Ho aspettato fino adesso a parlarne, dato che volevo sperimentare la cosa di persona. Ora mi trovo a bloggare in diretta dalla conferenza di Massimo Razzi (vicedirettore di Repubblica.it) "La sfida del giornalismo nell’era dei network". La conferenza si svolge su Second Life, nello spazio di unAcademy, l’accademia ideata e coordinata da Giuseppe Granieri con l’aiuto di Sergio, Antonio & c. Fino a quest’estate, in cui mi divertivo a sperimentare scrivendo reportage di intrattenimento su Apogeo, ho considerato SL come un ambiente curioso, ma tutto sommato poco gestibile a fronte dell’impegno richiesto. Mea culpa. Avevo intuito, ovviamente, uno dei principi fondamentali del mezzo, e cioè che su SL se non fai qualcosa non ha senso starci. unAcademy, per l’appunto è un progetto – uno spazio di interazione – in cui è possibile sfruttare SL per scopi diversi dal cazzeggio puro. La conferenza di stasera sarà per me la prima di una lunga serie, spero. All’interesse dei contenuti poi si associa la curiosità di una situazione nuova, di una trentina di avatar impegnati nell’ascolto della voce di Razzi e/o a pronunciare al microfono le proprie domande. I problemi di audio si sprecano, ma nell’insieme è più eccitante di una conferenza dal vivo, dato che nessuno mi vede se mi infilo le dita nel naso. E naturalmente, spazio al cazzeggio con giochi di luce e ottima musica nell’aftershow! A parte gli scherzi, unAcademy merita una visita da parte di chi è appena entrato in SL (direi che è una miniera di informazioni, oggetti e corsi per newbie), sia per chi ha interesse a comunicare e condividere le proprie conoscenze anche in questo ambiente. Non so come Giuseppe abbia fatto a realizzare questa replica hi-tech di un centro culturale, e soprattutto da quanto tempo ci sta dietro (glielo dovrò chiedere), ma rispetto a qualunque altra realtà vista su SL, unAcademy mi sembra veramente produttiva e veramente interessante, al di là del folklore della grafica e dell’architettura 3D del luogo, che pure ha la sua importanza (come dimostra l’allestimento nel cortile sul problema estetico in SL). Chapeau a GG, dunque, e a tutto lo staff, i ricercatori e i coordinatori. Non escludo di diventare al più presto parte attiva, in qualche modo, di questo progetto.
Tag: second life, unacademy, conference
magari già solo il fatto che è più semplice… io non saprei già come fare a mettere in teleconferenza 30 persone e gestire senza vederle le “alzate di mano” per farle parlare quando è il momento opportuno senza che si parlino sopra l’uno con l’altro… 🙂
ma una conferenza travestiti da AVATAR quale valore aggiunto ha rispetto ad una teleconferenza?
il mezzo SL ha dei vantaggi in questo senso?
Ok la risposta è scontata: entraci e scoprilo. Ma io sono ignavo. Leggo te. Sei il mio bignami. 🙂