Sono esausto. Oggi è il gran giorno, è arrivata la lettera di "impegno di assunzione" da parte della Camera di Commercio. Peccato che, secondo il mio amato consulente legale (l’amico Avvocato), questa lettera non ha alcun valore giuridico. Perciò, se io avessi rassegnato ufficialmente le dimissioni, nessuno sarebbe stato vincolato ad assumermi. L’Avvocato, come tutti gli avvocati, non sa cosa sia la buona fede (altrui). Cioè lui è in buona fede, ma diffida di ciò che è altro-da-lui. Dunque, dopo un giro di circa una ventina di mail frenetiche, abbiamo concluso che (come poi ho fatto) avrei spiegato verbalmente il problema al mio responsabile senza fare comunicazioni ufficiali e soprattutto scritte (leggi: una lettera di dimissioni). Quella la farò quando avrò firmato un contratto che riporti una data di entrata in servizio. Così facendo aumenterà la penale da scontare per il mancato preavviso ma sopravviverò… col culo coperto, che giuridicamente parlando, è la cosa più importante. La cosa inquietante, invece, è che dal nuovo posto di lavoro avanzano già pretese strane tipo "andare lì qualche giorno prima, per ambientarsi e capire il tipo di lavoro"… un po’ difficile da parte mia, ma… vedremo. Intanto prevedo un periodo delirante anche in dicembre…! Spero che il 2004 mi offra meno sorprese del 2003… Avrei proprio bisogno di un po’ di monotonia!
BAMBOO PRODUCTIONS, UN SITO TUTTO NUOVO
Alleluja, Alleluja!!! E’ pronta la versione 2.0 del sito Bamboo Productions!
All’interno potrete vedere le prime due produzioni (Condominium e Silence is Sexy?) e l’ultimo corto del 2003 La terra e il fuoco. Presto il sito verrà integrato con le altre produzioni video e con altre sorprese (compatibilmente con i nostri tempi e i nostri impegni)…!
APPUNTAMENTO A BELLEVILLE
Stasera, con la stanchezza negli occhi, mi sono visto Appuntamento a Belleville. La stanchezza è sparita presto (più o meno). Perché si tratta di un film d’animazione geniale, che dura poco più di un’ora e si inserisce nella linea che da Chaplin arriva direttamente a Tati. Non a caso le coordinate sono la Francia degli anni ’50, Jour de Fete, la comicità muta, affidata ad espressioni, movimenti e rumori. Le uniche parole pronunciate in tutto il film, a parte il commento al Tour de France che esce dagli altoparlanti e dalle televisioni, sono quelle iniziali e finali della nonna e del nipote ciclista. In breve, una nonna non sa più cosa fare per rendere felice il nipote. Scoperta la sua passione per la bicicletta lo allena fino a farlo diventare un campione. Il ciclista viene però rapito da due loschi figuri e portato oltreoceano, a Belleville. La nonna lo segue fortunosamente e, con l’aiuto di tre strane vecchine (il Trio di Belleville) salva il nipote e sbaraglia la banda della French Mafia (!). Quel che conta è la caratterizzazione dei personaggi, tutti colti nell’espressione dei loro tic: la nonna Souza con la sua ombra di baffi e le lenti pesanti, protagonista formidabile di tutta l’impresa; il nipote (antipatico fin dall’inizio, con quel nasone e lo sguardo bovino); il Trio di Belleville, deliranti vecchiette che mangiano rane, pescano con le granate e fanno musica concreta suonando frigoriferi, giornali vecchi e aspirapolveri; gli uomini della French Mafia – quelli a forma di armadio e quelli con il basco, la Gauloise senza filtro e il nasone… Ma il protagonista assoluto è il sound design, che compie il miracolo di appassionare lo spettatore ad una storia disegnata in modo molto… francese e di non far pesare assolutamente la mancanza di dialoghi. Sarebbero totalmente superflui. E grazie a Sissi per il consiglio…
