il corpo umano

» Qual è l’origine della lanugine ombelicale e perché spesso si presenta sotto forma di batuffoli color grigio-blu?

La lanugine dell’ombelico è un problema che si pone da quando l’homo sapiens ha imparato a vestirsi. Qualunque tipo di indumento, infatti, strusciando tutto il giorno contro la pelle, deposita fibre tessili sul corpo. Se l’uomo è molto peloso, l’abrasione è più accentuata (ecco spiegato perché le donne hanno meno lanugine). E siccome tutti i peli (del torso e del pube) portano all’ombelico, e spesso l’ombelico è orientato all’interno, la lanugine si deposita naturalmente nella cavità ombelicale. Il movimento, il sudore e la gravità fanno il resto. Stando seduti, l’ombelico si comprime e i batuffoli si condensano. La lanugine non ama essere disturbata. Per questo si nasconde nell’ombelico. Il mistero sta nel colore della lanugine, spesso bluastra anche se state indossando una maglia gialla o arancione. Il che è probabilmente collegato alle cellule di pelle morta mista alle fibre tessili, come dimostra l’analisi al microscopio… Un’ultima curiosità: pare che un piercing all’ombelico ne allontani per sempre la lanugine!

» Perché le caccole sono salate?

Chi non ha mai assaggiato una caccola alzi la mano…! La caccola è l’oziosa delizia del bambino spensierato, e a volte anche il piacere colpevole dell’adulto mai cresciuto. Sicuramente ci chiediamo tutti il motivo del sapore delle caccole: ebbene, dipende da diversi fattori. Prima di tutto, è opportuno riflettere sul fatto che la caccola è fatta di muco, e come tale è composta principalmente da mucopolisaccaridi – essenzialmente enormi molecole i cui monomeri di zucchero sono stati aminati. Le molecole si impregnano di acqua – il sapore salato arriva per osmosi. Chiaro, no? Ma pensiamo anche alla differenza di sapore e di colore tra le caccole di campagna e quelle di città: dove l’aria è più buona, la caccola è giallo-verdastra e dal sapore relativamente neutro. In città, con lo smog e le polveri nell’aria, la caccola diventa tendenzialmente nerastra e decisamente amara: il muco, in fondo, si forma propro per filtrare le schifezze che respiriamo. Il muco, quindi, è nostro amico.

» Perché a volte ci svegliamo di colpo con una specie di colpo di frusta alla schiena?

Siamo nel pieno del sonno, magari stiamo sognando qualcosa di estremamente vivido (ad esempio di cadere) e di colpo ci svegliamo con la reale sensazione di cadere e con una contrazione dei fasci muscolari della schiena paragonabile ad un colpo di frusta. Gli esoteristi affermano che si tratta della brusca interruzione di un viaggio astrale appena iniziato: l’anima che ci ha appena lasciato rientra bruscamente nel corpo. Più banalmente, si tratta di piccole apnee notturne (interruzioni della respirazione per più di dieci secondi) che generano un brusco microrisveglio. In genere succede a chi russa molto e a chi è sovrappeso, come me. Comportamento a volte associato all’epilessia, l’apnea notturna è da tenere d’occhio: può causare cefalee, perdita della libido, difficoltà di concentrazione, irritabilità, depressione e perdita della memoria…

» Perché gli uomini hanno i capezzoli?

Sicuramente ce lo chiediamo tutti, almeno una volta nella vita. Ebbene, ci sono differenti scuole di pensiero su questo annoso problema: alcuni ritengono che gli uomini siano geneticamente parlando delle donne con il pene. Perciò, manterrebbero questa caratteristica identificativa del torace femminile. Altri ritengono che gli uomini abbiano i capezzoli come indicatore corporeo evidente degli sbalzi di temperatura, da caldo a freddo. I più violenti tra gli uomini, senza i capezzoli, non potrebbero operare la famosa mossa a sorpresa dello “strizza-capezzolo”. In realtà, pare che i capezzoli si formino nel feto prima ancora che sia chiara l’identità sessuale del bambino. E poi, non sembreremmo un po’ stupidi con il torace completamente piatto e liscio?

» Ma come fanno i denti a uscire dalle gengive?

