LE ORIGINI DELLA BAMBOO PRODUCTIONS

E’ giunto il momento di spiegare l’origine della Bamboo Productions. In particolare l’origine del termine. Sì, lo so che sul sito diciamo che è perché il bamboo è flessibile e naturale e anche noi siamo flessibili e naturali. Ma, al di là dei problemi articolari che ormai precludono in una certa misura la nostra flessibilità, essere ‘bamboo’ non vuol dire solo questo. Si tratta principalmente di un luogo mentale, che in parte vorremmo aprire a più gente possibile, in parte conserviamo gelosamente per noi. Per questo, poi, si verificano le oscillazioni tra produzioni sperimentali e ostiche e documentari fresh & trendy. Bamboo è stata la nostra casa per una decina d’anni. Principalmente perché giravano un sacco di canne, ma anche per via di "Bamboo Houses", inquietante lato B di "Forbidden Colors" di David Sylvian e Ryuichi Sakamoto, che amavo molto all’epoca. Da allora è ‘bamboo’ tutto quello che ha a che fare con noi, con il nostro ambiente, il nostro modo di pensare e di vedere la realtà (sempre deformato, alla resa dei conti). Riflettevo oggi con Marco che i nostri protagonisti sono sempre dei disadattati, che non accettano il mondo intorno a loro, e che il più delle volte non sono accettati dal mondo. Questo rende le nostre storie cupe. Penso che io, Marco e Lorenzo mettiamo nelle nostre produzioni quello che di più oscuro c’è dentro di noi, per vivere con più serenità nel ‘mondo reale’. In realtà stiamo progettando grosse novità per il 2004. Vorremmo tentare una riconciliazione con il mondo, e portare avanti il nostro discorso disadattato in modo più sereno e meno cupo e grottesco. Una specie di ritorno alle origini, a quando non c’era ancora una Bamboo Productions, ma c’erano solo ‘I Disoccupati’ – un trio modellato su ‘Gli Impossibili’ (Fluidman, Coilman e Multiman). Soltanto, noi eravamo (e restiamo) Shitman, Skazzoman e Hyperactionman. Inutile chiedersi chi dei tre è Shitman – il demone zen, pacioso e debordante, che divora e rumina l’esistente per riproporlo in forma personalizzata. L’oracolo nudo che sorride con gli occhi socchiusi…
P.S.: per ulteriori informazioni su Gli Impossibili, Atom la formica atomica, Shazzan, Topomoto e Autogatto, Secret Squirrel e Frankenstein Jr. (lo so che vi piacciono, lo so…) potreste anche fare un salto su Banana Split. Non dico altro.

GET YOUR FREAK ON!

Ma quanto è figo il sito di Nelly Furtado? Questi layer animati in Flash mi mandano veramente fuori. Di grande effetto… E poi è pure disegnato bene! Va copiato al più presto! 😉

L’INSOSTENIBILE IRRAZIONALITA’ DELLA DONNA

S – Ciao!
P – Ciao, come va?
S – Io bene! Mi hai cercato?
P – Sì, ho fatto squillare un po’ al tuo interno, poi ho provato anche sul cellulare ma come al solito era spento…
S – Ah, ecco… volevi dirmi qualcosa?
P – Ma no, soltanto sentire come va
S – Sei strano.
P – No, scusa, perché io non posso telefonarti per sapere come va? Tu lo fai sempre…
S – E’ successo qualcosa?
P – Ma niente, ma perché deve essere successo qualcosa?
S – Sei strano, hai un tono strano… Non puoi parlare?
P – Ma porca puttana sono in ufficio, logico che non mi posso mica mettere ad urlare…
S – Cosa dici? Parla più forte non ti sento…!
P – HO DETTO CHE SONO IN UFFICIO, MICA MI POSSO METTERE AD URLARE!!!
S – Ah, ecco! Quindi non puoi parlare.
P – Ma sì che posso parlare, soltanto che… ma poi, cazzo, volevo solo sapere come va…!
S – Secondo me c’è qualcosa che non mi vuoi dire.
P – Ma no, che palle…
S – Va bè senti ci vediamo dopo – io adesso vado a fare la spesa.
P – Ascolta, quando arrivi a casa guarda la posta, ti ho mandato una mail.
S – Allora lo vedi che c’è qualcosa?
P – MA CI HO SOLO SCRITTO DUE CAZZATE E UN ‘TI AMO’!
S – Io non ti capisco.
P – Comunque guarda la mail.
S – OK.
P – E ricordati di prendere il caffé, che manca.
S – OK.
P – Ciao.
S – Tu mi preoccupi.
P – …
S – Va be’, ciao.