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Outback

Il vero viaggiatore va nell’Outback (l’interno desertico dell’Australia) a piedi, in pullman, in auto. Noi ci siamo mossi in aereo – non si può avere tutto dalla vita. In ogni caso, arrivati ad Alice Springs occorre fare ancora qualche chilometro su strada per arrivare nell’Uluru & Kata Tjuta National Park. Il tempo che serve per renderti conto che qui tutto è rosso. Il vento è caldo, i colori sono caldi (le uniche sfumature ammesse sono il mattone, il ruggine, il color sabbia) – in contrasto con il blu quasi innaturale del cielo. Se sei qui è per visitare Uluru, anche detta Ayers Rock. Una visita che deve necessariamente svolgersi all’alba e/o al tramonto. Nel nostro caso all’alba e al tramonto, dato che un incendio nell’Outback ha causato una nube di fumo che impedisce al sole di provocare il proverbiale cambiamento di colore della famosa roccia sacra. Comunque sia, qualsiasi fotografia non rende giustizia ai diversi scorci del monolite che da vicino è ricco di caverne, anfratti, cascate di acqua piovana e luoghi sacri agli aborigeni – che si guardano bene dal mostrarsi ai turisti. C’è anche un centro culturale nel deserto, a poca distanza, realizzato dagli aborigeni – anche lì, loro evitano di farsi vedere. Lasciano la loro testimonianza attraverso un inquietante quaderno in cui sono raccolte le lettere di persone che restituiscono pezzettini di Uluru che avevano pensato di portarsi a casa come souvenir (il tono delle lettere è sempre “vi restituisco questo pezzo di roccia, da quando l’ho portato via mi sono successe un sacco di cose terribili…”). Decidiamo perciò di evitare di indispettire gli aborigeni. Loro non vogliono che si scali Uluru. Ma non per questo fermano i turisti. La loro è una disapprovazione silenziosa e pacifica. E poi, scalare la roccia non è roba da poco, e lo sciame di turisti entusiasti dopo pochi metri scivola indietro senza scampo – pronti a mangiare la sera una grigliata di coccodrillo o a fare una cena sotto le stelle nel deserto.

Sidnay e dintorni

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Letture consigliate

Lonely Planet – Australia (Paul Harding, Joe Bindloss, Joyce Connolly, Patrick Horton, Alex Landragin, Sarah Mathers, Sally O’Brien, Sam Benson, Monique Choy, Kate Daly, Virginia Jealous, Matthew Lane, David McClymont, Paul Smitz)
Le vie dei canti (Bruce Chatwin)
E venne chiamata due cuori (Marlo Morgan)
In un paese bruciato dal sole (Bill Bryson)
La mia Australia (Sally Morgan)

Siti da visitare

Aussie Tourist Commission
Australian Town
Backpackers Essential
Aboriginal Australia

In sintesi

Un viaggio sognato dall’infanzia, alla scoperta di un continente decisamente “diverso”. Ottima meta per un viaggio molto più lungo di quello che abbiamo fatto noi… più lungo e più avventuroso!

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