Mi è venuto in mente che ho finito un paio di libri interessanti. Uno è Coraline di Neil Gaiman, consigliato da Cassiel e Horselover Fat, nonché blurbato (come amo usare questo gergo corrotto) da Valerio Evangelisti in persona. L’altro è Ninna Nanna di Chuck Palahniuk – un altro delirante incubo metropolitano. Su Coraline non si possono che esprimere pareri favorevoli. Averne di libri per l’infanzia così, ai miei tempi. Se letto con gli occhi di un bambino, Coraline è abbastanza terrorizzante (così come I lupi nei muri, l’altra "fiaba illustrata" realizzata con Dave McKeane uscita da poco). Immaginate una ragazzina curiosa ma sola, con dei genitori assenti, che la ignorano per la maggior parte del tempo. Coraline scopre esplorando la casa una porta murata che però una bella notte si apre su un mondo parallelo, in cui vivono l’altra sua madre e l’altro suo padre. Due esseri in tutto e per tutto simili ai veri genitori, ma con bottoni neri cuciti nella carne al posto degli occhi. Paura, eh? Siamo dalle parti del mago sabbiolino… Ninna Nanna è invece inquietante per altri aspetti. E’ un libro su un virus, ma è anche esso stesso un virus. Potrei a questo punto declamare, citando Burroughs e Laurie Anderson, che il linguaggio stesso è un virus che viene dallo spazio. Ma non lo farò. Oops, l’ho appena fatto… Ninna Nanna. Dice: leggi l’ultimo libro di Palahniuk. Dico: beh, io ho solo visto il film Fight Club, ma è entrato di prepotenza nei miei Cult Movies. Dice: sì ma questo è diverso. Dico: diverso come. Dice: diverso. Una famiglia disfunzionale (curioso come l’immaginario USA sia sempre più colpito da questo topos) scorrazza per gli states in cerca di una filastrocca, il canto della dolce morte. Pronunciandolo, o anche solo pensandolo e associandolo ad una persona, questa morirà. Tra cadaveri a decine e psichedelia antiglobalizzazione, seguiamo le avventure di Helen, Carl, Ostrica e Mona alla ricerca del grimoire che gli conferirà i poteri magici più sconvolgenti… Oltre ad essere un bel libro, va segnalato il passerotto morto in copertina. E’ molto morbido e liscio, e strofinarlo aiuta nella lettura.
PRECISAZIONE
SI FIRMA IL CONTRATTO
Ecco le ultime novità della mia telenovela lavorativa… :-DDD
Qui continuano ad allettarmi con frasi del tipo "Ma lo sai che alla Camera di Commercio poi non hai più NataleBimbi"(*) oppure "Ma lo sai che poi nello Stato non ti fanno il regalo a Natale?" e cose di questo genere. Da notare che il regalo di Natale per i dipendenti Satiz consiste in un panettone e un calendarietto tascabile del 2004. Invece, ottime notizie dalla Camera: intimoriti dal mio piglio aristocratico, e dalla mia mail assertiva di ieri, essi hanno deciso di convocarmi per firmare il contratto di assunzione! Andando lì, nel frattempo, cercherò anche di capire l’ambiente, mi faranno vedere dove dovrei lavorare, etc. Soprattutto, sono felici che li vada a trovare perché "Così si incontra con il nostro attuale collaboratore. Sa, quel consulente che non ha vinto il concorso… In effetti non è molto collaborativo da qualche giorno a questa parte, ed ho paura che non si dimostrerà troppo amichevole nei suoi confronti. Comunque, è opportuno che vi parliate perché se non altro le deve far capire nella pratica in cosa consiste il lavoro…". Cioè, rendiamoci conto! Dovrò controllare per benino i tasti del PC per verificare che non li abbia cosparsi di veleno invisibile, come nel Nome della rosa – non vorrei mettermi le dita in bocca dopo aver digitato qualcosa e rimanerci secco!
Con il Gruppo Abele, invece, va alla grande! Li abbiamo raggirati e turlupinati con un abile trucco! Prenderemo più soldi e lavoreremo di meno, ma il montaggio definitivo del corto non c’è ancora… It ain’t over ‘til it’s over!
(*) NataleBimbi è quell’orrido rito natalizio che le aziende del Gruppo Fiat ed ex Gruppo Fiat fanno ogni anno: i dipendenti portano la prole in processione dal direttore del personale, in un luogo scelto per l’occasione (capannoni industriali, aree dismesse di centri commerciali). Lì, in fila fantozziana, i bambini prendono i doni e la carezza dell’amministratore delegato. L’elenco dei doni di quest’anno comprende la Barbie sadomaso, la pistola per fare le bolle, il microfono che fa da beatbox, il piccolo chimico e l’allegro chirurgo (sì, proprio lui — BEEEEP)!
