AVVENTURE IN TUNISIA PARTE 2

IL DESERTO
Considerato che una delle poche persone meritevoli di stima viste in vacanza è stata la guida tunisina (un ragazzo con l’aria da gangster e il piglio da professore di antropologia culturale), passerei piuttosto ai paesaggi e agli animali, decisamente più interessanti. Non si può andare in Tunisia senza un assaggio di deserto, pensavo. E infatti, anche se si ha poco tempo, vale la pena sbattersi a fare la temibile escursione sul dromedario (quello con una gobba sola). Arrivati a Douz, la porta del deserto, ci issiamo sui bestioni (alti più di 2 metri) che ondeggiano pericolosamente. Soprattutto, si alzano e si abbassano di colpo, catapultandoti in avanti se non sei pronto ad afferrare spasmodicamente la sella… Insomma, finalmente ho capito da dove arriva la sabbia fine delle clessidre: dal deserto di Douz! Una landa di sabbia sterminata popolata (se non altro ai margini) da individui finto-berberi stile Lawrence d’Arabia che cavalcano su bianchi dromedari o neri stalloni arabi vestiti con turbanti e mantelli. Si fermano per farsi fotografare dietro il modico compenso di 5 dinari. Il cammelliere di Stefi (che viaggiava in una carovana separata dalla mia) ha pensato bene di mollarla in mezzo alle dune lasciandole la briglia in mano. La sfilza di esclamazioni poco simpatiche rivolte alternativamente al cammello e al cammelliere si sentivano anche da dieci dune più in là.
I VILLAGGI BERBERI
A mio avviso la parte migliore da visitare della Tunisia meridionale: Tataouine (vi dice qualcosa il nome?), Medenine, Chenini, Tamerza, Chebiki, le oasi sulle montagne e i villaggi fortificati in rovina, gli ksour e le case troglodite di Matmata… Un tour del genere si sovrappone all’80% con il tour delle location di Star Wars (quello del ’77, cioè l’attuale Episodio IV – Una nuova speranza, ma anche dell’Episodio I – La minaccia fantasma). Matmata è per l’appunto il luogo dove abita il giovane Skywalker prima di conoscere l’anziano Obi Wan Kenobi, Tamerza (o giù di lì) è dove si annida il perfido Darth Maul – quello un po’ stupido e ipertatuato… Comunque a parte le fregole fantascientifiche sono i luoghi più magici e particolari che ho visitato da qualche anno.
TOZEUR
"Passano ancora lenti i treni per Tozeur"… La sapeva anche la guida tunisina, la canzone di Battiato. Tozeur è la città più grossa del sud tunisino e anche la più bella. Purtroppo ci siamo stati una sera soltanto, ma è valsa la pena vedere un museo (aperto fino a mezzanotte) situato nell’antica residenza estiva del Bey tunisino (una cosa molto alla Lawrence d’Arabia… lo so, i riferimenti cinematografici sono sempre un po’ gli stessi… volendo ci stava dentro anche Il vento e il leone di Milius). Assolutamente stupendo. Con tutti quei mattoncini… A Tozeur ho anche acquistato qualche compilation tamarrissima (cioè il corrispondente tunisino del tamarro) di successi da hit parade in arabo. Geniali! Ad ascoltarle in ufficio sembra di stare a San Salvario durante la festa del quartiere. O a Portapalazzo. Un luogo che quasi tutti i tunisini sembrano conoscere, almeno di fama.
IL CIBO
Atmosfere molto Chef Kumalè, spezie a go go (alcune parecchio piccanti) e soprattutto cuscus in tutte le salse, mai lesinato e sempre ben condito. Ovvio, no? Ma la cosa che più mi ha colpito della cucina tunisina è il briq. Trattasi di una sorta di wanton fritto (per chi conosce la cucina cinese più maiala) ma molto più grosso e ripieno di un composto di uova, tonno, cumino e prezzemolo. Divino. Da buttare giù con un po’ di té alla menta carichissimo. E poi i dolcetti della regione di Tataouine. Miele, sesamo, noci e mandorle. Ne ho ancora qualcuno in ufficio, per chi vuole fare un salto a trovarmi.

8 risposte a “AVVENTURE IN TUNISIA PARTE 2”

  1. Pietro, il briq si mangia anche a Torino, al Marhaba di via San Domenico 12.

    Ogni volta che ci vado lo prendo e me lo magno con somma gioia.

  2. beh, in effetti ci vuole un secondo giro fatto più come dici tu… come primo approccio mordi e fuggi (una settimana di ferie) ci può stare, ma merita andare nei posti che dici tu di sicuro (approposito, ci conosciamo)? ciao

  3. Sono stato anch’io in tutti i posti che hai citato, sono scappato. Credo che il deserto più bello sia esattamente quello che hai saltato, a Sud-Ovest di Tozeur.. dove anche le mappe geografiche non sanno più come rappresentare il territorio. Lì ci sono i “non-finti berberi” e per il giretto in cammello non chiedono soldi, ma un aiuto per pulirli o per trasportare acqua. Il vostro è un giro iperclassico, da prendi la foto e scappa.. e mi fa tristezza pensare che Matmata e Tatouine siano un richiamo per soltanto per motivi cinematografici hollywoodiani.. Come chiamarlo: colonialismo culturale?

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