ADDIO KURT VONNEGUT

Kurt Vonnegut se n’è andato. Mi piace pensare che ora sia in una dimensione parallela popolata da personaggi e situazioni degne dei suoi libri. Vonnegut, al pari di Salinger, mi ha stregato quando ero adolescente e ho letto per la prima volta Mattatoio n. 5. Da allora il nostro rapporto tutto letterario è andato avanti  tra alti e bassi, tra abbandoni e frequentazioni fino al suo ultimo grande libro Un uomo senza patria. Vonnegut non è soltanto necessario a chiunque ami la fantascienza (i suoi romanzi caustici e ironici stanno nel mio scaffale tra Heinlein e Adams) ma è necessario a chiunque voglia capire il mondo, l’uomo, sé stesso. A me è servito molto. Perciò god bless you, mr. Pilgrim, e grazie di tutto.

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SCRIVERE COME DIO COMANDA

Se bisogna metterci cinque anni per scrivere un romanzo "come dio comanda" (wahhahha ho fatto la battuta), allora Niccolò Ammaniti è certamente il benvenuto. Acquistato 18 giorni fa e tenuto in caldo sul comodino per una buona occasione, non ha retto il colpo dell’apparizione dell’autore da Fazio. Quel simpatico faccia di culo di Ammaniti mi ha messo addosso troppa curiosità, e nel giro di un paio d’ore mi sono bevuto le prime 120 pagine. Pagine ovviamente potenti, come ci si può aspettare da lui. Più immediato di Lucarelli, più sanguigno di Baldini, più pratico di Evangelisti, più fiabesco di Carlotto (sia chiaro senza nulla togliere a quattro scrittori italiani contemporanei che amo molto). Insomma, Ammaniti è l’unico di cui si possono dire senza esser presi per pazzi frasi come "è lo Stephen King italiano".  Voglio dire, scaricatevi le prime dieci pagine del suo nuovo libro e leggete. Ti stringe in una morsa, c’è poco da fare. Una morsa gelida. E ti prende allo stomaco. E… ti porta via! 🙂

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MISCELLANEA CINEMATOGRAFICA PER TUTTI I GUSTI

Sicuramente vi avrò parlato in precedenza della Originale Miscellanea di Schott. Un libro imprescindibile, ricco di minchiate che non servono assolutamente a nulla nella vita di tutti i giorni e perciò stesso sublime. Ebbene, è uscito un volumetto analogo dedicato completamente al cinema (una sorta di raccolta di inutilità per il cinefilo malato) e ve lo consiglio caldamente. Al di là del titolo italiano fuorviante ("Portala al cinema" che abbinato all’immagine di copertina lo fa sembrare un manuale di petting avanzato), The Moviegoer Companion di Guy Rhiannon è uno spasso da leggere in tram, prima di dormire, sulla tazza del cesso e in ufficio invece di lavorare. Abbinato ad una bevanda ghiacciata è la lettura ideale per queste temperature atroci.

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