Irresponsabili. Idioti. Anche un po’ bastardi. Ma qualcuno li avrà pure votati. Che paese incredibile.
Tag: turigliatto, rossi
Irresponsabili. Idioti. Anche un po’ bastardi. Ma qualcuno li avrà pure votati. Che paese incredibile.
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Chi non c’era allo (s)concerto + (s)conferenza di Ernesto Tomasini ieri sera al Miaao si è perso un piccolo grande evento nel panorama teatrale e musicale italiano. Ernesto è uno dei performer più quotati e amati in Europa, e nonostante sia palermitano di origine non si esibiva in Italia da 14 anni. Ammetto che sono di parte perché lo conosco "virtualmente" da diversi anni e finalmente ieri sera ci siamo visti di persona… Del resto uno i cui numi tutelari sono Walt Disney, Ken Russell e Julie Andrews non può che essere, culturalmente, un’anima a me molto affine! Ma voglio provare a descrivere l’evento per chi non c’era. Tutto si svolge nell’Oratorio della chiesa di San Filippo, già di per sé un luogo suggestivo. In scena un pianoforte a coda, una parrucca bianca e qualche tulipano bianco. Poi arriva il maestro Othon Matagaras. Come descrivere i primi venti minuti di performance di questo giovanissimo compositore greco? Non so, direi Stockhausen + Steve Reich + tradizione preromantica + un pizzico di anni ’80. Othon pesta sui tasti creando dissonanze paurose, ha il volto tempestato di piercing e a una larga fetta di pubblico, immagino, fa anche un po’ paura. La tensione sale, anche perché mentre suona bisbiglia al microfono formule vagamente demoniache e ogni tanto fa dei gesti inconsulti in direzione del pianoforte. Poi entra l’artiste extraordinaire (non è una presa per il culo, Ernesto ce l’ha veramente scritto sul biglietto da visita). Vestito da Cenobita (insomma una via di mezzo tra il tunicone di Neo e quello dei Supplizianti di Hellraiser). Il concerto si fa veramente sconcerto, mentre Othon accompagna la voce di Ernesto che passa tutte le ottave possibili e immaginabili andando dal registro del basso a quello del soprano. Le composizioni per piano e voce sono tutte di Matagaras, e sono sempre più demoniache (nei testi si disquisiva di sangue e sperma ma Ernesto confidava che essendo in inglese pochi lo avrebbero capito). Poi, improvvisamente, il cambio di registro. Ernesto stacca la parte inferiore dell’abito, rimane in tunichetta corta e nera, calzamaglia da giovane attore shakespeariano e scarpe col tacco da istitutrice tedesca. E comincia la seconda parte della serata, la conferenza sul ruolo dei castrati nella storia della musica dal ‘500 al ‘900. Sempre accompagnato dal maestro Matagaras, l’ultimo dei castrati (come lui stesso ama definirsi) da’ dimostrazione di musica corale e solista, di come i castrati interpretassero Monteverdi, Gluck, Rossini, dei loro capricci e delle loro manie. In sintesi, per chi volesse approfondire, i castrati nascono nel ‘500 nel coro del Vaticano per rispondere all’esigenza di musiche sempre più elaborate e acute che i cantanti "normali" non avrebbero potuto interpretare (le donne non erano ammesse in Vaticano). Massimo splendore per quasi tre secoli, decadenza con l’avvento del realismo interpretativo, delle donne sul palco, etc. Il castrato, insomma, come artificio massimo, corpo "costruito" per l’arte. Insomma, brividi, risate (perché lui è veramente un misto di Julie Andrews, Paolo Poli, Ettore Petrolini e chissà chi altro – è evidentemente influenzato dall’avanspettacolo italiano del dopoguerra e dal cabaret tedesco dei primi anni del secolo scorso) e anche un po’ di commozione, perché le note alte (o "altre") risuonano nella testa e spingono la lacrima. Quindi bravo, chapeau, e speriamo di rivederlo presto in Italia!
Tag: ernesto tomasini, othon matagaras, castrato, concerto, queer, musica, classica, contemporanea
Vuoi passare i tuoi weekend in allegria, spensieratezza e gioia di vivere? Oggi puoi! Iscriviti anche tu al programma Quadrifoglio di CasaIzzo! Potrai passare un simpatico sabato cristonando dietro un guardaroba Ikea in metallo, plastica e tende in misto cotone/lino (si chiama Merdal o qualcosa del genere, un nome una garanzia)! Potrai accorgerti che nella confezione manca una vite, uno dei ripiani è irrimediabilmente storto e si è rotto uno dei pimperlini portatenda! Potrai soprattutto accorgerti, al termine del montaggio, che il suddetto guardaroba ha un ingombro eccessivo per la tua camera da letto e che a tua moglie questo proprio non va giù! Non è eccezionale? Un’intera giornata di divertimento! La domenica, poi, potrai svegliarti già con lo scazzo accumulato il giorno precedente! Ti garantiamo accessi di rabbia degni di Paperino quando vedrai il guardaroba montato (anche un po’ storto) che ti fissa da fuori della camera! Potrai smontarlo pezzo per pezzo, riempiendo così di allegria anche tutta la domenica! E non dimenticare che i mobili Ikea, una volta smontati, devono essere reimballati esattamente nella loro confezione originaria! Eccezionale! No, non c’è da stupirsi! L’imballo Merdal è proprio un telo di plastica! Sì, proprio quello che hai lacerato il giorno prima per disimballarlo! Andrai a letto con una gamma di meravigliose sensazioni dentro di te: dalla rabbia all’isteria, dal rancore all’accidia, dalla depressione al sentimento dell’inutilità di tutte le cose! Solo con il programma Quadrifoglio CasaIzzo potrai svegliarti il lunedì mattina e vedere che fuori si gela e c’è il nebbione! Potrai perdere il tram, arrivare in ritardo a lavoro e farti scoppiare gli occhi lavorando dieci ore! Non è geniale? E alla fine della giornata, solo per chi si iscrive rispondendo a questo post, potrete anche voi accorgervi che vi hanno ciulato il portafoglio! Immaginate l’eccitazione e il brivido di un’intera serata al comando dei carabinieri! Per i più coraggiosi, è compresa un’escursione virtuale su un gruppo di numeri verdi per il servizio clienti blocco bancomat e carte di credito. Con il programma Quadrifoglio CasaIzzo non dormirete mai più sonni tranquilli… Garantito!
Tag: ikea, montaggio, depressione, furto