Allora questa cosa della tecnologia che lubrifica (sentita ieri alla conferenza Top-Ix in compagnia di parecchi soliti noti e di alcuni impensabili ritorni dal passato) è vera, non lo metto in dubbio. Tra le tante cazzate che si dicono perché vanno di moda, e tra le tante frasi shock ad effetto che ai guru digitali piace sempre usare per stupire l’uditorio, è una delle meno bizzarre. Sta a significare che una cosa che tu fai normalmente nella tua vita, fatta con l’aiuto della tecnologia è più semplice. Scivola via. Come ad esempio il plurinominato social network. La rete sociale, non dimentichiamocelo mai, è in sostanza il nostro gruppo di amici reali. Purtroppo in tempi di gran moda dei servizi "2.0" si tende ad identificare il servizio con il concetto. I vari MySpace, Facebook, non sono "le reti sociali", ma sono applicazioni che cavalcano l’onda dell’ossessione sociale nel web degli ultimi anni, facilitando appunto il mantenimento di reti sociali esistenti nella realtà. Se poi ci vai a ficcare anche qualche "friend" conosciuto solo in rete, ben venga. Ma è chiaro che la tecnologia web in questo caso è solo il lubrificante. Però capitemi, la metafora del lubrificante a me fa venire in mente subito una penetrazione anale (lo so che sono deviato, lo so che qui si parla solo di cacca e culi, ma abbiate pazienza, sto diventando un vecchio sporcaccione). Ed ecco che mi si presenta davanti un’immagine semplice e potente: la tecnologia, alla fin fine, te lo vuole mettere nel culo. A forza di usare il lubrificante, io mi disperdo in toccatine e twitterate quando dovrei concentrarmi su qualcos’altro. Raccolgo frammenti che mi interessa ricordare su Tumblr per poi dimenticarmeli subito dopo – perché la soglia dell’attenzione, ragazzi, è bassa… bassissima! Pago on line e uso l’home banking vedendo scorrere numeri di fronte a me e non rendendomi ben conto di quanto mi impoverisco. Mi giustifico pensando che un euro di commissione lo si paga volentieri per evitare 40 minuti di coda in posta o in banca, ma… non è che veramente mi vogliono inculare? E la manualità? Dove la mettiamo? Prima del 1995 costruivo, ritagliavo, disegnavo, assemblavo. Poi si è cominciato a far tutto col PC. Non è un po’ inquietante? Se tutto scivola via, non è che il valore delle cose diventa indistinto? Ricordare di rifletterci ancora su.
Tag: tecnologia, lubrificante, manualità
Geniale interpretazione, la tua.
Mi guarderò il didietro la prossima volta che farò un bonifico on-line
Ma sai che ci hai ragione? Ecco perchè tutte le volte che sto seduto davanti al PC poi mi brucia il sedere.
[marchino]
..sempre sotenuto che necessita manualità.. oggi come oggi necessita davvero. Nel lavoro e nella vita di tutti i giorni ne trovo sempre una discreta parte.