RADIOHEAD DISCBOX: UNA SCELTA RIVOLUZIONARIA?

Hello everyone.
Well, the new album is finished, and it’s coming out in 10 days; we’ve called it
In Rainbows.
Love from us all.

Questo è il messaggio che i Radiohead hanno postato sul loro blog. Secco, pacifico, senza connotazioni di nessun tipo. Ma dietro c’è una piccola grande rivoluzione del mercato. Sentite qua. In Rainbows (che io ovviamente sarò tra i primi ad avere dato che sto in astinenza da quando Thom Yorke ha fatto la sua uscita da solo) NON sarà disponibile nei negozi di dischi. Lo si può acquistare solo dal sito. Che novità, gli Einsturzende Neubauten lo fanno da anni. Produci buoni pezzi, ma prima di investire in packaging, artwork, etc. batti cassa per vedere quanti fan ti vengono dietro. Ma i Radiohead (peraltro un tantino meno di nicchia degli EN) ne hanno pensata una in più: se vuoi il "discbox" (un oggetto dei desideri ganzissimo che comprende doppio CD, doppio vinile "di peso" e libretto con testi, foto e quant’altro) lo paghi 40 sterle e ti arriva a casa ai primi di dicembre. Se vuoi solo il download lo paghi quanto vuoi tu (offerta libera) e lo puoi scaricare legalmente dal 10 ottobre. Ora, è chiaro che ci sarà già qualcuno che l’11 ottobre avrà inserito In Rainbows nei circuiti del peer to peer. Però la sensazione di aiutare il gruppo che ami dando il giusto valore alle cose con un occhio all’arte e uno al portafoglio… Non ha prezzo! 🙂
E poi fanno anche i simpatici, capito…? It’s up to you, ti dicono! Come si fa a non adorarli?
[Per la cronaca, io gli ho dato 3 sterline… troppo rabbino?]
[Per la cronaca, anche i Neubauten hanno il nuovo album in uscita a ottobre: Alles Wieder Offen!!!]

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LISTEN, LEARN, READ ON (OVVERO: 30 GB E NON SENTIRLI)

Così, insomma… Dato che invece di lavorare come dovrei ho passato un lieto quarto d’ora in (virtuale) compagnia di Suz, Estragon e Valletta su Ustream.tv, mi è venuto in mente per associazione di idee il mio lettore MP3, il Creative Zen. Regalatomi dietro consiglio del Suzuki medesimo, che ne decantava l’ottimo rapporto qualità/prezzo. E riflettendoci un po’, salta all’occhio quanto dica di me il mio Zen. Penso di essere molto eclettico di carattere, e lo stesso vale per il mio approccio alla musica. Ma voi cosa direste di un individuo che ha nella playlist The Velvet Underground, Push the Button, ACME, Nessuno è solo, Aloha from Hawaii, SxM, Faith, Let There Be Rock, Tapestry, Life in Cartoon Motion, Astral Weeks, Head Hunters, My Favorite Things, Epica Etica Etnica Pathos, Who’s Next, Melody AM, Vena Cava, Demon Days, Raw Power, Low, Radio Ethiopia, Pet Sounds, Let It Bleed, Minimum Maximum, Gypsy Punks, In Rock, Masada Guitars (per citarne una minima parte)… e li sente indifferentemente ad ogni ora del giorno? Domanda retorica, lo so. Dài, consigliatemi qualche album pazzesco da aggiungere, che lo spazio non si è ancora esaurito!

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ELISA LIVE A TORINO

Finalmente il sospirato concerto di Elisa! Due ore e più di potenza vocale, di arrangiamenti spesso inediti, di florilegio dal repertorio chitarrone e da quello ultra intimista. E io che la seguo dal ’97 mi complimento mentalmente con lei per la carriera fatta, anche se la odio per essersi tagliata i capelli ed avere assunto un look che la confonde pericolosamente con Alexia. Più di una volta Elisa ti frega e ti fa sfuggire la lacrima (basta, ultimamente qui ci si commuove per un nonnulla – anche per il fatto che le Spice Girls tornano insieme!). Vero è che “Eppure sentire (un senso di te)” è probabilmente la sua canzone più bella da cinque anni a questa parte, ma per favore, fatela cantare in inglese che alla fine è la cosa in cui riesce meglio! Ottimo concerto, comunque! Qualche foto su Flickr

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