STORIE TESE TORINESI

Ho smesso da anni di guardare i telegiornali e anche i giornali li leggo con fastidio. Mi deprimono. E’ troppa la fame di buone notizie, che invece non ci sono mai. In questi giorni, ad esempio, nella mia città ci sono tre storie tese, una buona, una pessima e una che altalena tra alti e bassi. Quella buona è il voto agli immigrati, che secondo me fa parte di quel ristretto numero di segnali concreti e positivi per ridurre il divario (e l’odio) tra culture diverse e per avviare un vero discorso di integrazione. La violenza nasce sempre dall’intolleranza, dall’ignoranza, dall’arroganza. Qualità che non mancano ai leghisti nostrani, che comicamente le provano tutte per tirare palate di merda su questa decisione. Quella pessima è la vicenda degli autonomi arrestati con accuse iperboliche (devastazione e saccheggio). La notizia non fa che dimostrare la schizofrenia di una città in preda al delirio. Purtroppo molto spesso la violenza genera rabbia in chi la subisce, magari anche da più parti (dagli skin e dalla polizia). Quella così così è il percorso sul filo del rasoio della squadra del cuore, mai così sofferente sotto i riflettori. Lo stillicidio di piccoli colpi di scena positivi e negativi è degno di un romanzo d’appendice. Comunque sia, gente che si rimbocca le maniche ce n’è. Speriamo bene.