ungheria

Budapest

A Budapest siamo stati dopo Praga. L’effetto è un po’ sminuito, ovviamente, soprattutto per via del fatto che la maggior parte degli edifici storici di Budapest sono stati in realtà ricostruiti dopo l’ultima guerra. E poi se Praga è un’ordinata città dal nord Europa, Budapest si distingue subito per un carattere tipicamente “meridionale” – soprattutto per chi arriva in treno alla stazione centrale. Qui si possono incontrare tzigani che arpeggiano sul violino e coppie di giocatori di scacchi magiari intenti a pensare la prossima mossa sui gradini del piazzale. Può essere interessante tentare l’approccio in ungherese, notoriamente (assieme al finnico) una delle lingue più oscure del mondo: non ha radice slava né romanza e a conti fatti è molto (troppo) simile alla lingua degli orchi nel Signore degli Anelli… Comunque sia, tra Buda e Pest ci sono diversi posti da visitare: da un lato il palazzo reale (inspiegabilmente simile al parlamento di Londra), l’antico quartiere di Buda e il superkitsch bastione dei pescatori (ma è patrimonio mondiale dell’unesco dal ’98, assieme a tutta la zona di Buda). Dall’altra Vorosmarty tér, Vàci utca e il lungo-Danubio – un mix di art nouveau e globalizzazione tra una basilica e un Burger King. A collegare le due rive, alcuni ponti – il più pittoresco decisamente quello delle catene – vale la pena attraversarlo a piedi di notte, magari imprecando per la mancanza di corse notturne di tram che riportino all’albergo due stelle in periferia che avete scelto per pernottare. Passeggiando lungo il Danubio si incontra una curiosa statua in bronzo – un ragazzino con cappello da giullare seduto sulla barriera che separa la via pedonale dai binari del tram. E’ curioso, ma questo ragazzino bronzeo attira come un magnete il desiderio di farsi una foto ricordo assieme a lui. Io ne ho una. E non dimentichiamo la fondamentale visita a Szoborpark (il parco delle statue del realismo socialista). Potrebbe essere da solo un valido motivo per recarsi in Ungheria. Marx, Engels e i lavoratori di tutto il mondo uniti si trovano qui, tristemente radunati come in un cimitero dell’ideologia – un parco a tema di possenti braccia levate al cielo e fieri sguardi verso il sole dell’avvenire. Un must il negozio di souvenir dove ho acquistato la mia maglietta di Stahanov, l’eroe del lavoro – la indosso ancora tutte le volte che posso, in ufficio.

Letture consigliate

Lonely Planet – Budapest (Steve Fallon)
Lonely Planet – Ungheria (Steve Fallon)
I ragazzi della via Pal (Ferenc Molnàr)
I ribelli (Sàndor Màrai)

Siti da visitare

Tourism Office of Budapest
Balaton Info
Hungarotips
Budapest Pocket Guide
Szoborpark

In sintesi

Un punto d’incontro tra la mitteleuropa e il grande oriente. Budapest, ma non solo…

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