PERTURBAZIONI SULL’ORLO DEL CAOS

Rifletto sempre più spesso su qual è il mio più grande problema attuale. La disorganizzazione. Il caos calmo, che prelude a qualcosa di ignoto. Mi spiego meglio: non riesco a fare nessuna delle cose che dovrei/potrei/vorrei fare. A parte qualcosa di estemporaneo e che richieda brevissima concentrazione, come un post.

Sul lavoro devo concludere progetti, iniziarne di nuovi, confrontarmi in interminabili riunioni con colleghi e fornitori. Non ne ho voglia. Lascio che i progetti si concludano da soli per inerzia e rimando al mittente con sguardo catatonico tutti i promemoria e le to-do list che io stesso mi sono preparato in precedenza. So benissimo che ci sono mille cose da fare, ma non riesco a capire da che parte cominciare e non so nemmeno se ho voglia di farlo. Anzi, no. Lo so benissimo. Non ho voglia di fare assolutamente nulla. Perciò è sempre il momento di un caffé / sigaretta / sms.

Potrei pensare degli articoli stupendi, ma quando comincio la testa mi si svuota e non soltanto non riesco a scrivere, ma proprio non mi viene un’idea che sia una. La stessa cosa mi accade con le cose di casa: un grossissimo sforzo è stato fatto nei giorni recenti per fare le faccende, lavare e stirare, ma è stato titanico (cinque lavatrici e quattro ore col ferro da stiro in mano, per dire). Non riesco a tenere i conti come faccio di solito, non vado ai concerti che mi piacciono perché implicherebbe prendere la moto e arrivare in luoghi pieni di gente… La vita sociale c’è, ma se si svolge vicino a casa è meglio.

Questo vuol dire che devo andare in vacanza, lo so. Ma le mie ferie partono esattamente tra un mese, e per di più non le ho nemmeno ancora organizzate: telefonare a chi affitta appartamenti in Istria è un’altra di quelle cose che rimando, rimando, rimando. C’è un bel video che spiega questa situazione, si chiama (guarda un po’) Procrastination. Mi ha colpito una frase in particolare, che ho trovato per caso su Wikiquote mentre cercavo qualche risposta mistica al termine di ricerca “disorganizzazione” (io uso Google come altri usano l’I-Ching). La riporto qui.

I sistemi complessi all’orlo del caos sono sottoposti ad un gran numero di piccole perturbazioni e a un piccolo numero di grandi perturbazioni, che, mediante distruzione, generano discontinuità, creazione, innovazione.

Non saprei. Per il momento, resto perturbato.

6 risposte a “PERTURBAZIONI SULL’ORLO DEL CAOS”

  1. Io sono tornato dalle vacanze da due settimane e sono di nuovo nel caos più totale. Ieri guardavo affranto il tavolino della sala colmo di ogni cosa libri, penne usb, telefonini, auricolari, un paio di hard disk esterni e qualche cavo e stavo pensando al cazziatone da parte di moglie che varei ricevuto… ero quasi tentato di riordinare tutto ma ci ho subito rinunciato. In compenso ieri sera ho girovagato per il tuo sito fino all’una leggendo diversi post…e cavoli se scrivi bene! Mi sono fermato giusto perchè stamattina alle 6 mi toccava sentire la fastidiosa suoneria sveglia del mio nokia..potrei cambiarla? Certo ma non ho voglia di fare nemmeno quello! Un caso senza speranze 🙂

  2. ah comunque almeno nelle ferie mi sono impegnato. Sono riuscito a prenotare a Rovigno da una tipa che si chiama Svetlana. Solo per il nome ho scelto il suo appartamento!!!

  3. Eccomi! Alzo la mano e mi aggiungo alla tribù. Ora, grazie a te, so che, oltre ad essere sull’orlo di una crisi di nervi sono pure sull’orlo del caos… Forse pure un passo avanti (del tipo che neanche più l’idea delle ferie mi entusiasma più).
    Oltre ai promemoria sulla mia scrivania si stà generando autonomamente una millefoglie alle grane alta mezzo metro fatta di pratiche inevase, la ciliegina è di oggi: indicatori semestrali (bleahh..)
    Ma oggi è un altro giorno! Basta. Oggi faccio tutto, taglio anche la siepe e, in un ritaglio di tempo, stermino la suocera… Oggi il primo appunto è: pagare le tasse, e vai!

  4. Pietro il tuo post mi colpisce nell’intimo, anch’io mi sento esattamente così! Al lavoro compilo delle bellissime to-do list (sempre più lunghe da una volta all’altra) e poi le guardo soddisfatto senza fare nulla. Anche nella vita privata tendo a ripetere questo schema e sono molto preoccupato. Diciamo che resto a galla grazie agli stimoli provenienti dalla vita sociale che ho costruito fin qui, ma quanto durerà? “Appena ho tempo” mi guardo il video…

I commenti sono chiusi.