Ieri sera una camula della farina (Ephestia kuehniella) è entrata nell’orecchio di Stefi. Va premesso però che Stefi in questi giorni ha (di nuovo) l’otite. La camula si è ovviamente infilata nell’orecchio malato. La cosa, nel frattempo, ha fatto anche un rapido giro nella twittersfera, raccogliendo suggerimenti surreali da tutta Italia. Poi si chiedono a cosa servono i social network. Comunque ci ho guardato con la piletta, nell’orecchio, ma la camula se n’era già andata. O forse è entrata più dentro, non so. Stefi era molto sconfortata da questo fatto. Si è anche spaventata quando ho preso uno spiedino di acciaio e l’ho passato sulla fiamma dell’accendino proponendole di estrarre la camula con quello. Ma anche le camule del resto sono creature di dio, e noi le alleviamo nella nostra dispensa perché possano ripopolare un mondo che allo stato attuale ci sembra troppo camula-free. Per tranquillizzarla le ho fatto vedere un po’ di Ugly Betty, perché si consolasse seguendo le storie di qualcuno che sul lavoro è più bistrattata di lei. Oggi salta fuori che l’otite ricorrente è dovuta al reflusso gastrico. Che uno studio giapponese recentissimo ha scoperto che drenando lo schifo dalle orecchie di bambini giapponesi che soffrono di otite ogni settimana, viene fuori che quello schifo altro non è che acido gastrico (giapponese). Mi domando solo come si faccia a farlo finire nelle orecchie. Mistero. La mia desperate (non)housewife (non house, ma sì wife) si risolleva e si rimbocca le maniche. Almeno ha capito il perché di tanto dolore. Nessuna camula potrà più destabilizzarla, adesso. Però le hanno tolto la cioccolata. E questo è male.
4 risposte a “IL CEPPO GIAPPONESE DELL’OTITE”
I commenti sono chiusi.
m’è venuta l’associazione della zanzara nell’orecchio del principe empio, sorry…;-))))
:-)))
“alla Andersen” intendi Hans Christian? io volevo essere il Palahniuk dei poveri 😛
quando si dice “il cibo mi esce dalle orecchie”
devo ripassare le nozioni di biologia sul pupazzo dell’enciclopedia del corpo umano, ché il viaggio dell’acido gastrico giapponese mi sembra tanto un ‘viaggio allucinante’…;-)))
vagamente alla Andersen questo post, anche se una camula è più tranquillizzante d’una zanzara…;-)