Vi siete mai chiesti come diavolo nascono e crescono i denti nelle nostre gengive? Io me lo sono chiesto recentemente. In effetti, i bambini piccoli hanno queste simpatiche gengive rosee e cicciose e poi – d’un tratto – spuntano i primi dentini da latte: i denti dunque erano già dentro! Non solo, ma il tenero neonato ha ben due dentature già nascoste nell’osso della mandibola, che aspettano di uscire! Un’idea degna di Alien! Anche sui denti, dunque, c’è molto da imparare: i dentini da latte scendono dall’osso e bucano la tenera gengiva infantile, causando pianti e chiamando in causa la temibile fata dentina (o il topolino dei denti). Verso i cinque o sei anni, compaiono i primi molari permanenti (dietro gli ultimi molari da latte). A sette anni circa, gli incisivi centrali permanenti spingono in giù gli incisivi da latte, che cadono: è il momento dei dentoni da coniglio! Non solo, ma la corona del dente permanente assorbe la radice del dente da latte! A seguire, intorno agli 8 anni spuntano gli incisivi laterali, a 10 i primi premolari, a 11 i secondi premolari, a 12 i canini e i secondi molari. Poi si sta tranquilli fino ai 18, momento in cui c’è l’eruzione dei terzi molari (detti del giudizio). Da quel giorno, il dentista diventerà parte integrante della vita, e del portafoglio.

» Quanto vivono gli spermatozoi dopo un’eiaculazione “en plein air”?

Esiste la possibilità della fecondazione: in questo caso, gli spermatozoi si arrampicano sulle pareti del loro habitat naturale post-eiaculatorio (la vagina) decimati dal PH troppo acido nei periodi di non ovulazione o favoriti dal loro alleato (il muco cervicale) nei periodi “giusti”. Ma concentriamo l’attenzione su un’eiaculazione en plein air. In questo caso, gli spermatozoi possono vivere anche quarantott’ore! Questo succede a temperatura ambiente, e comunque con grande variabilità caso per caso. Nelle nostre torride estati tropicali, ad esempio, non vivono che per poche ore. Se dunque è vostra intenzione allevare i piccoli spermatozoi come una coltura di scimmie di mare, potreste conservarli anche per due o tre giorni mettendoli in frigorifero. Le cose diventano difficili quando si vuole farli vivere più a lungo: in questo caso è indispensabile aggiungere alcune apposite sostanze criopreservanti. Con la crioconservazione vera e propria, poi, lo sperma è tenuto alla temperatura di -196°, in una provetta immersa in azoto liquido. In questo modo gli spermatozoi si conservano per anni e anni, a tempo indefinito (è quello che fanno le “banche del seme”). Perciò, se siete preoccupati per la vita dei vostri gameti, l’unica soluzione è diventare… donatori!

» Perché mani e piedi diventano incartapecoriti se si sta troppo a lungo nella vasca da bagno?

Parlo delle profonde rughe che si manifestano in mani e piedi dopo una lunga immersione. Come molti aspetti della nostra vita quotidiana, anche questo ha la sua spiegazione scientifica… La pelle, come tutti sanno, è composta da due livelli – l’epidermide e il derma. L’epidermide produce quella simpatica proteina oleosa che chiamiamo sebo. Il sebo è un ottimo idrorepellente. E’ anche il responsabile delle nostre impronte digitali! Inevitabilmente, un bagno prolungato elimina il sebo in eccesso dall’epidermide. Il risultato è che la pelle comincia a succhiare acqua come una spugna. Lo strato più esterno dell’epidermide, detto “strato corneo”, è costituito per la maggior parte da cellule morte che continuamente si depositano sull’interno dei nostri vestiti, sulle lenzuola (per la gioia degli acari) e sotto forma di forfora (disgustoso ma vero). Le dita dei piedi e delle mani hanno uno strato corneo più spesso del resto della pelle. Privato del sebo, lo strato corneo si gonfia di acqua e causa quelle profonde rughe biancastre da alieno. E’ un effetto di osmosi temporaneo e non pericoloso. Usciti dalla vasca, l’acqua in eccesso evapora, lasciando la pelle molto secca, dato che non c’è sebo a trattenerla. Ecco perché gli specialisti della bellezza consigliano di spalmarsi un olio sulla pelle dopo il bagno. Per mantenere la pelle idratata. L’idratazione, infatti, è l’essenza della bellezza! ;-P

» Perché alcune persone starnutiscono quando passano da una zona d’ombra ad una assolata?

