management

Dice il proverbio: “Chi fa da sé fa per tre”. Purtroppo non può fare per tremila. Un leader, per quanto carismatico, non può seguire l’operato di più di un certo numero di persone. Numero che si conta sulle dita di due mani. Per questo ha bisogno dei manager. Ciascuno dei quali ha bisogno di altri manager. E così via. Affascinante questa rete di relazioni, vero? E sapete chi per primo ci pensò? Nientemeno che il suocero di Mosè, Iethro, che andò a visitarlo dopo l’uscita di Israele dall’Egitto.
Ne parlano 15 versetti della Bibbia. Undici li riportiamo qui e gli altri alla prossima puntata.

Il giorno seguente Mosè si assise per render ragione al popolo; e il popolo stette intorno a Mosè dal mattino fino alla sera. E quando il suocero di Mosè vide tutto quello ch’egli faceva per il popolo, disse: “Che è questo che tu fai col popolo? Perché siedi solo, e tutto il popolo ti sta attorno dal mattino fino alla sera?”. E Mosè rispose al suo suocero: “Perché il popolo viene da me per consultare Dio. Quand’essi hanno qualche affare, vengono da me, e io giudico fra l’uno e l’altro, e fo loro conoscere gli ordini di Dio e le sue leggi”. Ma il suocero di Mosè gli disse: “Questo che tu fai non va bene. Tu ti esaurirai certamente: tu e questo popolo che è teco; poiché quest’affare è troppo grave per te; tu non puoi bastarvi da te solo. Or ascolta la mia voce; io ti darò un consiglio, e Dio sia teco: Sii tu il rappresentante del popolo dinanzi a Dio, e porta a Dio le loro cause. Insegna loro gli ordini e le leggi e mostra loro la via per la quale ha da camminare e quello che deve fare; ma scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci che temano Dio: degli uomini fidati che detestino il lucro iniquo; e stabiliscili sul popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di diecine; e rendano essi ragione al popolo in ogni tempo; e riferiscano a te ogni affare di grande importanza, ma ogni piccolo affare lo decidano loro. Allevia così il peso che grava su te, e lo portino essi teco. Se tu fai questo, e se Dio te l’ordina, potrai durare; e anche tutto questo popolo arriverà felicemente al luogo che gli è destinato”.
(Esodo, 18, 13-23)

Questo del management è un argomento sul quale molto si è scritto, e molto, ahivoi, ho scritto anch’io. Per cui ho suddiviso la materia in un certo numero di file, il primo dei quali state ora leggendo. Tanto per chiarirci le idee, la sezione Management inizia con quattro “pagine” che contengono due miei articoli, ciascuno diviso in due parti.

» L’armi pietose e ‘l capitano I (parte 1)
Nella seconda metà degli Anni Settanta venne pubblicata una coppia di articoli che fecero letteralmente saltare sulla sedia i manager che li lessero. Il titolo era ripreso dalla Gerusalemme Liberata, ma il povero Torquato Tasso non c’entrava per nulla. L’armi pietose erano quelle dalla nostra azienda, e ‘l Capitano era un grosso manager che si era accollato il compito di raddrizzarne le sorti.

» L’armi pietose e ‘l capitano I (parte 2)
Spero che nessuno si offenda se preciso che qui l’aggettivo “pietose” ha un significato leggermente diverso da quello che intendeva il Tasso, che si riferiva alla “pietas” romana.

» L’armi pietose e ‘l capitano II (parte 1)
Un mese dopo la prima, una seconda bomba cadeva sul vecchio mondo manageriale. Trascorsa l’estate, un ingegnere cileno – con una lettera datata Santiago, 30 Ottobre 1978 – mi espresse i suoi complimenti. Parte di quella lettera è trascritta prima del testo originale.

» L’armi pietose e ‘l capitano II (parte 2)
E questa è la parte conclusiva della coppia di articoli intitolata L’armi pietose e ‘l Capitano (I e II), articoli scritti nella seconda metà degli Anni Settanta.

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