Anche mentre ci sono dentro penso: vale la pena di star qui, di essersi svegliati alle sei per prendere il treno, di sbattersi sotto la pioggia torrenziale in una ridente località del Trentino affollata di tedeschi in sandalo e calzini e di pittoreschi blogger? La risposta non ce l’ho ancora.
Di sicuro ci sono state molte ottime suggestioni. Certo, ci sono i tempi morti che in una situazione così possono indisporre: i momenti in cui ti sembra di non conoscere nessuno perché quella ventina di persone con cui hai un po’ più di confidenza sono chissà come sparite da qualche parte. O i momenti, ancora più imbarazzanti, nei quali ragazze sconosciute si avvicinano per dirti “Sei pietroizzo? Io ti adoro” (al che la mia risposta è un sorriso ebete e un farfugliamento tanto più indecoroso quanto più grande è la misura del petto della signorina).
A parte questo, trovo sia soprattutto importante dare un volto a quelli che commentano qui, o anche solo a quelli che leggono e non commentano mai (ci sono, e si palesano solo in queste occasioni). Restano momenti qua e là: il viaggio in macchina con Alessandro, Gabriella e Mauro; le chiacchiere al buffet con Sergio e Zio Bonino; la camicia fashion di Enrico; gli sfocatismi di Antonio; le storie “in parola” di Elena e Matteo; i giochi di Federico, Marina e Maddalena; i sorrisi, le pacche e gli high five di Tony, Luca, Gaspar; le insospettabili doti nel ballo di Stefigno, Beggi e Palmasco.
Dal punto di vista dei contenuti, c’è un po’ l’imbarazzo della scelta. Nel cuore il FashionCamp, che mi ha offerto tra l’altro il momento gay del weekend (taglio Jean Louis David in coppia col Precario). Nel rimpianto il LitCamp, che mi son perso (ma ho recuperato in d.i.s.c.o. con Arsenio e Guido). E, sì, l’AdvCamp offre validi stimoli professionali, anche se è noto che tra l’impegno professionale e il cazzeggio io scelgo sempre quest’ultimo (per esempio con Giovanni).
Resto comunque della mia pigrissima opinione: se tutto fosse stato organizzato a Torino o nel raggio di 120 km sarebbe stato meglio (per me). In fondo, Riva del Garda sarebbe anche un’ottima location, se non fosse pieno inverno…