A me, per esempio capita. Se capita anche a qualcun altro, ebbene… tale disturbo si chiama fotoptarmosi. Io lo definisco anche lo “starnuto fotonico”. Per fare veramente gli strafighi, in inglese è noto anche come ADCHOO, Autosomal Dominant Compelling Helio-Ophthalmic Outburst…! Si tratta di un riflesso condizionato che colpisce almeno un sesto della popolazione mondiale (soprattutto i caucasici) e sembra aumentare dopo almeno cinque minuti di adattamento ad un ambiente di penombra o di buio. La causa, apparentemente, è un contatto “genetico” (e trasmissibile al 50%) tra il nervo ottico e il nervo craniale trigemino, responsabile del riflesso dello starnuto. La stimolazione improvvisa del nervo ottico “shocka” il trigemino che reagisce attivando l’impulso allo starnuto. Un’altra spiegazione è quella che chiama in causa i dotti lacrimali e le narici. Nel cosiddetto dotto nasolacrimale si raccoglierebbe l’umidità in eccesso che l’occhio produce all’esposizione improvvisa al sole. La reazione della narice causa lo starnuto. In ogni caso è bene sapere che se si soffre di fotoptarmosi, non si può diventare piloti di caccia da combattimento. E non servono a nulla nemmeno gli occhiali da sole alla Top Gun.

» A cosa serve il pomo d’Adamo, e perché sta lì?

Tecnicamente parlando, il pomo d’Adamo non serve a nulla. Nei maschietti, è quella prominenza al centro della gola che si sviluppa dopo la pubertà con il cambio della voce. In effetti è un pezzo sporgente di cartilagine tiroidea, appiccicato sulla laringe. Non che abbia una qualche funzione nel cambiamento della voce, ma comunque è considerato un carattere sessuale secondario. Ecco perché, in occasioni come il cambio di sesso, molti uomini se lo fanno eliminare chirurgicamente… Comunque il suo nome deriva simpaticamente dalla leggenda secondo la quale il morso della mela offerta da Eva rimase nella strozza al povero Adamo – da qui l’eredità di questo “pomo”, che negli adolescenti in fase di relazione con l’altro sesso ondeggia disperatamente su e giù per la gola.

» Esiste un “punto G” maschile?

Contrariamente a quanto afferma il tristissimo sito dell’AIED, il punto G maschile esiste, eccome! Ricordo per i più precisi che il cosiddetto punto G (dal pioniere scopritore Ernst Grafenberg) è quella porzione di tessuto che si trova a circa 4/5 cm dalla vagina, nella parete superiore e più precisamente a mezza strada tra l’osso pubico e la cervice. Ebbene, il corrispondente maschile (detto “punto L”, dalla geniale scopritrice Elisabetta Leslie Leonelli) è un punto situato alla radice dei corpi cavernosi, raggiungibile per esempio tramite massaggio perineale. Garantito che gli orgasmi maschili, di solito limitati a pochi secondi di contrazione, diventano lenti, lunghi e profondi…!

» Perché si formano le borse sotto gli occhi?

In principio vengono le occhiaie. Quegli aloni scuri sotto gli occhi che ti fanno sembrare un panda spaesato, dovute in genere allo stress, alla cattiva alimentazione, alla scarsità di sonno (ma anche al fumo, all’allergia, alla gravidanza o a disturbi circolatori). Le occhiaie scure vanno dal cremisi al porpora e sono indice di una vasodilatazione della palpebra inferiore. I trucchi qui sono semplici, bastano due bustine di tè bagnate in acqua fredda, o due fettine di cetriolo. Oppure un sapiente make-up (un correttore più chiaro del fondotinta e soprattutto il mascara solo sulle ciglia superiori). Ma ben presto arrivano le borse vere e proprie, sintomo di un rilassamento dei muscoli del viso e nei casi peggiori di un accumulo di grasso sotto gli occhi! L’unica soluzione, allora, diventa la blefaroplastica conservativa. Mio zio l’ha fatta, pare che non sia tanto male. Se volete, vi dò il suo numero.

» Perché le unghie crescono così maledettamente in fretta e così bianche?

Sono bianche, certo, a meno che non si razzoli nella sporcizia, altrimenti diventano nere e con una sgradevole pastella scura sotto… Ma a parte le schifezze, le unghie sono da sempre una delle parti più affascinanti del corpo umano. Le vediamo rosee e ben tornite, con la loro lunula (la lunetta alla base dell’unghia) più chiara e a volte con qualche innocua macchiolina bianca che poi sparisce (sono semplici bollicine d’aria – non si sa come facciano ad introdursi, ma è così). C’è da spaventarsi a pensare che le unghie crescono da 0,5 a 0,15 mm al giorno: facendo i conti, un uomo produce circa 60 metri di unghie nel corso di una vita! Evitate comunque di mangiare le unghie, specie se sono sporche. Molto meglio cibarsi della preziosa cuticola, la parte di pelle che copre la lunula! Yum yum!

» Perché i piedi puzzano così tanto?

