L’AUTUNNO DEL MIO SCONTENTO

Oggi parto svantaggiato. In questi giorni comincio a sentire il contraccolpo degli ultimi due mesi. Mi sveglio di notte. Anzi, diciamo pure che non dormo proprio. Sento un peso opprimente sotto lo sterno. Mi alzo e vado in cucina a piedi scalzi, senza occhiali. Perché in certi casi è meglio evitare di vedere troppo bene la realtà. Al buio mi preparo una tisana. Poi mi passo la bustina contenente camomilla, vaniglia e miele sugli occhi pesti. Il risveglio è sempre con gli angoli della bocca piegati all’ingiù. Però oggi c’è yoga, mi dico. Forse a qualcosa servirà. Ho deciso di improntare l’autunno del mio scontento alle attività di concentrazione fisica e mentale. Perciò yoga e tiro con l’arco. Dieta sana, molte camminate, moderata assunzione di alcool e sostanze psicotrope. Devo premettere che da quando sono tornato a lavorare (tre giorni fa) non ho ancora visto una volta i miei colleghi sorridere. L’ombra di Mordor alla fine è arrivata anche qui da noi. Ma oggi c’è yoga, mi dico. Forse anche le mie colleghe si sbloccheranno. Shanti-Vana ("pace nella foresta", e hanno pure un bel sito web) è vicino all’ufficio. Sembra assurda un’ora e più di rilassamento e meditazione all’interno di una giornata lavorativa, ma non è così. Il vostro eroe scricchiola, il suo stomaco borbotta per la mancanza di cibo (non si può pranzare prima dello yoga) ma non molla e riesce persino a fermare il pensiero (vorrei tornare in seguito su questo per riferirvi estensivamente cosa penso io del pensiero). Durante la Savasana, al suono dei cimbali tibetani, il vostro eroe ha una visione. Una dozzina di personaggi vestiti di nero e incappucciati, dall’aria inquietante e aggiungerei vagamente minacciosa stazionano sul bagnasciuga di una spiaggia battuta da onde schiumose. Al suono dei cimbali scoppiano improvvisamente tutti in una risata argentina, muovendosi al ritmo del mare. Shanti, shanti, shanti…!

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SCRIVERE COME DIO COMANDA

Se bisogna metterci cinque anni per scrivere un romanzo "come dio comanda" (wahhahha ho fatto la battuta), allora Niccolò Ammaniti è certamente il benvenuto. Acquistato 18 giorni fa e tenuto in caldo sul comodino per una buona occasione, non ha retto il colpo dell’apparizione dell’autore da Fazio. Quel simpatico faccia di culo di Ammaniti mi ha messo addosso troppa curiosità, e nel giro di un paio d’ore mi sono bevuto le prime 120 pagine. Pagine ovviamente potenti, come ci si può aspettare da lui. Più immediato di Lucarelli, più sanguigno di Baldini, più pratico di Evangelisti, più fiabesco di Carlotto (sia chiaro senza nulla togliere a quattro scrittori italiani contemporanei che amo molto). Insomma, Ammaniti è l’unico di cui si possono dire senza esser presi per pazzi frasi come "è lo Stephen King italiano".  Voglio dire, scaricatevi le prime dieci pagine del suo nuovo libro e leggete. Ti stringe in una morsa, c’è poco da fare. Una morsa gelida. E ti prende allo stomaco. E… ti porta via! 🙂

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LOSTMANIA: COMINCIA LA TERZA SERIE

Ci sono cose che aiutano ad uscire dal tunnel. Una di queste, per me, è la gioia infantile di potersi incollare al monitor per vedere le prime due puntate della terza serie di Lost scaricate fresche fresche da Mininova grazie al fido uTorrent. Arrivo tardi perché sono il solito bradipo e poi non riesco a fare mille cose in contemporanea. Ma posso dire senza timore di spoiler che se la seconda serie mi aveva lasciato a bocca aperta soprattutto con le ultime folgoranti tre puntate, la terza ribalta tutto per l’ennesima volta e spinge il mio cervello narratologico a fare una tripla capriola nel mio cranio surriscaldato! Cioè… Ragazzi… Gli "Altri"…! Incredibile. E quell’inizio folgorante, che ti presenta subito il nuovo personaggio (classica biondazza da telefilm ma con quella punta di Lynch che non guasta) buttandoti casualmente là il fatto che tutto ciò che hai sempre pensato per due anni è completamente sbagliato! Poi vabbè, seguire Jack, Kate e Sawyer è sempre più o meno uguale, ma è come ritrovare dei vecchi amici. Altro discorso per i "salvatori sulla barca" Sayid, Jin e Sun, sempre più torbidi… Ora non resta che la terza puntata (da scaricare obbligatoriamente domattina) per avere il quadro completo di come stanno messi gli altri Losties (ma soprattutto cosa è successo a Locke, Eko e Desmond). Ah, e non mi dispiacerebbe finalmente ritrovare Penelope Widmore… Cosa facciamo, buttiamo lì un epilogo folgorante per la seconda serie e poi non lo riprendiamo più? Mah… La dipendenza è una brutta cosa! 🙂

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