QUEI PAZZI ADORABILI DI RARO VIDEO

All’arrembaggio! Alcuni titoli Raro Video sono in vendita nei negozi alla folle cifra di 10 euro! Io mi sono subito procurato Blood for Dracula (Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete) di Paul Morrissey e Que he hecho yo para merecer esto? (Che ho fatto io per meritare questo?) di Pedro Almodòvar. Premetto che Raro Video, insieme a RHV, BiM e Mondo HE, secondo me è uno dei migliori produttori di DVD che abbiamo in questo triste paese. Non sarà la Criterion, ma fa il suo lavoro in modo egregio. Il film di Morrissey (targato Andy Warhol e girato nemmeno troppo nascostamente a quattro mani con il nostro Antonio Margheriti) è veramente uno stracult da urlo. Lento da far paura (come tutti i film di Warhol) ma con in più un’attitudine trash e (involontariamente?) comica. Il grande Udo Kier fa un Dracula malaticcio e glam rock: finalmente ho capito da chi ha copiato il suo look Brian Molko! Sopporta più o meno la luce e i crocifissi, viaggia con la bara sul portapacchi e ha un cappottino peloso degno di Madaski. Il sangue di vergine ovviamente non lo trova dato che nel film ci sono le stelline Stefania Casini e Silvia Dioniso che trombano come ricci con il superfusto Joe Dallessandro. C’è anche Vittorio De Sica alla sua ultima interpretazione (delirante il suo inglese) e Milena Vukotic nel ruolo della vampira (sono senza parole). Insomma, da non perdere!!! L’Almodòvar d’annata, invece, non lo vedevo dai tempi del liceo. Che ho fatto io… non perde la sua carica dirompente nemmeno visto adesso. Carmen Maura è eccezionale, nel ruolo della casalinga abbruttita con un figlio tossico e spacciatore, l’altro gay che si vende ai pedofili, la vicina puttana, la suocera diabetica, il marito manesco, il ramarro viscido. Tutto lascia intendere che il simpatico regista spagnolo fosse decisamente fuori di testa. Insomma, siamo prima della svolta mélo di Matador o della commedia sofisticata di Donne sull’orlo di una crisi di nervi. Qui c’è l’Almodòvar de panza, fatto di travestitismo selvaggio , volgarità assortite e colori improbabili. L’amore per Douglas Sirk si vede comunque nel prefinale in cui Carmen Maura torna a casa da sola, una carrellata all’indietro intensissima. Quasi quasi si butta dal balcone, ma il figlio gay torna a casa (viveva con l’amante dentista e pedofilo): "ci vuole un uomo in casa", dice, dopo che la madre ha seccato il padre colpendolo in testa con un osso di prosciutto. Impreziosisce il tutto un’intervista a Vladimir Luxuria negli speciali. Librettini di pregio inclusi nei DVD. A voi studio.

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L’ODORE DI VIA MADAMA CRISTINA

Prendi ad esempio via Madama Cristina. La imbocchi, passi l’incrocio, eviti le rotaie. C’è quell’odore pungente di scappamento. Quell’odore che ha il suo picco tra le 17 e le 19. Eppure, arrivato al civico 22, cominci a sentire odore di biscotti. Inspiri, trattieni (per evitare di respirare gli scappamenti), espiri quando non ce la fai più. Intanto arrivi all’incrocio dopo, ti fermi per dare la precedenza. Odore di legno d’ulivo appena tagliato, penetrante. Chiudi gli occhi. Riparti. Nell’ordine: odore di cuoio conciato, odore di inchiostro su pagine fresche di stampa, odore di carne arrostita, odore di erba bagnata, odore di vernice, odore di disinfettante. L’odore dell’ospedale che ti attende, in agguato in piazza Carducci. Via Madama Cristina: una mappa olfattiva da percorrere ad occhi chiusi, isolando gli odori dal tappeto di smog. La vista è sicuramente sopravvalutata, a volte è meglio lasciarsi guidare da un senso più istintivo. Peccato che in motorino non è il caso. L’olfatto non ti avverte di quelli che non danno la precedenza

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