E’ UN NUOVO GIORNO A SAN SALVARIO

Le due del mattino. Scendiamo le scale con le ali ai piedi. Finalmente sollevati dalle incombenze del cinema, del montaggio, della musica. Lasciamo che tutti si allontanino, prima di inforcare gli scooter. E’ quando sto per salire in sella che dietro di me arriva la voce, flebile ma ferma: "devostareunattimoseduto". Hmmm… sonno, stanchezza, mal di testa? Provo ad interagire, ma la voce non risponde. Suda molto, però. Forse è qualcosa allo stomaco, perché comincia ad aggirarsi sul marciapiede ansimando e massaggiandosi la pancia. "Ancoraunattimodevocamminarehhh". Nessun problema, penso. Proprio nessuno. Cammina. Si siede. Cammina di nuovo. Poi: "nonriescopiuhhhhhhh" e si aggrappa al palo vicino ai bidoni della spazzatura, lasciando cadere il casco. Barcolla fino alla parete dell’asilo nido e si accascia come quei pinocchietti col bottone sotto, che se lo premi si ammosciano in posizioni improbabili. Cade, batte il gomito, riversa gli occhi. Magari vado a cercare aiuto. "Restaquihhh". La voce è impercettibile, ma la sento. Dice "nonmilasciarehhh", dice "stomalehhhh", dice "hhhhhh". Gli metto la borsa sotto la testa e aspetto. La gente che passa vede un corpo riverso a terra, tra le pisciate dei cani e l’odore di fogna che sale dal tombino. E vede me, chino sul corpo. Ovviamente tira dritto e non dice nulla. Mi volto indietro, al balcone è apparso Zio Mozart. Mi sbraccio, per fargli capire che c’è un problema. "Nomnilasciarehhhh" dice la voce. Non ti lascio, tranquillo, anzi adesso arriva anche lo Zio. E quando arriva va tutto a posto. La voce si riprende, si alza a fatica, il gomito sbregato, la maglia fradicia di sudore, l’occhio ancora un po’ sfocato. E’ un nuovo giorno a San Salvario.

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6 risposte a “E’ UN NUOVO GIORNO A SAN SALVARIO”

  1. Volevo fare la battuta, ma mi è uscita male.. però il pezzo è scritto da dio, pensavo ti fosse successo davvero, bravo! (anzi.. BRAVISSIMO!)

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