fatto "Pufffffffffff" ed è comparsa la temutissima riga bianca su fondo nero. Il che ha portato me e Stefi a decidere di comprarne uno nuovo e tagliare la testa al toro. Magari corredato di uno di quei bei kit home theater che leggono anche gli MP3, i JPG, i DivX, i VCD, i CD-R e via dicendo. Da un po’ di giorni stiamo facendo la posta nei negozi di elettronica. Solo che poi la mia Lady Macbeth dell’elettronica (Stefi) ha cominciato ad insinuarmi la convinzione che, già che volevamo un televisore nuovo, era cosa buona e giusta comprare un modello LCD che è la tecnologia del futuro, che ingombra molto meno, che vuoi mettere la qualità, che è un investimento migliore, che proprio tu che ti piace vedere i DVD, etc. etc. Io, buon vecchio Macbeth bonaccione, non ci metto molto a farmi convincere. Effettivamente i televisori LCD sono fighissimi. Il piccolo particolare è che in genere costano più del doppio di quelli normali. Comunque, oggi ero in ferie. E abbiamo passato tutta la giornata in giro per megastore di elettronica annotando prezzi e modelli, fino ad arrivare nel luogo torinese dove l’elettronica è meno cara in assoluto (posso dirlo senza timore di fare pubblicità? Si tratta di Saturn – lo dico dati alla mano). Eppure, al momento dell’acquisto, qualcosa ha ceduto dentro di me. Eravamo sul punto di acquistare una bella bestiolina 16/9, con tutte le sue cosine a posto, e poi mi sono detto "No! Perché arrendersi? Quel bastardo (il televisore vecchio) è ancora in garanzia fino a Natale prossimo! Non gliela diamo vinta! Lo portiamo a riparare e ce lo teniamo ancora per un po’! In fondo nessuno ci obbliga a comprarne adesso uno nuovo"!… Adesso la mia Lady Macbeth è di là col muso, dice che portarla da Saturn e poi tornare indietro è stato come promettere ad un bambino di andare a Disneyland, farlo arrivare fino davanti al cancello e poi tornare a casa. In fondo domattina dovremmo andare a ritirare le casse dell’home theatre. Se le sono tenute solo 20 giorni, ma adesso le hanno riparate. Ora si terranno altri 20 giorni il televisore e poi per altri 8 mesi funzionerà… spero! Voglio essere ottimista… Non può piovere per sempre!