Un anno fa, più o meno all’ora di pranzo, mio padre se ne andava. Un po’ alla chetichella, come amava fare lui. L’anno che è passato mi è sembrato solo un vortice di eventi, compiti e situazioni sfocate, frammentate. Asimmetriche. Qualche notte fa, per la prima volta, l’ho sognato. Guidava la mia moto, quella che mi hanno rubato. Gli ho chiesto se rivoleva la sua, ma mi ha detto che me la posso tenere, che gli fa piacere. Certo, dovrò personalizzarla un po’. E così oggi non so bene cosa pensare. Non so se è una fine, un inizio, una tappa. Personalmente mi sento sempre in mezzo al solito guado, forse giusto con una corrente un po’ meno trascinante. Ma sono ancora qui tutto sommato a cercare di stare in piedi da solo e a vivere alla giornata. Questa cosa del giorno per giorno te la ripetono tutti, e devo dire che per un po’ va bene. Adesso però mi piacerebbe tornare ad avere qualche obiettivo personale invece di lasciarmi vivere dalle cose ed essere al massimo reattivo (e al minimo nemmeno quello). Ma… come faccio? Non saprei da dove cominciare. Ne ho voglia ma non ne ho voglia. Non so se mi spiego.
Tag: anniversario
@marcello: discorsogià cominciato offline, ovviamente, mi spiace… 😉
peraltro è ovvio che la tua considerazione è condivisibile
@rago: hehehe lo so che la immagini ma gli ultimi particolari sono fuori norma! 🙂
Grazie comunque avevo già provveduto a rileggere il post “chiesino”
Neanch’io consigli, posso tentare di immaginare la situazione – a dir la verita’ quella lavorativa la posso immaginare con un certa dovizia di particolari – e cercare di capirti. E’ difficile, ma forse un anno e’ ancora poco. Non c’e’ fretta, tranne che per i figli (mi autochiamo in causa), ma alla fine e’ meglio darsi i tempi giusti. Quali siano? beh, questo e’ un altro discorso…
Paka Rago
p.s.
Io in realta’ era passato per una comunicazione di servizio, ovvero ho terminato il post lasciato a meta’.
marcello, è ovvio che questo è un discorso già cominciato….
r
Secondo me, un figlio si fa se si vuole fare un figlio. Farlo perché non si hanno altri stimoli o per “ripartire” mi sembra un azzardo un po’ grosso.
Marcello.
solo io ci vedo un sorrisino sospetto in questo “hmm”
r
dite? hmm
mi associo al commento di raffa.
anch’io non so se è un consiglio giusto, ma credo che sia il momento adatto.
un figlio è il più ambizioso, pericoloso (o spericolato?), delizioso obiettivo personale.
credo che tu e stefi abbiate tutta la stoffa che occorre per affrontarlo.
un bacio grandissimo!!
silvietta
mi dispiace per come ti senti. non ho consigli.
anzi ne ho uno, ma non so se è giusto per te. fate un figlio.
in ogni caso ti abbraccio forte
r