LA PATATINA TIRA…

Una volta ero un grande appassionato di pubblicità. Sarà anche per via del corso di studi. Poi ho imparato a disinteressarmene, per quanto possibile. Purtroppo lavorare nel campo della comunicazione, l’ho capito solo anni dopo, vuol dire nel 90% dei casi propinare balle ai propri simili e cercare di piegarli ad una certa visione della realtà. Però vorrei parlare di due cose che mi hanno colpito in questi ultimi giorni. Una è la pubblicità delle Amica Chips con Rocco Siffredi. Già il fatto che lui compaia in una pubblicità è degno di nota. Ma il fatto che pubblicizzi una patatina in qualità di "noto esperto del settore" è assolutamente geniale! Temo che lo spot non passerà inosservato, e che Ruini, il MOIGE e tutti i soggetti più diabolici della nostra triste società lo faranno sparire (così come avevano fatto con i manifesti che recitavano "La patata tira"). Rocco, in puro stile Hugh Hefner, ci assicura che nessuna altra patatina è "soddisfacente" quanto quella italiana. Io sono con lui al 100%. L’altra annotazione pubblicitaria riguarda Ferrero, che si è impadronita ahimè anche dei personaggi di Monster Allergy (chi mi segue da tempo sa che questo è un fumetto che apprezzo molto). Nelle merendine Ferrero si possono dunque trovare o il videogame o il primo episodio del cartone animato o un insulso portafoto. Mi sono trovato in un piccolo supermercato e ho pensato di procurarmi il pacco con DVD allegato. Follia! Vi dico subito che se siete incuriositi dal cartoon, dovrete passare una ventina di minuti a spulciare tra le confezioni, che ovviamente al 99% contengono il portafoto! Comunque sia, grande delusione. Il DVD è in realtà un Video CD a scarsa qualità e la trasposizione in cartoon del capolavoro di Artibani, Canepa, Barbucci e Centomo (pur non raggiungendo le vette di delirio del corrispettivo W.i.t.c.h.) è deludente, approssimativo e segnato da una linea troppo marcata nel character design. Per non parlare del fatto che condensa come minimo i primi 12 episodi del fumetto! … Fine dello spazio pubblicitario.

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LE OLIMPIADI 2006 COME IL CARNEVALE 1976

Una serata con gli amici. Una cerimonia olimpica. Un po’ di elicotteri sulla testa che manco America Oggi di Altman. Un attacco di missili nemici su Torino che si rivelano essere i fuochi d’artificio finali dall’Olimpico. Nulla di male, la luce si vedeva da qua. Un bello spettacolo, alla fine. Non che possa compararlo con altri, dato che è la prima volta che accendo la televisione per seguire un programma del genere. Ma chi a Torino non lo avrebbe visto? Alla fine sono riusciti a rendere anche gli scettici olimpionici persone un po’ più orgogliose della loro città. E oggi? Torino è deserta. Il 20% della popolazione (che detiene il 60% della ricchezza) va a vedere le gare. Il restante 80% si fa perquisire fino alle mutande per entrare a dare un’occhiata allo Sponsor Village di Piazza Solferino. E’ una bella giornata, in fondo. Stare lì mi riporta improvvisamente ai carnevali in Piazza Vittorio di trenta anni fa, quelli con le montagne russe e lo zucchero filato. Si sente odore di mezza stagione nell’aria. Quell’odore un po’ di marcio, un po’ di affumicato ma non del tutto spiacevole che prelude al cambio di stagione. Speriamo che sia così.

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AVANTI SAVOIA!

Dopo una mattinata passata in modo non del tutto piacevole, il vostro finto reporter preferito si reca poco dopo l’ora di pranzo in zona tedofori. La mia brillante idea: venire a lavoro passando da Piazza Albarello / Piazza Savoia… Con la mia fida macchina fotografica! E indovinate chi era il tedoforo che stava arrivando in quel momento in Piazza Savoia? Emanuele Filiberto (proprio lui, il principino dal look da fotoromanzo) con la sua fiammazza olimpica targata Pininfarina. Mi posiziono quindi in mezzo ai giornalisti di tutto il mondo, forte del mio accredito sgamato di giornalista olimpico… Vengo spintonato dal cordone di poliziotti in assetto da guerra e vengo schiacciato sul corpicione di un omone davanti a me. Dopo aver praticamente mangiato i capelli bianchi sulla nuca dell’omone, mi accorgo che praticamente sto inculando il principe senior Vittorio Emanuele! "Sua altezza, buongiorno…" mormoro, quando si gira e mi guarda malissimo coi suoi penetranti occhi di ghiaccio. Intanto le televisioni di tutto il mondo mi inquadrano mentre spunto dietro la spalla destra di Vittorio. Poi, mentre Gianni Riotta a un metro da me aspetta emozionatissimo la fiamma olimpica, arriva il principino. Le ragazze strillano EMANUELEEEEEEEEEEEEEEEEEEE e si sporgono per toccargli un boccolo. Io gli faccio mille foto (venute ovviamente quasi tutte malissimo) mentre lui distribuisce sorrisi smaglianti ovunque. Riotta riparte, tutti fanno capannello attorno ai Savoia (in piazza Savoia, che fantasia, neh?) e il vostro inviato se ne va, mormorando "SPQM: Sono Pazzi Questi Monarchici"…! Mentre mi allontano, una signora impellicciata dalla pelle simile ad una pergamena medievale si avvicina ad Emanuele Filiberto, lo carezza dopo essersi tolta il guanto di capretto bianco e gli dice "Per noi significa molto che voi siate qua oggi". E’ un momento. Si ferma il tempo. Brivido. Sono davvero diventato Enrico Bottini. Ampia documentazione fotografica stasera su Flickr.

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