Nelle ultime settimane, dalle ferie in qua, ho letto diversi libri. Tutti molto interessanti (la musa della scrittura mi ha aiutato nella scelta in libreria?)… In ordine sparso, Mele Bianche di Jonathan Carroll è un romanzo caleidoscopico sulla vita, la morte, il caos e l’amore che mescola il mito di Orfeo ed Euridice con ingredienti nonsense e horror-splatter. Lo leggi e non ci capisci nulla, però ti prende. Poi cominci a capire qualcosa, e lo trovi geniale. Poi lo finisci e vorresti ricominciarlo da capo. Devo acquistare assolutamente gli altri libri di Carroll. Poi c’è stato il best seller, Il codice Da Vinci di Dan Brown. Lo leggono tutti, e mi è venuta la curiosità. Ora, al di là del fatto che c’è uno stile discontinuo, ogni tanto teso e secco ma spesso un po’ "già sentito", la storia è avvincente e si capisce come mai sia diventato un best seller. Esoterismo e graal, approfondimento artistico e thriller, sesso e religione, enigmistica e omicidi. Per di più pare che il romanzo sia stato messo all’indice dal Vaticano, il che assicura un altro miliardo di copie vendute…! Recentemente ho divorato (in 20 ore) Sarah di JT Leroy. Meno allucinatorio di Ingannevole è il cuore sopra ogni cosa, Sarah è una storia di prostituzione e papponi deliranti, ossi di procione e abusi sessuali. Sembra spesso (e lo è), ma la prosa di Leroy è ancora più magica e delicata, e riesce a far apparire i parcheggi dei camionisti come un paese delle meraviglie dove le "lucertole" hanno il potere di captare i desideri più perversi degli uomini soli… E infine è arrivato Joe R. Lansdale, ultimissima scoperta in un giorno di mutua (ho iniziato a leggerlo in coda dal medico di base). Ammanniti ne dice un gran bene (ma ormai lo pagano solo per scrivere i giudizi sui libri altrui?), e l’ho acquistato d’impulso. La notte del Drive-In raccoglie i due romanzi Drive-In e Drive-In 2, pesantemente influenzati dal cinema di serie B e accolti a suo tempo come vertici della scena splatterpunk. Lansdale non risparmia nulla tra cannibalismo, torture, liquidi organici e mutilazioni. Il suo è un mondo di serie B, con regole di serie B – un mondo dove c’è largo spazio per un’ironia acida e liberatoria, popolato da personaggi come il mostruoso Re del Popcorn e Popalong Cassidy con la testa di televisore. Come se Stephen King e Tiziano Sclavi si fossero messi a sceneggiare un film della Troma con musica di Aphex Twin… Grandioso. E per oggi è tutto.
TIME OUT TURIN!
Sembrerà una cazzata segnalarlo, ma è uscita da pochi giorni l’edizione "Turin" delle mitiche guide Time Out. Ora, visto che già la città non è propriamente nei circuiti turistici, e che siamo soliti mantenere un certo understatement sui pregi degli itinerari storici, artistici, naturali e di nightclubbing, ecco che ci pensano gli inglesi! No kidding, la guida è scritta benissimo, competente, esaustiva, ricca di foto bellissime e di box deliranti (per noi: per gli inglesi mi sa che è normale) del tipo: "I torinesi non vanno a ballare prima dell’una quindi non pensate di entrare in un locale alle 23…" Oppure: "Per caricare qualche marchetta potreste andare al parco della Pellerina, ma occhio al buio: potrebbero pestarvi! Molto meglio i bagni dell’autogrill di Settimo Torinese!". Una lettura migliore di molti romanzi… 😉
COLOR NEBBIA E CENERE
Tanto non resistevo. Il primo libro l’ho già divorato, iniziato e finito stanotte. Nebbia e cenere, di Eraldo Baldini, si candida ad entrare nella personale top five dei libri letti nel 2004. Inizialmente la storia di Bruno, l’autista dello scuolabus vittima di una delusione amorosa è giocata sui toni del quotidiano, con la solita scrittura di Baldini che si fa divorare, pagina dopo pagina. Mentre sei lì che pensi "Oddio, siamo a pagina 84 e non è ancora successo nulla di significativo", cominciano a comparire tra le righe i primi segni di follia. Un’ossessione che devasta la mente del protagonista fino all’improvvisa tragedia finale, preparata con gran cura. Baldini fotografa la decomposizione di una personalità lavorando su diversi piani temporali e utilizzando il punto di vista dei bambini come "coro" per la vicenda dello sventurato Bruno. Naturalmente il volume non è adatto a chi è già di pessimo umore a causa del tempo, dell’affaticamento o del lavoro. Infatti, mi ha messo subito di un umore grigio – color nebbia e cenere, appunto.