Dopo un weekend non propriamente rilassante, giunge inesorabile il lunedì. Comincia in sordina, per aumentare sempre più il carico di lavoro e concludersi con quattro ore filate di lezione alla nuova tirocinante sul sistema di publishing del sito della Camera di commercio. Poi, appuntamento con Stefi. Per andare dal dentista. Perché io il lunedì me lo voglio godere fino in fondo. Già che siamo lì, Henry ci controlla i denti a tutti e due. Fortunatamente mi si è soltanto scheggiato un pezzo di ceramica (il dente è già finto) – faremo il lavoretto dopo le vacanze, tanto per non infierire sugli unici giorni che potremo prendere di ferie da qui a settembre. Usciti dal dentista, la decisione definitiva: "Facciamo un po’ di spesa alle Gru"? Facciamola. Nel mondo del centro commerciale, ci teniamo stretti parlando di cazzate per non farci sovrastare dal sistema. Il fatto è che a questo punto io sono sclerato di brutto, e quelli degli ipermercati (lo so, lo so che c’è qualcuno che ci guarda dal soffitto come nel Truman Show) lo capiscono subito. E mettono Thriller di Michael Jackson. Dopo una intera giornata di lavoro e una sosta rinfrescante dal dentista, cosa pretendono che faccia? Ovviamente inizio a produrmi in una moondance intorno a Stefi, che sta cercando di scegliere la carta igienica più economica.
"It’s Close To Midnight And Something Evil’s Lurking In The Dark…"
"Dai piantala…!"
"Under The Moonlight You See A Sight That Almost Stops Your Heart…" (e qui c’è la piroettina e il sorriso magnetico).
"Ma lasciami stare, che poi ci mettiamo tre ore a far la spesa!"
"You Try To Scream… But Terror Takes The Sound Before You Make It!"
A questo punto le impiegate dell’Euromercato cominciano a guardarmi strano.
"You Start To Freeze As Horror Looks You Right Between The Eyes… You’re Paralyzed…"
Però Stefi ride, e anche se si stressa aspetta il momento in cui esploderò per capire se avrò il coraggio di alzare il volume della voce…
"’Cause This Is Thriller, Thriller Night… And No One’s Gonna Save You From The Beast About To Strike… You Know It’s Thriller, Thriller Night… You’re Fighting For Your Life Inside A Killer, Thriller, Tonight!!!"
Per la cronaca, non ho alzato tanto il volume, ma dato che ormai siamo al pezzo funky in cui nel video gli zombi cominciano ad uscire dalle tombe e Michael alza e abbassa ritmicamente le spalle nel suo giubbino di pelle rosso comincio anche io ad aggirarmi nella corsia dei detersivi sfiorando la nuca di Stefi con le mie dita in decomposizione… Vorrei produrmi anche nell’imitazione di Vincent Price ("Darkness Falls Across The Land, The Midnite Hour Is Close At Hand…") ma Stefi mi convince ad andare a prendere un po’ di frutta e verdura. Come ogni maschio che si rispetti torno al carrello con frutta, verdura, e un numero imprecisato di altri articoli come un sacco da due chili di cozze già pulite, una confezione di pane azzimo, quattro bratwurst e un sacchetto con sei capesante gratinate surgelate, che mi sono fatto incartare dall’addetta alla pescheria dopo averle persino chiesto qual era il miglior modo per cucinarle. Appena mi accorgo che le capesante gratinate surgelate costano 17 euro mi vergogno del mio acquisto compulsivo. Ma l’ipermercato ha questo di bello: l’anonimato. In fondo non sono ancora passato alla cassa. Per cui mi dirigo con la dovuta circospezione verso i banchi dei surgelati e con un’abile mossa poso le capesante in mezzo agli spinaci in foglia e ai broccoli e afferro come sostitutivo un pacco di cavolini di bruxelles, che costano molto meno. Tanto le capesante si conserveranno bene ugualmente, e se servissero a qualcuno sono anche già pesate.
"Hai preso tutto?"
"Tesssssssssoro, ho preso tutto e anche di più… Dai, andiamo a vedere i DVD" (sguardo da maniaco collezionista che spera di trovare il cofanetto di Shinya Tsukamoto all’Euromercato a 10 euro).
