Ebbene, la vacanza non è proprio proprio finita ma il viaggio sì. Quello si è concluso un paio di giorni fa. Il tempo di fare quindici lavatrici e di disfare le valige ed eccoci qua, a guardare le foto di un arcipelago che già ci ha strappato una promessa di ritorno. Le Azzorre – contrariamente a qualsiasi catastrofico sospetto pre-partenza – sono il luogo ideale per me e consorte. E siccome sono ben nove isole e noi ne abbiamo visitate solo due, sarà opportuno tornare al più presto. Ideale perché la temperatura è sempre tra i 24 e i 26 gradi, perché c’è il mare, la montagna, lo svacco, il trekking, la buona cucina portoghese, la storia, la cultura, la natura, i vulcani (e voi sapete che non c’è luogo vulcanico che noi prima o poi non visitiamo) e quant’altro. Non sapete dove sono le Azzorre? E’ presto detto, sono qui. Paura, eh? Ci facevano le tappe Cristoforo Colombo, Vasco da Gama e tutti gli altri allegri circumnavigatori del globo. Sono state scoperte poco prima dell’America (1427), quindi qualsiasi segno umano risale più che altro al rinascimento (nella sua versione iberica). Abbondano chiese e cappelle con volta a tutto sesto e decorazioni in pietra lavica. Abbondano soprattutto il verde e le ortensie. Diciamo che al di là delle coste urbanizzate, molto del territorio interno è riserva naturale, perciò non si vedono case per miglia e miglia (al massimo qualche vacca al pascolo) e la cosa è estremamente galvanizzante. São Miguel, l’isola più grossa, è stata la prima tappa del viaggio. Ci siamo installati nella meravigliosa Casa da Calhetas sulla costa nord. Un B&B oltre ogni più assurda aspettativa, probabilmente una delle migliori tre strutture in cui abbiamo mai dormito. Padroni oltremodo simpatici. Certo, un po’ caro, ma merita i suoi 90 euro a notte. Fondamentale la visita a Ponta Delgada, la capitale, e ovviamente il periplo dell’isola, che offre panorami mozzafiato, specie all’interno. Spiagge di sabbia pochissime, ma scogli a go-go e – contro il logorio delle gelide e violente onde atlantiche – le piscine naturali! Un tripudio di acque tiepide e calme direttamente in mare, protette da banchi di scogli neri. A questo proposito, degna di nota la località di Mosteiros. Ovviamente nei nostri giri dimenticavamo il costume ogniqualvolta si presentava un posto del genere, mentre quando lo indossavamo a mo’ di sauna non si incontravano altro che pascoli o miradouros. Tra l’altro l’isola è famosa per ospitare le uniche piantagioni europee di té – vale la pena vederle. Io ovviamente non mi aspettavo che il tè fosse una vera e propria pianta coltivata, come il tabacco. Pensavo uscisse in natura direttamente così, bruno e sminuzzato. Comunque sia, ci si muoveva nella bellezza mozzafiato di Sete Cidades, con i suoi due laghi vulcanici comunicanti, Furnas (con il suo lago, le sue fumarole e ovviamente le sue sorgenti termali) e Ribeira Grande, con la sua Caldera Velha degna di un film con Phoebe Cates (e mi riferisco ovviamente a Paradise) quando si è fatta l’ora di partire e prendere un volo per Terceira (la seconda isola da noi visitata e la terza ad essere stata scoperta, come dice il nome). Angra do Heroismo è patrimonio Unesco dell’umanità e si vede. Fa sempre piacere girare per le viuzze del centro con il tipico clima azoriano (5 minuti sole, poi 5 minuti pioggia fine fine, poi nuvoloso e ventoso per mezz’ora, poi 10 minuti sole e via dicendo). Anche qui le piscine naturali dominano il paesaggio costiero (specie a Biscoitos, un posto dolce già dal nome) e nell’interno ci sono meraviglie vulcaniche e paesaggistiche che fanno capire perché le Azzorre siano state definite una via di mezzo tra l’Irlanda e le Hawaii. A me hanno ricordato anche la Nuova Zelanda e l’Islanda. E la discesa dell’Algar do Carvão, vecchio vulcano spento, valeva tutta la vacanza. Peraltro, abbiamo speso una piccola fortuna per "andare a vedere le balene" con la barca (ci proviamo sempre) e come sempre non si è visto nemmeno un misero delfino. Ci abbiamo guadagnato però un gran male all’osso sacro che non è ancora passato del tutto. Come già detto, urge ritorno per vedere altre isole. Vacanza economica, per chi se lo chiedesse, e molto rilassante. Seguiranno a ruota foto su Flickr.
5 risposte a “ROTOLANDO VERSO OVEST (MA SENZA SPERM WHALES)”
I commenti sono chiusi.
Come “a mo’ di sauna”! non si mette il costume nella sauna! 🙂
Bello bello, mi ci viene voglia di andare…
Ma con la piccola per il momento vacanze più tranquille…
Buon rientro
@suz… dopo il nuvolo torna il sole e quando c’è il sole c’è da stramazzare… cmq in effetti a volte penso che dovremmo metterci insieme 😀
@william: sì, l’islanda è stato uno dei viaggi più interessanti. puoi vedere su http://www.flickr.com/photos/pietroizzo/sets/1681171/
allora siete già stati in Islanda?
ecco, io ci sono sempre voluto andare e non ci sono mai andato, anche perché se fa nuvolo ogni 5 minuti, ogni 5 minuti mi deprimo. ma prima o poi ci vado.
/suz (preoccupato dal tasso inquietante di passioni comuni che abbiamo)