TRE ITALIANI

garrone-moretti-sorrentino-1030x615Non sto andando al cinema, quindi prendete le mie opinioni come educate aspettative di un fan più o meno appassionato. Non sono nemmeno uno che guarda molti film italiani, o che si fa prendere dalla scimmia tipo “Oh raga quanto hype c’è sul nuovo film di Sorrentino” (per quanto pensavo che un cosplay di Cheyenne/Sean Penn  ci potrebbe anche stare in una delle varie comicon della penisola). Però quest’anno c’è questa cosa dei tre moschettieri che vanno a Cannes, si sono anche fatti la foto insieme, carucci, e niente… sulla base semplicemente dei trailer volevo dire qualcosa.

Mia Madre (io Madre lo scrivo sempre maiuscolo perché ci chiamo così anche la mia, di Madre) è l’ultima fatica del Nanni nazionale, lo sanno anche i sassi. Volevo andarlo a vedere ma mi trovo in quell’età in cui tutti gli amici cui posso chiedere “andiamo a vedere il film di Moretti” hanno purtroppo la Madre che non sta bene, e insomma non sembra il caso. Ma dice che non è un film triste, no. Fa anche ridere. O sorridere. Risate a denti stretti, insomma. Questa cosa che Nanni si ritagli il ruolo del fratello dimesso e consegni alla Buy il ruolo del suo alter ego tradizionale mi fa un po’ specie. D’altra parte la Buy recita sicuramente meglio. Anche se poi fa sempre lo stesso personaggio. Però Nanni stesso le dice “Fai qualcosa di nuovo, di diverso, rompi almeno un tuo schema”… Speriamo.

Su Youth – La giovinezza ho pochi dubbi. A livello di immagini, ogni film di Sorrentino mi pare un capolavoro a sé. Ovviamente, secondo la sottile ironia del regista, un film intitolato “La giovinezza” parla di vecchiaia, e probabilmente anche dell’odore delle case dei vecchi. Battute a parte, qui abbiamo Michael Caine e Harvey Keitel, mica cazzi. Manca il solito Servillo (ma Caine si avvicina abbastanza alla sua fisicità) e abbiamo la storia di due ottantenni – un direttore d’orchestra e un regista, il che ci assicura la quota “meta-” del film – che si incontrano in uno sperduto albergo sulle Alpi: Grand Budapest Hotel incontra La Grande Bellezza? La curiosità è veramente tanta.

Tale of tales – Il racconto dei racconti (ma non era molto più bello lasciare il titolo originale “Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenimiento de peccerille”?) è invece il nuovo film di Garrone. Garrone e il fantasy. Garrone e il fantasy fiabesco. Cioè: come se Tarantino decidesse di girare un musical. Anche qui notevole cast internazionale (Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones) per un’esperienza visiva che prego il Dio del Fantasy non venga ad assomigliare troppo a Fantaghirò… C’è un principe albino, una regina che mangia cuori di drago crudi, una tipa nuda coi capelli rossi frisé. A me incuriosisce parecchio, e tutto sommato ammiro la scelta di Garrone di cambiare completamente registro, dimostrando (spero) che certe cose si possono di nuovo fare, anche in Italia.

Oh, non sarà il nuovo Star Wars, ma per ammazzare il tempo fino al 16 dicembre…

2 risposte a “TRE ITALIANI”

  1. “mia madre” è uno di quei film che si possono vedere da soli. anzi è preferibile vederli da soli.
    fa anche ridere. o sorridere. sì. anche.
    ma è un film bello peso.
    all’inizio ti chiedi il perché del film nel film che sembra inutile, artificioso quasi.
    con un’alternanza quasi stucchevole.
    poi ti accorgi che è il muro tagliafuoco.
    quello che impedisce ad un certo dolore di divampare. e lo blocca per un momento. ne fa diminuire l’intensità. e tu torni a respirare.

    ciao.
    elena

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