Il dirigente medio ha due principali ossessioni: fare le cose prima degli altri dirigenti e fare le stesse cose che fanno gli altri dirigenti, esagerandole in modo inutilmente eclatante. Tralasciamo la questione di fondo, e cioè che tutto ciò va a scapito di dipendenti, collaboratori, fornitori, aziende partner. L’importante è che il dirigente, nella piccola monarchia assolutista che si è creato, rifulga.
La regola è che quando il sovrano ordina, il suddito obbedisce. Un’altra regola impone al suddito di non recare in alcun modo danno al dirigente, specialmente se si tratta di un danno di immagine. Un’altra ancora suggerisce al subalterno di tentare sempre di mettere la propria salute al primo posto, sempre che questo non entri in conflitto con le prime due regole. Come dite? Troppo uguali alle leggi della robotica? Ma guarda… Non me ne ero accorto!
Tipicamente, il lavoro del dirigente consiste nel mettere i sottoposti in situazioni paradossali, dalle quali non esiste in realtà una via d’uscita praticabile. E se esiste, il dirigente fa in modo di escluderla tempestivamente tramite editto pubblico. La gestione dei progetti non segue né la regola first in / first out, né un criterio di priorità coscientemente applicato. La regola è molto più antica e può essere riassunta nel motto “Attacca ‘u ciucciu dde dìcia ru patrune“.
Long story short: il sottoscritto viene precettato per realizzare delle riprese video di una riunione di dirigenti della durata di un’intera giornata (durerebbe due giorni, ma forse verrò graziato). Mi domando: ci può essere qualcosa di più inutile? Riprendere le loro maestà mentre si pavoneggiano e si fanno gli inchini a vicenda (mi sono censurato, avete visto che classe)? La mia mentalità cinefila mi ha fatto subito affiorare dei flash vagamente orripilanti.
Salò, o le 120 giornate di Sodoma. I dirigenti, seduti ad un tavolo, costringono un manipolo di subalterni (nudi e al guinzaglio) a cibarsi di escrementi e a camminare a quattro zampe.
Society. I dirigenti si spogliano ammiccando verso l’obiettivo e danno luogo ad una strana e perversa orgia durante la quale si autofagocitano, mutano ed emettono fluidi viscosi da ogni orifizio.
Essi vivono. Rivedendo il filmato, scopro che i dirigenti sono tutti dei simpatici teschioni ambulanti e che le slide proiettate in realtà riproducono slogan di grande impatto come “OBEY” o “DON’T THINK”.
Mentre controllo che la batteria sia carica e che il cavalletto non abbia perso qualche pezzo, queste reminiscenze filmiche mi fanno ridacchiare tra me e me.
In fondo, forse, una risata li seppellirà.