SCUSATE SE VADO IN LETARGO

Qualche problema intestinale mi permette di fare quello che non riesco a fare almeno da 18 mesi (salvo vacanze, che però implicano viaggi, spostamenti, camminate ed esplorazione di posti nuovi). Mi permette di oziare profondamente, dedicandomi a libri, film e musica senza pensare a nient’altro! Senza pensarci! E’ destabilizzante! Ne ho di problemi, questo è certo. Ma il mio cervello ha deciso che per quattro giorni (il weekend lungo concessomi dalla mutua) non si fa un cazzo. Ci si svacca e basta. Senza Stefi in casa, se voglio posso guardarmi Cannibal Holocaust. Posso tenere i Negazione a tutto volume. Posso leggere Harry Potter quanto voglio, senza che ci siano "altre cose da fare". E la cosa più bella è che non mi sento assolutamente in colpa, mi riposo e basta. Insomma, dai… L’inverno è fatto per andare in letargo, mica per lavorare! Ora l’ho capito pienamente! La nostra vita dovrebbe essere: lavoro da maggio a ottobre, possibilmente con orario ridotto di sei ore. Da novembre ad aprile trasferimento in Brasile, in Messico, in Kenya, in Thailandia o dovunque uno si senta più a suo agio a non fare assolutamente un cazzo. Ecco.

Tag: , , ,

1982 – ROSSI, TARDELLI, ALTOBELLI

1982. Rossi, Tardelli, Altobelli. Un luglio soffocante, come sempre a Torino. L’asfalto ti rimanda indietro con gli interessi il calore del sole. Maglietta e jeans appiccicati alla pelle, nel tentativo di arrampicarsi sul tetto del garage di via Nigra. Da lì, con pochi salti ben calibrati, ci si può muovere sospesi a sei metri da terra per tutto l’isolato. G. non ce la fa a saltare. La mamma gli prepara troppa pasta al forno. Nessuno resta indietro con lui, il bottino è troppo appetitoso. Sui tetti ci trovi di tutto, roba caduta dai balconi dei palazzi circostanti. Big Jim senza un braccio, palline che rimbalzano, pugni di robot sparati nella direzione sbagliata, Super Tele ancora buoni da gonfiare, bambole decapitate, sigarette quasi intere da fumare, qualche topo morto. Tutta roba eccitante. Roba da collezionare. Poi un riquadro d’ombra, un ghiacciolo all’anice con i tesori nascosti nelle tasche. La luce cambia colore. Si rientra. Rossi, Tardelli, Altobelli. L’intero quartiere esplode.

Tag: ,

IL GIRADISCHI USB, MA QUANT’E’ FICO?

C’è un nuovo oggetto del desiderio in città. O meglio, non in città perché qui non lo venderanno ancora di sicuro. Ma da qualche parte esiste. E’ lo ION iTTUSB Turntable – il piatto per vinili da 33 giri USB.  Che ce ne facciamo? Beh, tanto per cominciare costa solo 139 dollari e a quel prezzo non è facile trovare dei buoni piatti per suonare i propri cari vecchi vinili (e per chi come me ne ha qualche centinaia in casa, la vita sembra già più facile). E poi è USB. Il che aggiunge la simpatica funzionalità di "tradurre" il suono caldo e frusciante che tanto ci piace in formato CDA o MP3, permettendo così di realizzare CD audio con i propri dischi o di raccogliere il tutto in un paio di DVD con intere discografie in MP3 pronte per il proprio player! D’accordo, non sarà facile – è comunque un processo lungo, occorre per forza di cose ascoltare l’intero vinile per convertirlo. E non si otterrà una qualità audio eccelsa. Ma tra questa e la notizia che da FNAC hanno riproposto in vinile alcune chicche tipo No New York, le Slits, Siouxie, Pere Ubu, i Suicide e i Modern Lovers… la sensazione è quella di una piacevole e confortevole riscoperta del passato.

Tag: , , , ,