"Aspetta, facciamo ancora un giro…"
Quando Stefi pronuncia queste parole, è segno che si sta all’ipermercato ancora almeno 20 minuti. Alla fine riusciamo a salire di un piano, in modo che io possa esaminare gli scaffali. Una gradita sorpresa mi attende. Alan Young ha fatto uscire l’edizione in DVD di Day of the Dead di Romero, il capitolo (per ora) finale della trilogia dei morti. Quale squisita casualità, quale miglior acquisto in un ipermercato di un film sull’uomo massa con le funzioni cerebrali ridotte al minimo? Festante come un cane col chiavis mi avvio alle casse col mio trofeo. Sono ormai le 22.15 quando arriviamo a casa. Stanchi ma felici di aver passato qualche ora di aggregazione nell’ipermercato (peraltro ormai unico luogo dove posso esternare il mio talento per la danza) e pronti a vedere un nuovo bagno di sangue e budella, con nel cuore la nostalgia per il new horror anni ’80.
VIDEOMAKERS, SI RICOMINCIA!
Un po’ di ansia ci sta. Perché domani cominciamo. Per la Bamboo Productions è tempo di iniziare le riprese del nuovo corto. Chi ha letto il blog di produzione, saprà che ne sono successe di tutte. Torno ora dall’aperitivo che ha funzionato da warm-up party di inizio riprese… Si è creato un bel gruppo di attori e tecnici, e di questo sono soprattutto orgoglioso. Domani c’è il vero giro di boa, dopo nove mesi di pre-produzione si comincia la vera e propria produzione. Dove spesso quel che può andare storto lo fa. Ma penso che finora abbiamo raggiunto un ottimo risultato, per essere un collettivo di guerriglia cinematografica che rincorre a tempo perso i propri sogni con la videocamera. Continuate a leggerci sull’altro blog se siete interessati alla produzione del film!
LA FAMIGLIA DISFUZIONALE (NON LA MIA, PERO’)
In questi giorni per fortuna leggo molto e parlo poco. Ma vorrei sottolineare in qualche modo quel che sto leggendo. In particolare, potrei dire che c’è un genere ormai diffuso nei gusti dei lettori come il giallo, il fantasy, l’horror, etc. Lo definirei il genere "famiglia disfunzionale". Ne fanno parte i libri che narrano appunto di famiglie disfunzionali (lo sono molti libri di Hornby, ad esempio). Libri che narrano di rapporti in genere assolutamente devianti tra membri di un circolo ristretto di affetti. Quasi sempre questi libri sono scritti in chiave grottesca o delirante, perché come ci insegna Baudrillard "visto che il mondo sta prendendo una direzione delirante è il caso di assumere un punto di vista delirante". Recentemente ho finito Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon, un romanzo che mi ha colpito molto. Il protagonista è un ragazzo autistico, e la narrazione in prima persona prova a far entrare il lettore in una dimensione, per l’appunto, autistica. Assolutamente affascinante. Le digressioni matematiche (che io non arriverei mai a capire) fanno il paio con un punto di vista spiazzante e mai banale (della serie "dov’è la normalità?" – detto così sembra una cazzata ma insomma a me è piaciuto un sacco). Il libro ha un’esile trama "gialla" che ben presto lascia il passo al tema della famiglia disfunzionale. Ora invece sto leggendo Gli Schwartz di Matthew Sharpe. Qui abbiamo un diciassettenne sessuomane, una sorella in crisi mistica, un padre impasticcato e spesso in coma, una madre volatile e seduttrice. Anche in questo caso è lo stile che mi colpisce, lucido e sempre leggermente sfasato e fuoriposto. Una sorta di I Tennenbaum su pagina scritta. Apprendo che il libro di Sharpe, rifiutato da quasi tutte le case editrici per anni, adesso è in testa alle classifiche di vendita USA. Buon per lui. Io lo devo ancora terminare, ma confesso che è uno di quei romanzi che ti fanno dimenticare la realtà, presentando una serie di personaggi talmente disturbati che è impossibile non identificarsi.