Beh, sarebbe fin troppo facile dare la colpa al sudore. Ma anche le mani sudano e – sorpresa! – hanno anche più ghiandole sudoripare dei piedi… Dunque, il vero motivo è da ricercarsi altrove. Sono i batteri, i luridi amici che ci accompagnano ovunque andiamo, che banchettano con il nostro sudore! Intendiamoci, è perfettamente normale avere dei batteri con sé durante il giorno (sono peraltro un ottimo rompighiaccio per iniziare una conversazione). Ma nei piedi, i batteri trovano veramente il loro paese di bengodi. Sudore, oscurità, ambiente chiuso, calzini, scarpe. La digestione del sudore fa sì che i batteri depositino nei calzini i loro escrementi: sono quelli che puzzano! Disgustati? Beh, il rimedio c’è: si può ridurre il sudore o ridurre i batteri. Nel primo caso non si dovrebbe indossare lo stesso paio di scarpe due giorni di fila, e si dovrebbero cambiare i calzini più volte al giorno. Nel secondo, basterebbe fare ripetuti pediluvi con saponi antibatterici: semplice, no?

» E’ vero che se ti stacchi un capello bianco te ne vengono altri sette?

Ma certo, e infatti è anche vero che se ti tagli i capelli quando c’è la luna piena ti crescono più in fretta! Del resto si sa che troppo autoerotismo abbassa le diottrie, e che a tener dentro l’aria in eccesso viene il cancro. In realtà io i capelli bianchi (non sono ancora in maggioranza ma ce n’è un bel po’) li stacco con perizia, anche perché sono affascinanti. La melanina diserta il bulbo, che sclerotizza e rende il capello albino. Il massimo sono i capelli neri a metà, con ricrescita bianca (non quelli tinti, dico proprio quelli che si apprestano a diventare totalmente bianchi da giovani e forti che erano). E dunque, come rallentare l’incanutimento? Beh, dieta equilibrata, niente fumo, lotta ai radicali liberi, tanto yogurt e massaggi al cuoio capelluto con il rame. Esiste uno strumento, l’Orgasmatron, che pare studiato apposta.

» Perché il fatto di inalare elio rende la voce simile a quella di Cip e Ciop o di Alvin Superstar?

L’elio è un gas inerte più leggero dell’aria, ma può essere inalato (non troppo a lungo, però) senza rischio di morte. La voce distorta sui toni alti, che poi è l’unico motivo valido per inalare elio, è prodotta dal vibrare delle corde vocali in un’atmosfera differente da quella del normale cocktail di ossigeno e nitrogeni. La leggerezza dell’elio cambia la frequenza di risonanza del tratto vocale umano, causando vibrazioni più veloci delle corde e conferendo quella simpatica voce da cartone animato…

» Come funziona il grasso?

Quante volte sentiamo parlare di acidi grassi, grassi saturi, insaturi e polinsaturi, grassi parzialmente idrogenati, Omega-6 e Omega-3? Chiunque abbia affrontato un po’ di problemi di sovrappeso sa di cosa si parla… Ma non si potrebbe mangiare e bere quello che si vuole e vivere felici? Purtroppo pare di no: il grasso ci aggredisce dagli scaffali dell’olio, dei latticini e della carne. Quando dico grasso, intendo i famosi acidi grassi. Quelli che, combinati a gruppi di tre con un po’ di glicerolo costituiscono i trigliceridi (ebbene sì, se vuoi dimagrire devi anche fare un ripassone di chimica)! Per farla breve, i grassi monoinsaturi sono ok, i grassi saturi invece no. Come si può immaginare, sono esattamente quelli che ti ostruiscono le arterie. Oltre a depositarsi su culo e cosce (nelle donne) e sul ventre e sul punto vita (negli uomini). La soluzione? Limitare i grassi al 30% del totale delle calorie ingerite (calcolatrice alla mano), concentrarsi sui grassi mono-insaturi e bilanciare gli acidi grassi di tipo Omega-3 con gli Omega-6. Semplice, no? Mano ai bignami!

» Quando premi sugli occhi chiusi, cos’è quella roba che vedi?

“Quella roba che vedi” sarebbero i fosfeni, lampi di luce e scintillii spuri prodotti dalla scarica casuale e spontanea dei neuroni della corteccia visiva e dai fotorecettori della retina. Ma facciamo un passo indietro. E’ chiaro che i fosfeni si vedono anche senza premere sulle palpebre (sono solo meno definiti). Anche nel buio più profondo vediamo sempre un chiarore diffuso sotto le palpebre. Questo ci porta a parlare delle esperienze di pre-morte, tipo “il tunnel verso la luce”. Pare che si tratti appunto dei fosfeni, che diventano più visibili in un momento di perdita di coscienza. La depressione dell’attività neuronale produce un restringimento del campo visivo, che equivale a guardare attraverso un tubo di cartone. Questo fatto, associato alla visione dei fosfeni nel campo visivo residuo produce la visione del “tunnel verso la luce”. Figoso, vero?

