JOHN WOO CHE RIFA’ HITCHCOCK

Dopo mesi di astinenza da Blockbuster, arrivo a casa con Paycheck di John Woo. Godibile. Lungi dal furore di The Killer o Hard Boiled, ma anche solo dai virtuosismi di Face/Off o MI:2, Woo è riuscito ad immedesimarsi talmente nel cinema classico americano da aver prodotto un film assolutamente hitchcockiano, pur con il marchio di fabbrica delle sue settantacinquemila steadicam (è riuscito pure a ficcarci la solita colomba al rallentatore)… Modella quel manzone di Ben Affleck su Cary Grant, la fulgida Uma su Eva Marie Saint e l’Intrigo Internazionale è servito. Philip K. Dick è ovviamente un pretesto modaiolo e di lui mi pare resti ben poco. Peccato. Nulla di memorabile, ma il quiz del reverse engineering prende abbastanza.

5 risposte a “JOHN WOO CHE RIFA’ HITCHCOCK”

  1. Sì la SF Italiana per me è un caso un po’ a parte… è molto diversa ma devo dire che è cresciuta benissimo!!! Eymerich resta il mio preferito

  2. Bè se vogliamo essere precisi il mio preferito è un certo Evangelisti… :-))))) anche se la sua è una ben strana fantascienza! Concordo sulla lungimiranza di Dick, ovviamente 🙂

  3. Allora io vi stronco entrambi dicendo che trovo grandi entrambi ma molto “pesi”. :-)) Io preferisco Sheckley, Adams, Matheson, Brown. Però le tematiche dickiane sono le più “lungimiranti”…

  4. Scusami Clio… non resisto: Dick è piacevole???? Dick semplicemete non può essere piacevole: Dick è eccezionale, Dick è incredibile, Dick è angosciante, Dick è superlativo… Dick NON PUO’ essere piacevole… :-))))))

    Comunque la SF l’ho scopreta con Asimov è per me resta un grande. Ciao!

  5. Credo che lo noleggierò anch’io amo queste storie futuristiche.

    Che mi dici, ho apprezzato “MInority Report” e ho anche letto dei racconti di Dick, anche se preferisco Asimov. Dick è piacevole ma molto angosciante.

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