La differenza tra Gothika e I fiumi di porpora 2: il primo film, girato da Kassovitz a Hollywood, pretende troppo. L’altro, che vanta "sceneggiatura e dialoghi di Luc Besson", pretende un po’ meno. Parlo di pretese in termini di sospensione dell’incredulità, ovviamente, ma anche di pretenziosità. Gothika si presenta come un bel thrillerone patinato con le bellezze da copertina adeguatamente imbruttite come va di moda adesso. Solo che poi non sa decidersi tra lo psycho thriller, il dramma hitchcockiano, l’horror riposseduto che vede la gente morta. Buchi di sceneggiatura che Kassovitz prova a mascherare, ma tira pure la coperta qua e là, quella sempre piccola rimane… Dahan con FP2 fa un clippone acidissimo mescolando MTV (versione francese), poliziottesco all’italiana, polar, arti marziali ed esoterismo citando perfino (udite, udite) il nostro Evangelisti, che a quanto pare è molto più amato in Francia che da noi. Il supercattivo interpretato da Christopher Lee, nel suo primo ruolo post-Saruman, si chiama Heimmerich (o qualcosa del genere). Finale molto evangelistiano, per la verità, ma con cospicui buchi nel plot anche qui. Ma glielo si perdona più volentieri, visto che pretendeva di meno… La stessa differenza che passa tra le canzoni sui titoli di coda: ad un triste remake di un classico dei Who (Behind Blue Eyes) si contrappone un potente pezzo originale di Iggy Pop & Stooges (No Fun). Come dire…
COLLUTTORIO BLUES
Ho trovato un modo efficace per farmi passare il mal di denti: spedizione in farmacia durante la pausa pranzo e conseguente acquisto di "Oral-B Denti e Gengive", colluttorio al fresco sapore di menta. Le istruzioni dicono di riempire il tappo dosatore e sciacquare vigorosamente per 30 secondi, per combattere la carie, la placca e per dare sollievo alle gengive infiammate. Sarà che ho la bocca piccola (non mi pare), ma ho disposto le guance a mo’ di criceto e ho assunto la sostanza in ufficio, convinto di recarmi in bagno e sputare la soluzione mentolata. Nel tragitto tra la scrivania e la toilette i capillari degli occhi sembravano scoppiare e, al momento di sputare, ho pianto qualche bel lacrimone. Un po’ come avere 20 Fisherman’s Friend in bocca e accompagnarle con un bel sorso di acqua gelata… Almeno adesso non ho più "male a un dente": mi brucia indistintamente tutta la bocca!
LA MIA PARRUCCHIERA
Giorno di sciopero generale. Come accade in tutti i rari momenti in cui le incombenze lavorative non occupano tutti gli interstizi possibili della vita diurna, decido di fare quelle commissioni che diversamente non riesco mai a fare. Un giro in posta, uno dalla commercialista, uno dai creditori, e poi – tornando a casa per pranzo – l’illuminazione. Tagliarmi i capelli. Di norma, soffro del complesso di Sansone (non li taglio volentieri, e se lo faccio, lo faccio al massimo due volte l’anno). Oggi, però, mi girava così. E poi c’è Monica, la parrucchiera (degnamente accompagnata da Federica, la sciampista) che quando mi mette le mani nei capelli mi fa una specie di massaggio shiatsu che mi fa rovesciare gli occhi all’insù e gorgogliare di piacere. Da quando ho smesso di vivere con i miei, a 19 anni, non sono più andato dal barbiere. Il barbiere, quello vero, è affascinante. Quando ero piccolo io l’educazione sessuale avveniva quasi sempre sui calendarietti erotici profumati di proprietà del barbiere, che aveva sempre anche grande abbondanza di Oltretomba, Jacula, Sukia e Il Tromba nascosti tra le pieghe delle poltroncine in skai della sala d’aspetto. Oggi però il barbiere non mi fa più lo stesso effetto: purtroppo, o per fortuna, non ho più l’urgenza di scoprire a poco a poco il mistero del sesso, e così mi oriento verso la parrucchiera, che qui da noi viene amichevolmente chiamata "pennoira". Da quando vivo per conto mio, dicevo, ho sempre avuto una parrucchiera nel cortile. Soffrirei a cambiare casa e non avere una parrucchiera accanto all’ingresso. C’è stata prima Olga, e adesso c’è Monica. Da Monica non manca mai il gossip, che oggi era incentrato sul fidanzato possessivo di Federica, che la mena e le fa dei brutti lividi, ma lei lo difende perché ne è innamorata. Federica ha ventun anni, guarda Saranno Famosi e ha il viso pulito e un bel fisico. A parte i lividi. Comunque, adesso ho i capelli più corti, la barba più corta, e ho imparato dalle riviste di Monica il significato del termine Metrosexual. L’educazione sessuale non finisce mai.
