IL TFF, SPLENDIDO VENTICINQUENNE

Un quarto di secolo e ha già cambiato pelle diverse volte. Quest’anno il TFF è di Nanni Moretti, che è arrivato a Torino stanotte mentre la coordinatrice Emanuela Martini è qui in giro da mesi. Ovviamente Nanni & C. hanno dato al festival un’impronta che non è più quella dell’originario Festival "Cinema Giovani" (dicitura ormai scomparsa da qualche anno). I gusti sono diversi, niente più Masters of Horror e spazio a tipi diversi di cinema, ma sempre cinema in ogni caso. Il che per i cinefili dovrebbe andar bene lo stesso. In fondo nulla ci toglierà, se proprio non interessa il resto, le retrospettive su Wenders e Cassavetes: due registi che personalmente amo moltissimo. Anche se una intera retrospettiva su Wenders me la sono già vista qualche anno fa, potrei comunque tentare di incontrarlo e consegnargli la mia incredibilmente inutile tesi di laurea su Im Lauf der Zeit, che comunque è valsa uno striminzito diritto di pubblicazione… Io, il travet ormai impossibilitato agli accrediti, alle tessere settimanali e all’accampamento nei pressi del cinema Massimo per tutta la durata del festival, sarò comunque presente in qualche preciso e ben scelto momento. Potrete incontrarmi mentre, intabarrato di sciarponi, tenterò di fotografare il mio amato Wim o sgomiterò per infilarmi in sala durante le proiezioni del mattino.
Ecco il mio programma personale, come ogni anno…

SABATO 24

11.00 – Manufacturing Dissent (Greenwich 3)
15.00 – Von Einem der Auszog Wim Wenders’ Fruhe Jahre (Massimo 1)
17.00 – Incontro con Wim Wenders (Massimo 1)
LUNEDI’ 26
21.30 – Maciste nella gabbia dei leoni [sonorizzazione live Marlene Kuntz] (Massimo 1)
GIOVEDI’ 29
21.00 – A Woman Under the Influence (Greenwich 2)
SABATO 1
10.00 – Signorina Effe (Massimo 1)
12.30 – Princess of Nebraska (Massimo 1)
14.30 – Joe Strummer: The future is unwritten (Massimo 3)
17.00 – Minnie and Moskowitz (Greenwich 2)

Tag: , ,

4 risposte a “IL TFF, SPLENDIDO VENTICINQUENNE”

  1. assolutamente no. comunque nella fretta mi sono espresso male: quello che volevo dire con diritto di pubblicazione, dignità di stampa o come c***o si chiama, è che hanno preso un 3/4 della tesi e l’hanno messo su una pubblicazione accademica di cui francamente non ricordo nemmeno il nome. Striminzito in quanto pochissimo diffuso e assolutamente non remunerativo per me 😀

  2. come al solito parto per la tangente. La storia del diritto di pubblicazione mi ha stuzzicato e ho cercato in giro: mi sembra di poter dire con serenità che la tesi è proprietà dell’autore e che quindi quello che l’università ti ha concesso è in realtà un tuo diritto acquisito semplicemente scrivendola. Io non ricordo di aver firmato nessuna liberatoria in proposito, tu sì?

    Marcello.

I commenti sono chiusi.