Colonna sonora per il post: qui. Tempo di lettura previsto: 1’14”.
Siamo tornati. Ché quando sei in vacanza non pensi a nulla, anche se quando sta per finire un po’ ti manca il tuo letto. L’Istria è stata una piacevole sorpresa, magari ne parlerò più diffusamente in altra sede. Mare, scogli, tuffi, cittadine incantate. Cari amici che ti fanno da guida. Buona tavola e belle camminate. Peccato solo per la razza bastarda del viator italicus, che non smette mai di sciamare, urlare e comportarsi come se fosse il padrone del mondo.
L’atteggiamento sostanzialmente colonialista del turista italiano è fastidiosissimo, e mi spinge ad aggregarmi a gruppi di inglesi, a volte persino di tedeschi, pur di non avere contatti con i compatrioti in occasioni come una visita ad un parco nazionale. Il turista italiano è il concentrato essenziale dell’italiano medio. Tutto gli è dovuto, tutto gli è concesso e tutto va contaminato col pressapochismo e la supponenza.
Tuttavia, rientrando in Italia (e grazie anche ad un altro caro amico e alla sua meravigliosa famiglia) ci siamo soffermati anche in Friuli, dove il problema non si poneva più: il Friuli non è un tradizionale territorio di caccia per il turista italiano, dato che non è propriamente un ex-colonia. Poi è anche una regione a statuto speciale, quindi è diffuso il pregiudizio che sia un posto da snob.
Di nuovo a casa, mi attende (per fortuna) un’ulteriore settimana di ferie e (per Giove!) uno sputtanamento totale delle impostazioni personali sul PC rimasto solo per due settimane. In compenso è arrivato anche l’EeePC 900 che si sta comportando molto meglio di quanto pensassi. Per ora mangia dalla rete del vicino (che si sa, è sempre più verde). Poi, va beh, comprerò un router wireless. Ma tra un po’.
Prima lasciamo che settembre finisca.