RALLEGRATI UOMO, IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE…

Ok, diciamo solo che tutto quello che poteva andare male è andato peggio. D’altra parte, qualche piccola cosa, che poteva andare bene, è andata meglio. La mia soddisfazione generale per la mia missione sudista è del 60%. Ma in fondo sapete che vi dico? Accetto il mio sano pessimismo, fonte suprema di preparazione alle avversità della vita. Devo solo combattere quell’aura di depressione maligna che ultimamente lo accompagna. Insomma, sì a Sartre, no a Giacomo Leopardi. Per di più, non funziona nemmeno più il mio lettore MP3. Putain merde!
ADD-ON del 1/7: almeno sono riuscito a resuscitare lo Zen!

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BUREAUCRACY CHAMPIONSHIP: THE BIG GUNDOWN

L’ultimo post prima della resa dei conti. Da domani sospensione dell’identità on line per una settimana. Di mare, come dicono gli amici ottimisti. Di burocrazia, come sottolineo pessimisticamente io. La casa avita della nonna è disabitata da mesi, e occorre svuotarla, pulirla, analizzarla. I documenti da fare sono ancora molti, e questo implica saltare dalla banca all’ufficio postale, dal commercialista al tribunale, e via dicendo. Forse la faccio più grossa di quello che è. Fatto sta che le cose si complicano molto dopo un decesso in famiglia. Figuriamoci dopo due decessi. Se mi guardo intorno, se mi guardo dentro, capisco che tutti gli stimoli esterni – anche quelli positivi – vengono inquinati dal rumore bianco che predomina su tutto. Qualsiasi cosa diventa un dovere, una cosa cui tentare di sfuggire. Il rumore deconcentra, crea ansia, irritabilità, abulia. In fondo il grosso impegno di questa settimana non sarà tanto la lotta con la burocrazia, ma la lotta per mantenere l’equilibrio. Lavorare su me stesso per permettermi di trovare i giusti spazi di relax. I giusti spazi per le relazioni. Allontanare le nuvole. Qualcosa di positivo dovrà pur venire fuori, no?

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COSA FARE A TORINO QUANDO SEI STORTO

Tanto per creare un auto-reminder e non avere la scusa che "ci ho anche pensato ma sai, poi mi è sfuggito di mente", pensavo di elencare un po’ di cose che vorrei fare da qui a settembre in città. E che poi, ovviamente, non riuscirò a fare.

  1. Andare a vedere mostre in pausa pranzo (es. Afghanistan, Insecta, Silenzio, Israele, Primo Levi)
  2. Passeggiare in centro e in periferia nelle due settimane centrali di agosto
  3. Girare un corto nelle due settimane centrali di agosto
  4. Andare a vedere i blockbuster estivi con gli amici e tirare i popcorn verso lo schermo
  5. Mangiare tanti Polaretti
  6. Frequentare maggiormente il Circolo dei Lettori
  7. Andare a vedere Lou Reed, Battiato e i Daft Punk
  8. Infilarmi in uno di quei tour sulla Torino Sotterranea di Somewhere
  9. Praticare lo yoga infrattato in qualche parco collinare
  10. Portarsi avanti e vedere un po’ di serial arretrati tipo Jericho, Heroes, etc.
  11. Provare un paio di nuovi ristoranti giapponesi
  12. Fare un reportage fotografico della Falchera
  13. Limonare, limonare, limonare…!

Fatemi sapere se vi viene in mente qualcos’altro…

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