Qualche DVD sparso visto ultimamente… Agata e la tempesta di Silvio Soldini, surreale e lieve come ha dimostrato di saper fare con Pane e tulipani. Ottimo film colorato e corale: se volessi fare una commedia la vorrei fare come le fa Soldini, che oltretutto è anche uno che non se la tira per niente e ha delle idee di regia quasi sempre geniali. Attori, ovviamente, superlativi. Duplex di Danny De Vito, passato sotto silenzio sia da loro (negli States) che da noi, è acido e cattivissimo come tutti i film di De Vito e in più ha l’appeal di due protagonisti come Ben Stiller e Drew Barrymore. Il tema: una coppia di sposini deve a tutti i costi eliminare la tremenda vecchietta, inquilina fino alla morte del loro stabile. Devia quasi subito verso il grottesco. L’alba dei morti viventi di Zack Snyder: temevo il peggio, ma il remake del capolavoro di Romero non è così male. Ovviamente è un altro film, ma per chi cerca effetti supergore di teste che esplodono, impalamenti e make-up da urlo questo è il film giusto. Oltretutto è teso, ben fatto e non banalissimo. La storia è nota (ma il finale, sui titoli di coda, no)…
SALTANDO CON I BESTSELLER IN MANO
Nelle ultime settimane, dalle ferie in qua, ho letto diversi libri. Tutti molto interessanti (la musa della scrittura mi ha aiutato nella scelta in libreria?)… In ordine sparso, Mele Bianche di Jonathan Carroll è un romanzo caleidoscopico sulla vita, la morte, il caos e l’amore che mescola il mito di Orfeo ed Euridice con ingredienti nonsense e horror-splatter. Lo leggi e non ci capisci nulla, però ti prende. Poi cominci a capire qualcosa, e lo trovi geniale. Poi lo finisci e vorresti ricominciarlo da capo. Devo acquistare assolutamente gli altri libri di Carroll. Poi c’è stato il best seller, Il codice Da Vinci di Dan Brown. Lo leggono tutti, e mi è venuta la curiosità. Ora, al di là del fatto che c’è uno stile discontinuo, ogni tanto teso e secco ma spesso un po’ "già sentito", la storia è avvincente e si capisce come mai sia diventato un best seller. Esoterismo e graal, approfondimento artistico e thriller, sesso e religione, enigmistica e omicidi. Per di più pare che il romanzo sia stato messo all’indice dal Vaticano, il che assicura un altro miliardo di copie vendute…! Recentemente ho divorato (in 20 ore) Sarah di JT Leroy. Meno allucinatorio di Ingannevole è il cuore sopra ogni cosa, Sarah è una storia di prostituzione e papponi deliranti, ossi di procione e abusi sessuali. Sembra spesso (e lo è), ma la prosa di Leroy è ancora più magica e delicata, e riesce a far apparire i parcheggi dei camionisti come un paese delle meraviglie dove le "lucertole" hanno il potere di captare i desideri più perversi degli uomini soli… E infine è arrivato Joe R. Lansdale, ultimissima scoperta in un giorno di mutua (ho iniziato a leggerlo in coda dal medico di base). Ammanniti ne dice un gran bene (ma ormai lo pagano solo per scrivere i giudizi sui libri altrui?), e l’ho acquistato d’impulso. La notte del Drive-In raccoglie i due romanzi Drive-In e Drive-In 2, pesantemente influenzati dal cinema di serie B e accolti a suo tempo come vertici della scena splatterpunk. Lansdale non risparmia nulla tra cannibalismo, torture, liquidi organici e mutilazioni. Il suo è un mondo di serie B, con regole di serie B – un mondo dove c’è largo spazio per un’ironia acida e liberatoria, popolato da personaggi come il mostruoso Re del Popcorn e Popalong Cassidy con la testa di televisore. Come se Stephen King e Tiziano Sclavi si fossero messi a sceneggiare un film della Troma con musica di Aphex Twin… Grandioso. E per oggi è tutto.
SPIDER-MAN 2, POLTRONAZZA E POPCORN
Nonostante l’influenza nascente – o forse proprio per questo – non mi sono fatto mancare una visione estasiata di Spider-Man 2 ieri sera, in una di quelle multisale tutte poltrona e popcorn. Perché Spider-Man 2 è l’apoteosi del film da poltronazza e popcorn (e non lo intendo in senso negativo, ovviamente). Ci sono quei casi in cui il sequel è migliore del primo film. Il primo Spider-Man lo vidi 6 volte (è successo per caso – non sono così fanatico). Mi è sempre sembrata un’ottima storia prima di tutto, condita da ottimi effetti speciali. La ricetta di oggi è ancora più sostanziosa, e non provoca nausea! Partiamo dagli effetti digitali: l’arrampicamuri CG del sequel è molto più amalgamato con il paesaggio – specie nelle scene di azione. I tentacoli di Doc Ock fanno un baffo al glider di Goblin e alla sua risibile armatura. Ma quando si parla di Spider-Man non si può ridurre il discorso agli effetti speciali. Si parla di uno dei miti della cultura pop moderna, un mito che richiedeva necessariamente un degno sacerdote come Raimi, che riesce a sposare con le sue immagini l’etica e l’estetica delle pagine di Lee e Ditko. Non è un mistero che questo film è largamente tratto da "Spider-Man No More" (mi pare il n. 50 della serie originale). Già questa scelta è indicativa. La narrazione si dipana scorrevole e ricca di tensione in tre atti che più classici non si può. Atto primo: stato attuale (pessimo) del personaggio Parker, intreccio con la storia di Octavius e nascita del cattivo Doc Ock. Atto secondo: peripezie di amore e di lavoro per Spidey, smascheramenti rituali e rilancio della tensione – Ock rapisce MJ. Atto terzo: si dipanano i fili, il cattivo viene sconfitto e le sottotrame si sciolgono, lanciando un numero sufficiente di ami per Spider-Man 3. Questo per quanto compete ad Alvin Sargent, sceneggiatore. Raimi aggiunge di suo il camera-work e immagini fumettistiche emozionanti (come la dissolvenza sul costume da Spider-Man gettato nella spazzatura – magistrale)! Geniale, a suo modo, l’idea di ripercorrere gli eventi del primo film usando stralci di storyboard originali nei titoli di testa… Più humor, più romanticismo, più azione… Spider-Man 2 è tutto "più". Molina è eccezionale, decisamente un cattivo migliore di Dafoe che già era a suo modo shakespeariano. Insomma… sarò stato preso dai miei problemi di respirazione, ma è certo che Spider-Man 2 è uno di quei film che ti tengono assolutamente incollato alla poltrona. Poi sono stato peggio (colpa dell’aria condizionata?), ma ne è valsa la pena…!
