Come si fa a cercare di lavorare il 26 dicembre con un essere peloso e ronfante che si sdraia sulla tastiera? E’ quasi impossibile. Stefi lavora, proprio il giorno del suo onomastico. Io lavoro – o almeno ci provo, a concludere quei maledetti articoli che ancora devo finire. Maya fa le fusa. Sporge la sua testina triangolare verso le mie labbra perché io la riempia di bacetti. E’ la sua ricompensa per averla gratificata con un po’ di Gourmet al pesce oceanico. E’ bello far finta di scrivere, qui, in pigiama. Allungare al massimo le dita sulla tastiera, con una certa difficoltà, gli avambracci bloccati dal peso di una gatta stiracchiosa. Sono ormai entrato nel mio trentaseiesimo anno di età. E’ ufficiale, non sono più "giovane" (una volta si era giovani fino a 25, poi fino a 35, adesso sono fuori da ogni categoria, né carne né pesce, solo materiale da sfruttamento lavorativo, creativo e intellettuale). Non so bene cosa pensare. Forse, però, da oggi sarò più veloce, più sfuggente, più invisibile. Un vero fantasma nella macchina. Finché, passati altri 30 anni, non entrerò nella categoria "anziani". Un saluto ai navigatori anche da Maya:
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dvjSO0A9’UJLòKKKKK KKKKKKKKKASDC
sdvsa aaaaaaaaaajvoleidf qervkù
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