Diciamolo qui, ora e apertamente: io sono un maniaco della borsa. Non sono uno che fa dello shopping uno stile di vita, e in generale sono più attirato da libri, musica, film ed elettronica in genere (il mio megastore preferito è ovviamente Fnac). Ma c’è una cosa alla quale non so resistere, ed è la borsa. Mi piace lo zainetto, mi piace il borsello, un po’ meno il marsupio, mi piace la tasca da postino, mi piace la tracolla, mi piace il monospalla, mi piace la cosiddetta borsa ufficio (genere medico/avvocato giovane carino e molto occupato), mi piace la pochette, mi piace anche lo shopper se è fatto bene. Ma io devo avere con me una borsa. Da sempre. Altrimenti mi sento nudo. Sarebbe curioso (ma lascerò che lo facciate voi) analizzare il motivo inconscio di questo bisogno. Semplicemente io devo avere con me una serie di oggetti imprescindibili e odio appesantire le tasche di pantaloni e giacche. La mia borsa è un delirio, peggio di quella di molte donne che conosco. E, come da tradizione, se cerco una cosa nella mia borsa non la troverò mai, se non svuotandone tutto il contenuto su un tavolo e facendo un inventario approfondito. Attualmente, ad esempio, nella mia borsa ci sono: le chiavi di casa, le chiavi della macchina, le chiavi dell’ufficio, una chiavetta USB, un portamonete, un portafogli, un paio di penne, un paio di bloc notes, un libro (A tu per tu con la paura di Krishnananda, consigliabilissimo soprattutto per allontanare gli scocciatori indesiderati che ti vedono leggere un libro Feltrinelli Oriente e girano al largo), una macchina fotografica, un cellulare, un lettore MP3 corredato da cuffie spaziali che coprono tutto l’orecchio (fondamentali per l’inverno), un paio di occhiali da sole, una pochette con buoni pasto e resti di bar e ristoranti, una bottiglietta d’acqua, un quadernone ad anelli, un mazzo di tarocchi di marsiglia, un ombrello pieghevole, un dispenser di gocce di melissa, un blister di echinacea e un paio di guanti di lana. Concorderete con me che sono quelle due cose che nessuno può fare a meno di portarsi dietro! Ma questa è la borsa dei giorni feriali. Nei festivi, o quando esco la sera, scatta la borsa versione ridotta: cellulare, portafogli, chiavi di casa, chiavi della macchina, lettore MP3 (con auricolare mini). Il problema sorge quando esco dall’ufficio per il pranzo. Posso io portarmi 15 kg di borsa anche al bar? No, ed ecco come risolvo il problema. Nella borsa grande (che attualmente è una vecchia postina MHWay, intercambiabile vuoi con altre postine, vuoi con zainetti tipo Quicksilver, Mambo o Napapjiri) ci deve stare una borsa piccola da estrarre all’occasione. Ovviamente non uno di quei borselli che uso di norma nei weekend (Samsonite, Celio, Jansport o simili) ma uno shopper un po’ carino: la busta di plastica del Crai fa troppo pensionato. A questo scopo, ieri la compulsione al consumo di borse mi ha spinto ad acquistare uno shopper di tela di Roy Paci & Aretuska (a proposito, ottimo concerto, foto e video qui), che mi dovrebbe far svoltare le giornate. Insomma, sono o non sono l’unico maschio che si perde di fronte alle vetrine dei negozi di borse e che non sa più dove riporre i suoi acquisti quasi sempre inutili? Aiuto!
Tag: borse, shopaholic, lato_femminile
ok do il link di questo post alla mia ragazza… casomai mi vuol fare un regalo
nexusdue
in questo caso, se c’è anche il macbook di mezzo, consiglio senz’altro una borsa Piquadro. Sono fantastiche. ottimo regalo per natale.
Ecco mi serviva un esperto 😉
Cerco una borsa che possa contenere Nintendo Ds, ipod, portafogli, pettine caramelle ecc e a scelta il mio attuale Macbook da 13. Magari con tasche e resistente alla pioggia.
Un post del genere ci voleva. Grazie di esistere.
nexusdue