Ci siamo. E non ho nemmeno fatto le cazzate che temevo (sapete, tipo piantarmi ai semafori, non riuscire a partire, non trovare il folle, non riuscire ad uscire dal garage). No, è andato tutto misteriosamente bene. Il che, per una legge di Murphy vivente come me, è parecchio… strano! Lui/lei (non so come riferirmi alla moto, dato che per convenzione è "la" Yamaha ma anche "il" Virago) adesso è parcheggiato/a nell’area riservata alle moto del recinto dell’ufficio. Prima ancora era nel mio garage, ticchettando in attesa che salissi di nuovo in sella. E prima ancora era dal meccanico, a revisionarsi e farsi bello/a per me. Per la modica cifra di 390 euro, chiaramente (i miei amici biker non hanno osato spiegarmi prima che le revisioni delle moto sono ben diverse da quelle delle auto). Adesso è tutto a posto. Oddio, c’è il parabrezza che ha un pezzo rotto, ma tanto stasera lo tolgo perché proprio non amo i parabrezza sulle moto, io. E poi c’è la marmitta bucata. Ma non fa casino, giuro. Dice che dura ancora tranquillamente due anni. Appena ritirata l’ho provata in due, su strade ricche di tornanti. Dopo le prime due pieghe la Stefi voleva scendere terrorizzata. Poi però è rimasta in sella di buon grado. Poi c’è stato il viaggio da Ivrea a Torino, su statale. Con giubbottino protettivo perché non si sa mai. Arrivato sotto casa sembravo uno appena passato sotto un impianto di irrigazione. Ho perso un paio di chili d’acqua. Ma non ho fatto nemmeno una cazzata. Nemmeno una. Per il momento.
Tag: motocicletta, yamaha, virago
Sotto un impianto di irrigazione :-DDDD
Mr Fok
E vaiiii!! Ora non sei più sullo scooter e ti devi ricordare di rispondere al saluto dei bikers! Non vorremmo ritrovarvi bollati! 😉