COSE SGRADEVOLI CHE FARO’ ANCORA

1. Accompagnare mia madre a provare vestiti estivi
La mamma non prova due pantaloni. Ne compra due, ma prima ne prova diciassette. Per le maglie, il rapporto è lievemente meno sbilanciato. La parte sgradevole della cosa – che di norma mi trova abbastanza propenso, dato che nei negozi di abiti femminili posso lasciar uscire il mio lato gay – sta nel fatto che la mamma si comporta come se l’intero processo fosse una tortura organizzata per farla sclerare, quando in realtà è lei che rompe i coglioni perché non ha niente da mettersi. Un po’ come quando si lamenta se la costringi a sedersi a tavola perché “non ha fame, solo nausea” e poi mangia di tutto. Salvo poi, dopo qualche ora, comunicare con tono lamentoso a chiunque le capiti a tiro che “non ha mangiato nulla“.

2. Mangiare due sere di fila al ristorante cinese
Una sera ogni tanto va bene. Quando capita la seconda, suggerisco di mantenersi su un sobrio riso alla cantonese e al massimo un qualcosa di pesce alla griglia. Il brutto del ristorante cinese è che l’acqua finisce sempre troppo presto – considerato l’alto tasso di sale, soia, salse agrodolci e piccanti che accompagnano i cibi – e una volta che sei lì che mangi, i cinesi tendono ad ignorarti fino a fine pasto, data la loro incredibile velocità nel portarti tutti i piatti che hai ordinato nel giro di due o tre minuti.

3. Fare il cambio di stagione nell’armadio
Causa clima natalizio fino all’altro ieri, quest’anno il cambio di stagione l’ho fatto coincidere con il primo giorno d’estate. Immaginatevi la gioia nell’abbracciare carriolate di maglionazzi e felpe in pile e cercare di comprimerle nei miei meravigliosi scatoloni Reisenthel color verde salvia. Adesso immaginatevi l’entusiasmo nello scoprire che su dieci paia di pantaloni leggeri per l’estate, cinque non vanno più bene come misura e due hanno uno squarcio sul cavallo. Son cose.

4. Guardare una partita di calcio
Io sono l’anticalcio. Per me potrebbero buttare una bomba in tutti gli stadi del mondo e starei meglio. Odio guardarlo, odio giocarlo, odio qualsiasi cosa abbia a che fare col pallone. Ma in generale non sopporto e non capisco gli sport di squadra. Mettimi a guardare scherma, tennis, pugilato… Sono sport che capisco e apprezzo. Ma il calcio no. Se lo guardo, è per affetto nei confronti degli amici tifosi, che vogliono vedere Italia-Spagna e poi mi guardano in cagnesco perché al calcio d’inizio io sentenzio “Finirà zero a zero, andremo ai rigori e vincerà l’Italia”. Perché alla fine ho sbagliato di poco. Ha vinto la Spagna, ma in fondo sono dettagli.

5. Parlare al telefono con il dirigente
I colloqui telefonici con l’empireo dell’Amministrazione sono ancora più surreali e imbarazzanti di quelli live. “Il progetto X non procede: perché?” – “Perché mancherebbe il visto del dirigente, cioè il tuo, su un provvedimento di affido.” – “Non mi interessa, il progetto dovrebbe già essere concluso. Fammi sapere”. Non gli interessa. Geniale. Mi domando quand’è che il sistema scolastico italiano si deciderà ad attivare corsi di “Sfoggio sistematico e incondizionato di potere“. Fino a quando vogliono restare chiusi nella loro torre d’avorio? Il mondo del lavoro non è tutto GANNT e marketing, sapete?

12 risposte a “COSE SGRADEVOLI CHE FARO’ ANCORA”

  1. se non ci fossero bisognerebbe inventarli… io adoro anche i loro shopper e quelle borse da madamina al mercato con le rotelle… utilissime!

  2. @raffa no no, il signor tonino è un enigma, ma pare che esista veramente 🙂
    @odiamore non credere, io lo faccio solo perché non ho un armadio così grosso e mi fa calore vedere tutti i maglionazzi anche in estate. La stefi invece fa esattamente come te.

  3. Proprio ieri mia madre sosteneva che a fare il cambio di stagione negli armadi sono soltanto le donne. Io ho un unico armadio con tutto stipato neanche fosse la scorta di cibo per otto mesi nella stazione spaziale orbitante. Ma sono femmina, e figlia unica. Quindi tenuta ad aiutare la suddetta madre a fare il proprio cambio di stagione. Ora ho una piccola carta in più per provare (se non altro) a instillarle il seme del dubbio, e incominciare ad assillare un po’ mio padre, oltre alla sottoscritta. Grazie!

  4. non può essere vero. dai è qualche tuo amico che ti prende per i fondelli. o sei tu stesso.

  5. Gentile Signor Izzo,
    torno a scriverle dopo un ahimè lungo periodo di silenzio causato da una brutta arrttrite che mi accompagna ormai da diversi anni. Ho sorriso leggendo il suo post ed insieme mi sono un poco adombrato. La mamma è sempre la mamma non lo dimentichi mai, anche in circostanze come queste del fare shoping. Quanto ai ristoranti cinesi devo ammettere di non conoscere molto questa realtà. Qui in Sicilia continuiamo a preferire la buona cucina nostrana. Arancini, crispeddi, maccaruni. Le dirò di più: se lei lo ritenesse opportuno mi piacerebbe invitarla qui in Sicilia. Avremmo l’occasione di parlare un poco della sceneggiatura sulle tonnare che ormai è giunta alla sesta stesura e confrontarci su diversi argomenti che mi stanno a cuore.
    Ringraziandola per l’attenzione Le porgo i più cordiali saluti
    Tonino Scolla

  6. non ci sono corsi di “Sfoggio sistematico e incondizionato di potere“ perchè si nasce imparati. è puro istinto.

    quando ci vediamo?

  7. @léaud: :-DDD quanto è vero!
    @raffaele: non diresti così se dovessi dividere l’armadiocon una donna che “non ha mai niente da mettersi”
    @sonounprecario: a parte il mio contributo all’effetto serra, direi di no 🙂
    @fok: se non fosse che è un testa di cazzo sarebbe adorabile, vero? 😛

  8. L'”ipse dixit” dirigenziale è un gioiello! La vecchia guardia dell’aziendalismo arrogante e autocompiaciuto… 😀

  9. Il cinese bisogna prenderlo in piccole dosi, così come il kebab che a me piace tanto e potrei vivere di quello. Le mamme sono tutte uguali, che vuoi farci! La cosa più bella è che non cambieranno mai!
    Io il calcio lo adoro, ma solo quello di club e per quanto riguarda il cambio di stagione, non l’ho mai fatto, ho tutto mischiato nell’armadio 😛

  10. Concordo quasi interamente con il tuo post, ma non posso proprio lasciar passare le tue critiche ai ristoranti cinesi. Ti ricordo che i cinesi sono i più grandi ristoratori del mondo.

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