MEGLIO FROCIO CHE FASCIO

Un faro color arcobaleno in un weekend peraltro grigiastro: il Torino Pride è stato accompagnato, per buona parte del percorso, dal sottoscritto e dalla Stefi (documentazione abbondante su Flickr). Arrivati alla stazione di Porta Susa, il primo approccio è con un gruppo di aitanti poliziotti. Io mi appresto a fotografarli, convinto ingenuamente che fossero manifestanti travestiti da poliziotti. Stefi però mi fa notare che sono poliziotti veri, che guardano con espressione incredula il primo carro ancora parcheggiato, a tema BDSM. Lacci di pelle e borchie ci accompagnano nel primo tratto di strada che risuona di musica zoccola e si anima a tratti di giovanottoni aitanti, depilati e oliati che ballano in hot pants. Conseguente picco ormonale di Stefi e depressione cosmica mia. Non sarò mai bello come quelli dei carri del Torino Pride! Per trovare una qualsiasi figura "terrena" con la quale sia possibile rapportarsi dovrò attendere il carro dei Bears (quelli un po’ più cicciotti e pelosi, come me). Immergersi nel corteo è bello, e stupisce quasi l’atteggiamento positivo e sorridente dei cittadini, scesi in piazza se non per solidarizzare quantomeno per vivere un secondo carnevale (o una seconda olimpiade, fate un po’ voi). I transgender superfighi dei carri più folcloristici dedicano le canzoni più assurde agli etero che sono passati a dar manforte sul tema dei PACS, della prevenzione AIDS, delle famiglie a componente GLBT. E anche se in piazza Castello qualcuno ha piazzato uno striscione "Soma nen cupiu", i cupiu in questione se ne infischiavano, ed è stato un gruppo di famiglie etero a fischiare i dissidenti fino a fargli togliere lo striscione. Alla fine, meglio frocio che fascio… no?

Tag: , , ,