» Perché nelle segreterie telefoniche abbiamo tutti una voce orribile?

O meglio: perché, più in generale, la nostra voce registrata ci fa schifo? Rassegnamoci: quella è la nostra voce. È esattamente come la sentono gli altri. Il dispositivo di registrazione non mente. Io, ad esempio, non me ne rendo mai conto, ma è evidente che ho una voce da checca isterica (con tutto il rispetto per le checche isteriche). Eppure quando parlo con gli altri, mi sembra che la mia voce sia profonda, baritonale e (diciamocelo) anche molto sexy. Come è possibile? Semplice! Quando parliamo noi, sentiamo la nostra voce non solo con le orecchie, ma con tutto il corpo. Ci vibra nel torace, nella gola, risuona nel cranio, nel naso e rimbomba attraverso martelletti, coclee staffe, incudini e quant’altro. Ciò non fa che aumentare la percezione distorta che ognuno ha di sé stesso. Sempre meglio ricorrere ad un buon corso di dizione, in ogni caso.

» E’ vero che se fa molto freddo la pipì si può ghiacciare?

Ammetto che sono rimasto impressionato da alcune scene del film di Roland Emmerich The Day After Tomorrow, che mi ha fatto tornare in mente una leggenda metropolitana di quando ero bambino. E cioè che il liberatorio getto di urina (rigorosamente prodotto outdoor) in climi molto rigidi si potrebbe ghiacciare formando un grazioso arco traslucido color paglierino. Ma sarà vero? Sapendo che la pipì ghiaccia a -20 °C, sappiamo anche che questo non può accadere nel solare belpaese… Ma se dovessi andare in vacanza in Siberia o in Terra del Fuoco d’inverno? E se dovessi estrarre l’attrezzatura idraulica da mille ingombranti strati di piumino? A Ojmjakon, il luogo abitato più freddo della terra, le temperature invernali arrivano anche a -65 °C. Il che mi fa pensare che potrei emigrare lì e rifarmi una vita come scultore di archi urinari…

» Come funziona il Viagra®?

Sicuramente sarà capitato anche a voi di ricevere almeno una decina di mail al giorno che vi propongono di acquistare stock di Viagra® a prezzi bassissimi. Si tratta della forma di spam più diffuso. Pfizer, la casa produttrice del Viagra®, non c’entra nulla con lo spam, e lo annuncia a chiare lettere nel sito ufficiale. Eppure, cercando su Google, si ottengono 17 milioni di risultati per la parola “viagra” e solo 936.000 per la parola “aspirin”. È probabile che pensiate di non aver bisogno del Viagra®. Ma forse non sapete esattamente che cosa combina il Viagra® al vostro pisellino. Sappiamo che una buona erezione è garantita da una buona circolazione arteriosa nei corpi cavernosi. Ma a volte le arterie peniene sono un po’ pigre, e la pressione sanguigna locale che segue l’eccitazione sessuale non è sufficiente per “gonfiare il palloncino”. Il Viagra® agisce proprio a questo livello. Distende la muscolatura liscia delle arterie e permette l’afflusso di sangue nei corpi cavernosi. Naturalmente c’è tutta una spiegazione farmacologica che coinvolge enzimi presenti nel pene ed altre reazioni chimiche di vario tipo. Ma la sostanza è quella. Occhio però, che il Viagra® può causare emicrania, daltonismo momentaneo e prolungamento doloroso dell’erezione. Per questo hanno inventato il Cialis® (altro protagonista dello spam quotidiano) il cui effetto dura molto di più. Effetti collaterali? Nessuno, salvo probabili contrazioni dolorose dei muscoli del corpo…

» È vero che urinandosi sui piedi durante la doccia si riesce a prevenire il cosiddetto “piede d’atleta” (Tinea pedis)?

Ebbene, è pur vero che l’urina contiene una certa quantità di ammoniaca, e che l’ammoniaca uccide i germi. Ma non è abbastanza concentrata per uccidere tanti germi quanti attaccano il piede in estate, quando è costretto in scarpe poco traspiranti. Inoltre, urinandosi sui piedi nella doccia, l’acqua corrente tende a diluire l’ammoniaca. La risposta, quindi, è no – ma se vuoi continuare a farlo perché ti piace quella sensazione di calore ai piedi, non c’è nessuna controindicazione…

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