A NOI NI PIACE LU REGGAE (INTERNAZIONALE)

Weekend intenso: oltre alle riprese, che mi hanno veramente provato fisicamente, ci sono stati i concerti serali che la città offre tradizionalmente in questo periodo… Sabato i Sud Sound System, che – pur essendo solo in tre  (Terron Fabio, Nando Popu e Don Rico, ma facevano per sette) – erano accompagnati dalla BagARiddim Band per un concerto che spaccava, come diciamo noi gggiovani…! I SSS li ho seguiti soprattutto tra il ’90 e il ’98, perciò io e Stefi ci siamo persi un po’ dei nuovi brani. La serata è stata un’occasione di confronto con il tempo che passa: le nuove generazioni che sapevano a memoria il repertorio nuovo vs. noi due che ci esaltavamo per i classici tipo La romanella o A me me basta lu sule…! Quanti ricordi! I SSS non hanno ovviamente perso l’attitudine al cazzeggio musicale generatore di improvvisi pogo sotto il palco così tipici della loro dance hall… Un sacco di gente onorava il ragamuffin salentino, e tra un inno all’erba e l’altro devo sottolineare come a questi concerti ci siano sempre quelli che io chiamo gli esperti della porra. Gente che con una sola mano è capace di scaldare sbriciolare rollare leccare il tutto venendo sballottati dalla gente che ondeggia. A loro il mio massimo rispetto (tra l’altro l’erba del rastone accanto a me non era niente male)! Stasera invece Africa Unite (ossia: Bunna e Madaski) accompaganti dagli Architorti in versione grande orchestra! Un concerto magico, non ci sono altre parole. Questi pezzi meriterebbero veramente di essere incisi su un CD apposito! Il pubblico rimane per lo più spiazzato nei primi minuti, ma poi si abbandona al suono degli archi… Trascinanti Politics, U-Man Rights, Nero su Nero, Mentre fuori piove, Il partigiano John e una bellissima versione di Jammin‘. Più di tre bis e – come si suol dire – mani spellate dagli applausi. La serata più bella di questo inizio estate si conclude con una corsa a clacson spiegati fino alle rovine del Filadelfia, nel bagno di folla dei tifosi del Toro!!! Fuochi d’artificio, cori e una lacrima di commozione. Certe notti, la vita è meravigliosa… no? 🙂

NELLA MIA LIBRERIA…

Sollecitato da Sergio, mi cimento nel test anche io…

Libri della mia biblioteca:
I libri della mia biblioteca sono astutamente organizzati in un’ordine che soltanto io comprendo. Partendo dal settore A1 e giungendo al settore G8, si possono trovare, nell’ordine: fumetti di culto mio (come ad esempio Frank Miller, Jack Kirby, Rumiko Takahashi, giusto per fare tre nomi); libri di cinema che vanno dalla teoria di Balasz, Arnheim e Bazin ai più deliranti speciali di Ciak sulla pop culture; libri fotografici che comprendono molti nudi e pose erotiche di inizio secolo (una delle mie perversioni, il vintage porn); poi c’è lo scaffale di rock lyrics frutto del mio rapporto ventennale con Arcana Libri; poi ci sono gli scaffali dedicati ai libri col dorso giallo e precisamente Einaudi Tascabili e Strade Blu Mondadori (quindi tanto Evangelisti, Dazieri, Baldini, ma anche Carroll, Lansdale e chi più ne ha – di noir malati e ironici – più ne metta); poi ci sono i libri universitari, custoditi con cura nonostante la polvere; i classici del cuore, come Joyce, Eliot, Svevo, tanto Pirandello e l’edizione omnia di Giovanni Pascoli; poi c’è lo scaffale di Harry Potter e quello di Lemony Snicket (aspetta: ma non ho già scritto un post del genere? Hmmmm…); poi ci sono i gialli, i rosa, le fiabe, il folklore, i libri di cucina, i manuali (di tutto un po’); poi c’è lo scaffale di narratologia e sceneggiatura cinematografica (ah, il viaggio dell’eroe!); poi ci sono i libri di viaggio e le guide turistiche; i libri in lingua, tra cui spicca l’edizione oxfordiana di tutto Shakespeare (mai letto, ovviamente); i libri millelire, impilati un po’ ovunque, e naturalmente le mille scartoffie sopravvissute a plurime campagne di riordino degli scaffali, miste ai soprammobili inutili più improbabili e trash e ai vasi in ceramica che Stefi continua a posizionare ovunque invece di venderli come sarebbe giusto. Va detto, infine, che la mia biblioteca tende ad espandersi in tutta la casa, per cui non è difficile trovare un Giovane Holden stazionario al cesso o un Tre Moschettieri che pencola sulla cappa della cucina…

L’ultimo libro che ho comprato:
Firmato: Lester Bangs, Jim Derogatis

Il libro che stai leggendo ora:
Maneggiare con cura, Joe R. Lansdale

Tre libri che consiglio:
Il petalo cremisi e il bianco, Michel Faber
Gli Schwartz, Matthew Sharpe
Cuore, Edmondo De Amicis

Cinque blogger a cui provo a passare il testimone:
Svaroschi, Cassiel Heaven, Stream of Thought, Nessun MessaggioPicchi di giornalismo

WHAT WHAT, PSICHEDELIA PER DALTONICI

Il sito che più di ogni altro mi sta mandando fuori di testa nell’ultimo periodo è What What… Come resistere a questo delirio di icone, bianco e nero e personaggi degni di uno Yellow Submarine per daltonici? La cosa assurda è che secondo loro tu dovresti imparare il linguaggio del mondo di What What, cosa apparentemente impossibile a meno di non aver voglia di navigarci per delle ore (come faccio io). Poi però capisci che è inutile tentare di capire, e che se navighi a vista il sito ti riserva alcune gradite sorprese, tipo un set di icone tra i più fighi che abbia mai scaricato o degli adesivi che non si può non avere! E poi vuoi mettere la faccia dei colleghi quando dal tuo PC sentono provenire delle vocine idiote che in continuazione chiedono "What?… What?…"? ;-P